Identità culturale e dimensione europea: il futuro dell’istituzione sinfonica scaligera nella nuova Stagione
«Se lo hanno fatto i Wiener, perché non dovreste farcela anche voi?» Con queste parole nel 1982 Claudio Abbado accese l’idea di dare vita alla Filarmonica, un’idea di orchestra che desse ai suoi musicisti, dipendenti del Teatro, autonomia e responsabilità artistica e organizzativa. Da allora l’assetto si è consolidato fino a divenire un modello unico, non solo in Italia, d’istituzione culturale interamente sostenuta da privati. L’orchestra ha realizzato 1400 concerti in tutto il mondo, si è dotata di una struttura snella ed efficiente, fortemente democratica, il cui governo è disegnato intorno a un gruppo di musicisti. In questi anni la Filarmonica ha saputo registrare i cambiamenti generazionali, stringendo a sé una famiglia di straordinari musicisti con cui lavorare in continuità: alla collaborazione con il direttore principale Riccardo Chailly fa eco la relazione umana e professionale con figure come Barenboim, Chung, Harding, Gergiev, Gatti, Luisi, e con un lungo elenco di solisti che aggiunge a nomi importanti sempre nuove scoperte.
Il sostegno del Main Partner UniCredit e dello Sponsor Allianz ha permesso di ampliare la portata dei progetti, mettendo l’attività della Filarmonica al centro della vita culturale di Milano: un’istituzione musicale in grado di combinare tradizione e innovazione, con una forte attenzione alla responsabilità sociale. La Stagione della Filarmonica della Scala non è soltanto un ciclo di concerti ma un programma ampio d’iniziative dentro e fuori dal Teatro alla Scala, in Italia e all’estero, con oltre cinquanta appuntamenti ogni anno.
I concerti al Teatro alla Scala
La Stagione di Concerti 2018-2019 al Teatro alla Scala s’inaugura lunedì 12 novembre con Riccardo Chailly e Maxim Vengerov al violino. Il direttore principale torna per un secondo concerto (29 aprile) accompagnato dal violinista Emmanuel Tjeknavorian.
L’orchestra ospite della Stagione è quella del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, diretta da Valery Gergiev (4 febbraio), socio onorario della Filarmonica.
Sul podio si alternano Edward Gardner (11 marzo), Fabio Luisi (1 aprile), per la prima volta Mirga Gražinytė-Tyla (25 marzo), Myung-Whun Chung (15 aprile), Michele Mariotti, al suo debutto in Stagione (27 maggio), e ancora Daniele Gatti (13 maggio) e Daniel Harding (13 ottobre). Tra i solisti è atteso il ritorno del violinista Maxim Vengerov (con Chailly), seguono la violoncellista Sol Gabetta (con Gražinytė-Tyla) e il pianista Arcadi Volodos (con Mariotti). Per la prima volta sono ospiti il pianista Igor Levit (con Gardner), i violinisti Emmanuel Tjeknavorian (con Chailly), Sergey Khachatryan (con Chung) e l’acclamata Isabelle Faust (con Harding).
Nel cartellone trovano spazio compositori che hanno rivoluzionato la musica del Novecento: Janáček (ouverture Jealousy), Britten (Concerto per violino), Dvořák (Sinfonia n. 7), Ives (Sinfonia n. 2), Šostakovič (Concerto per violino n. 1), Bartók (Concerto per orchestra), Sibelius (Concerto per violino). Compaiono i capolavori di Brahms (Sinfonia n. 1), Bruckner (Sinfonia
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8), Bruch (Concerto per violino n. 1), Debussy (Prélude à l’après-midi d’un faune, Printemps e La mer), Musorgskij-Ravel (Quadri da un’esposizione), Wagner (Preludio del Tristan und Isolde), Mahler (Sinfonia n. 1 Titan), Mendelssohn (Sinfonia n. 4 Italiana), Berlioz (Symphonie fantastique), Mozart (Sinfonia n. 29), Beethoven (Concerti per pianoforte n. 3 e n. 4) e rarità come il Concerto per violoncello di Édouard Lalo.
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Le tournée internazionali
Il peso della Filarmonica della Scala sullo scenario internazionale ha un’evidenza nei numeri: da giugno 2016 a giugno 2018 l’orchestra è stata ospite nelle principali capitali europee con più di quaranta concerti, da Berlino a Parigi, da Londra a Vienna, da Amburgo a Istanbul.
La presenza nelle grandi sale e Festival internazionali è confermata anche nella Stagione 2018-2019 con oltre venti concerti. Tra agosto e settembre 2018, quattro concerti con il direttore ospite Christoph Eschenbach portano la Filarmonica a Ljubljana (30 agosto) e a Wiesbaden (31 agosto) con il giovanissimo pianista canadese Jan Lisiecki (Concerto n. 5 di Beethoven); la tournée prosegue a Gstaad (1 settembre) con il duo Sol Gabetta e Vilde Frang (Concerto per violino e violoncello di Brahms) e si conclude a Grafenegg (2 settembre) con il soprano Olga Peretyatko (Vier letzte Lieder di Strauss). Completa i programmi la Sinfonia n. 8 di Dvořák. Il 17 settembre a Verona Myung-Whun Chung, dopo i concerti per MITO SettembreMusica, dirige la Sesta e la Settima sinfonia di Beethoven.
Da gennaio a giugno 2019 sono invece quattordici i concerti delle tournée guidate da Riccardo Chailly con un programma che spazia da Bartók a Mahler, da Musorgskij a Ravel: fra Madrid (23, 24 gennaio), Parigi (25 gennaio), Dortmund (26 gennaio), Amsterdam (28 gennaio), Lussemburgo (29 gennaio), Roma (5 marzo), Modena (7 marzo), Lucerna (11 aprile), Lahti, Stoccolma, Malmoe, Aalborg (6-9 maggio) e Baden-Baden (8 giugno). Affiancheranno Chailly due virtuosi del violino, Maxim Vengerov ed Emmanuel Tjeknavorian, impegnati rispettivamente con il Concerto n. 1 di Šostakovič e con il Concerto di Sibelius.
Milano Musica – MITO SettembreMusica
L’attenzione al repertorio contemporaneo degli scaligeri è amplificata dalla collaborazione annuale con Milano Musica. Anche quest’anno sarà la Filarmonica della Scala, sotto la direzione di Gergely Madaras, ad inaugurare il Festival, il 21 ottobre 2018 al Teatro alla Scala, con un programma che accosta Kurtág, dedicatario della prossima edizione, a Dusapin e Stravinskij, con György Kurtág Jr. al sintetizzatore.
Di lunga durata è anche la collaborazione con MITO, il Festival che unisce Milano e Torino: quest’anno Myung-Whun Chung dirigerà i due concerti al Teatro Regio di Torino (15 settembre) e al Teatro degli Arcimboldi di Milano (16 settembre) con Seong-Jin Cho.
La Stagione Sinfonica del Teatro alla Scala
Nell’ambito della convenzione con il Teatro, è la Filarmonica della Scala l’orchestra impegnata nella Stagione Sinfonica. Gli appuntamenti nel cartellone del Teatro alla Scala sono: 28, 30, 31 ottobre 2018 con Lorenzo Viotti; 17, 18, 20 gennaio 2019 con Riccardo Chailly; 28 febbraio, 1, 2 marzo con Riccardo Chailly; 16, 18, 20 marzo con Myung-Whun Chung; 3, 4, 11 maggio con Zubin Mehta.
Sostenitori
L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta interamente dal Main Partner UniCredit con il supporto dello Sponsor Allianz. Sono Mecenati: Fondazione Bracco, Fratelli Prada S.p.A., Heracles Srl, Rosetti Marino S.p.A. e dal 2018 Atelier Emé ed Esselunga. Sono Sostenitori tutti gli abbonati che contribuiscono ogni anno alla realizzazione della Stagione di Concerti rinnovando le loro sottoscrizioni.
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I Concerti della Stagione 2018 – 2019
Lunedì 12 novembre 2018 Riccardo Chailly dirige il concerto che inaugura la nuova stagione della Filarmonica della Scala. Al suo fianco c’è Maxim Vengerov, violinista di straordinaria abilità tecnica, molto legato all’Italia sin dall’inizio della sua carriera. Vengerov torna alla Scala dopo l’ultimo concerto, avvenuto nel 2006, con Leonidas Kavakos e il concerto di Brahms per due violini diretto da Dmitrij Kitajenko. In quest’occasione Vengerov esegue il Concerto n. 1 in la min. op. 77 di Šostakovič, brano virtuosistico per eccellenza, che segue il fil rouge tracciato da Chailly fra i capolavori dei grandi compositori russi: dello stesso Šostakovič la suite da Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk lo scorso gennaio e la Sinfonia n. 12 nel 2017; ma anche le sinfonie n. 2 e n. 4 di Čajkovskij così come Chant funebre e Petruška di Stravinskij.
Nella seconda parte Chailly dirige il Concerto per orchestra di Bartók. Tecnica compositiva e ruolo virtuosistico delle sezioni strumentali si fondono in una partitura di grande fascino. Significativa è «la tendenza a trattare ogni singolo strumento in modo concertante o solistico»: il compositore, attento studioso della tradizione popolare ungherese, accosta melodie magiare, che aveva catalogato e studiato durante la sua permanenza negli Stati Uniti, alla scrittura della grande tradizione sinfonica europea inclusa quella di Šostakovič, citando, non senza accenti caricaturali, la Sinfonia n. 7 Leningrado.
Il secondo concerto della stagione, in programma lunedì 4 febbraio 2019, è affidato a Valery Gergiev, direttore onorario della Filarmonica e presenza costante nelle stagioni dell’orchestra milanese da quasi trent’anni. Dopo il memorabile concerto dello scorso febbraio, lo “Zar” del Mariinskij torna con la sua orchestra, ospite della stagione come già nel 2008. Sui leggii dei musicisti del Teatro di San Pietroburgo s’intrecciano capisaldi della musica europea e russa: il trascolorare del debussiano Prélude à l’après-midi d’un faune, che per sonorità esatonali aprì la strada al Novecento; la luminosa Sinfonia Italiana di Mendelssohn, particolare espressione del suo cosiddetto “romanticismo felice”; e infine tutte le nuance dello spirito del popolo russo, illustrate con gran sprezzatura da Musorgskij nei suoi Quadri da un’esposizione, eseguiti nell’orchestrazione di Ravel.
Il concerto di lunedì 11 marzo 2019 vede per la prima volta al Teatro alla Scala il pianista russo Igor Levit, con la direzione dell’inglese Edward Gardner, già ospite nel 2016. Apprezzato interprete beethoveniano – la sua prima incisione discografica si focalizza sulle ultime sonate del “genio di Bonn” – Levit sceglie per il suo debutto il Quarto concerto per pianoforte, quello che tra i cinque, per forma e dimensione espressiva, anticipa maggiormente le novità dei lavori pianistici degli ultimi anni. Incorniciano il concerto due capolavori sinfonici di Janáček e Dvořák, i due “geni slavi” che riuscirono a codificare un linguaggio musicale capace di inserirsi con forza nel Novecento, attingendo al patrimonio folklorico del loro popolo: l’ouverture per orchestra Jealousy e la Sinfonia n. 7 svolsero un ruolo fondamentale nell’affermazione internazionale dei due compositori cechi.
Lo spazio che da tempo la Filarmonica riserva ai giovani direttori è dedicato, lunedì 25 marzo 2019, alla lituana Mirga Gražinytė-Tyla, direttore musicale della Salzburger Landestheater e della City of Birmingham Symphony Orchestra. Il concerto si apre e sichiude nel segno di Debussy, fra poetiche corrispondenze che suggeriscono immagini di sogno: dalla giovanile suite sinfonica Printemps, ispirata alla “Primavera” di Botticelli, ai più maturi tre schizzi sinfonici di La mer, il cui argentato clima sonoro evoca la “Grande onda di Kanagawa” di Hokusai, che Debussy fece riprodurre, rivisitata, nella copertina della partitura.
Atteso il ritorno della violoncellista Sol Gabetta, raffinata interprete di Elgar nel 2016, alle prese con il Concerto di Édouard Lalo, brano prezioso per forma e sentimento, intessuto di struggenti atmosfere ed echi spagnoleggianti. Completa il programma l’emozionante Vorspiel del Tristan und Isolde di Wagner, il cui celebre accordo segna il punto di partenza ideale del nuovo secolo musicale.
Fabio Luisi, sul podio per il concerto di lunedì 1 aprile 2019, è sicuramente tra i direttori più apprezzati dal pubblico scaligero. Negli ultimi anni ha saputo tracciare un illuminante profilo del sinfonismo tedesco: dai poemi meno conosciuti di Richard Strauss a Webern, Schönberg e Schubert lo scorso aprile.
La nuova stagione lo vede impegnato con l’opera più vasta e ambiziosa di un altro grande austriaco: la Sinfonia n. 8 in do minore di Anton Bruckner. L’Ottava incarna ed esalta al contempo grandiosità e levità, geometrica esattezza compositiva e prassi liberatoria delle forme: il tutto delineato per dilatazioni e recuperi continui del materiale tematico. Terminata dopo sei lunghi anni di gestazione, venne definita da Hugo Wolf, dopo la prima esecuzione viennese, l’autentica «creazione di un gigante».
Per il pubblico della Filarmonica della Scala i concerti di Myung-Whun Chung sono appuntamenti sempre memorabili: la Seconda di Brahms lo scorso febbraio, la Quinta di Beethoven nel 2017, la Quinta di Mahler nel 2016. Lunedì 15 aprile 2019 il direttore coreano – tra i più assidui in stagione, con oltre cento concerti e numerose tournée – torna a Mahler con la Sinfonia n. 1 in re maggiore Titano, definita dallo stesso compositore «un poema sinfonico in forma di sinfonia».
Il concerto segna anche il debutto alla Scala del violinista armeno Sergey Khachatryan, il più giovane vincitore in assoluto del Concorso Sibelius nel 2000, e premiato nel 2005 al Queen Elisabeth di Bruxelles, impegnato nel Concerto n. 1 in sol minore di Bruch. Oltre a essere un acclamato violinista, Khachatryan lotta con fermezza per la difesa della cultura e dei diritti del suo popolo, cui ha dedicato peraltro un disco con la sorella Lusine, My Armenia, vincendo nel 2016 il premio Echo Klassik.
Il Direttore Principale della Filarmonica Riccardo Chailly dirige il suo secondo concerto di stagione lunedì 29 aprile 2019, guidando al debutto Emmanuel Tjeknavorian. Il giovane violinista austriaco di origini armene esegue il Concerto in re minore op. 47 di Sibelius, che nel 2015 gli è valso il premio speciale per la migliore esecuzione e il secondo posto all’omonimo Concorso.
Interprete raffinato dell’opera di Brahms, allo stesso tempo flessibile e rigoroso, Chailly aggiunge la Sinfonia n. 1 in do minore al nutrito catalogo dei lavori brahmsiani già affrontati con la Filarmonica: tra gli altri la Seconda nel 2016, la Quarta nel 2017 e il Concerto per violino con Leonidas Kavakos nella tournée dello scorso anno, alla Philarmonie di Berlino e ai Proms di Londra.
Il concerto di lunedì 13 maggio 2019 porta sul podio Daniele Gatti. Il nuovo impaginato del direttore milanese procede, questa volta, per giustapposizione: da un lato la freschezza del Mozart della Sinfonia n. 29 in la maggiore K 201, che appartiene al periodo in cui il Wunderkind di Salisburgo si allontana dal gusto più propriamente italiano della sua giovinezza per confrontarsi con il sinfonismo di Haydn; dall’altro, il profondo contrasto estetico e politico che Šostakovič vive, come uomo e come compositore, all’interno del regime staliniano. Dopo la censura di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk, Šostakovič pubblica la Sinfonia n. 5 in re minore quale «risposta positiva e stimolante da parte di un artista sovietico a delle giuste critiche»: un’opera apparsa all’epoca come un’adesione allo stile promosso dal regime e che oggi manifesta con nettezza il suo carattere di «giubilo forzato».
Lunedì 27 maggio 2019 è ospite della Filarmonica per la prima volta Michele Mariotti. Il Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna affronta la Sinfonia n. 2 di Charles Ives, pioniere della musica moderna americana. Mariotti è «salito rapidamente alla ribalta con Rossini, Bellini e Donizetti, sapendo tirar fuori colori che spesso sono considerati invece in modo semplicistico» (The New York Times), specializzandosi poi anche nel repertorio sinfonico. Il pianista russo Arcadi Volodos – la cui bravura tecnica, valsagli il soprannome di “moderno Horowitz”, è stata già apprezzata dagli scaligeri nel Concerto di Čajkovskij eseguito nel 2011 – torna con il Terzo di Beethoven, nato negli anni della maturità e terminato nel periodo “eroico”, momento cruciale di fervente rinnovamento annunciato per la prima volta dalla Sinfonia n. 3, quasi contemporanea del Concerto.
Daniel Harding, impegnato con la Filarmonica sin dall’inizio della sua carriera, chiude la stagione con il concerto di domenica 13 ottobre 2019. Dopo Daniil Trifonov, con cui si era esibito lo scorso maggio al Teatro alla Scala e in tournée a Istanbul, l’eccezionale solista al suo fianco sarà questa volta la violinista Isabelle Faust. La purezza che caratterizza le sue esecuzioni, tratte da un repertorio che va da Beethoven a Ligeti, si ritrova nell’elegante Concerto in re minore di Britten, la cui scarnificata e raffinata linea del canto fa eco alle preoccupazioni del compositore britannico, appena emigrato negli Stati Uniti allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Lo stesso tormento interiore messo in musica un secolo prima da Berlioz negli episodi della «vita di un artista» illustrati dalla sua Symphonie fantastique, in programma nella seconda parte del concerto.
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Open Filarmonica: l’orchestra per la città
Concerti in piazza, prove aperte, progetti didattici, borse di studio, dischi: sono tante le iniziative per valorizzare e condividere il patrimonio musicale della Filarmonica della Scala coinvolgendo le associazioni non profit, i bambini, le scuole e direttamente i cittadini. Un modello avanzato d’interazione con il Main Partner UniCredit, il territorio e le istituzioni pubbliche volto allo sviluppo della cultura musicale per un pubblico sempre più ampio.
Prove Aperte: un impegno per il sociale
Seguite da un pubblico sempre più fedele che negli anni ne ha decretato il successo, le Prove Aperte segnano il traguardo dei dieci anni con oltre un milione di euro raccolti e destinati allo sviluppo e alla promozione sociale: un progetto che rappresenta un importante sostegno al mondo del non profit milanese e che permette a tutti gli appassionati maggiori possibilità di accesso al Teatro alla Scala. Il tutto grazie alla partecipazione dei musicisti dell’orchestra, dei direttori ospiti e dei solisti e al fondamentale sostegno di UniCredit Foundation che individua l’area d’intervento, valuta i progetti delle organizzazioni non profit e garantisce la copertura dei costi organizzativi.
Sound, Music!: l’educazione musicale al primo posto
I bambini sono i protagonisti di Sound, Music!, il progetto didattico sulla musica sinfonica dedicato ai più piccoli. Ogni anno un programma articolato in più incontri con i musicisti dell’orchestra permette agli allievi delle scuole primarie milanesi di conoscere, divertendosi, gli strumenti e il repertorio dei grandi capolavori, prendono parte poi al concerto-spettacolo conclusivo: un percorso multidisciplinare tematico in cui i partecipanti hanno la possibilità di imparare da e con la musica.
Concerto per Milano: l’abbraccio della città
Il concerto gratuito in Piazza Duomo è ì il più atteso appuntamento musicale cittadino d’inizio estate e un importante avvenimento internazionale, alla stregua dei grandi concerti di Vienna, Londra, Berlino. Diretto da Riccardo Chailly, e trasmesso ogni anno in diretta Tv su Rai5 e all’estero, Concerto per Milano è una serata con ospiti straordinari, che porta la musica e i suoi protagonisti fuori dai luoghi usuali, nel cuore della città. In sei edizioni vi hanno preso parte Esa-Pekka Salonen, Stefano Bollani, Lang Lang, David Garret, Martha Argerich, Nikolaj Znaider, Denis Matsuev.
Borse di studio: sostenere il talento
La Filarmonica sostiene da sempre giovani e talentuosi musicisti all’inizio della loro carriera. Le Borse di studio “Maura Giorgetti”. Il bando annuale è stato istituito nel 2012 in occasione del trentennale della Filarmonica. Dal 2014 la Filarmonica ha rivolto il Concorso a musicisti più giovani, di età compresa fra i 13 e i 19 anni, per sostenere gli strumentisti più meritevoli in una fase particolarmente delicata del proprio percorso di studio.
Filarmonica digitale: media e nuove piattaforme
Sono tante le occasioni per raggiungere la Filarmonica attraverso i media. I concerti sono trasmessi in diretta o in differita su Rai5 e Radio3. Alcuni concerti sono trasmessi in streaming da Musicom.it. Da novembre a luglio, tutti i mercoledì alle 15 su Radio Classica, va in onda La Filarmonica della Scala Musica e Parole, con interviste ai protagonisti, curiosità e informazioni sull’attività dell’orchestra. Estratti video e audio dei concerti sono presenti sul canale ufficiale YouTube, le foto dei concerti sono visibili su Flickr e nella sezione Media del sito filarmonica.it. La Filarmonica è su Facebook, Twitter e Instagram.
Le iniziative Open Filarmonica 2018-2019 saranno annunciate nel corso della Stagione.