Se pensiamo a Rossini tornano alla mente il Barbiere di Siviglia, la Gazza Ladra o il Guillaume Tell. A 150 anni dalla morte del ‘Cigno di Pesaro’, gli ultimi decenni della sua attività compositiva sembrano ancora adombrati dai fulgori della carriera nei teatri d’opera.
Tuttavia, l’addio alle scene del 1829 non equivalse per Rossini ad un addio alla musica e alla composizione. Abbandonati i palcoscenici e la frenetica vita mondana delle più importanti capitali europee, il compositore pesarese cercò una nuova pace nei saloni di ville raffinate, in compagnia di ospiti rinomati o intellettuali che lo aggiornavano sulle novità musicali e le tendenze artistiche del momento. Il centro di questi incontri erano i salotti: qui Rossini presentava ai compagni di conversazione i suoi ultimi lavori, ‘Peccati di vecchiaia’.
Il 18 luglio 2018, Simone Di Crescenzo e altri musicisti di fama internazionale permetteranno di rivivere una di queste Soirée Rossiniane nel Chiostro di San Domenico di Martina Franca, nell’ambito del Festival della Valle d’Itria. Ai ‘Peccati’ rossiniani, che comprendono brani vocali, cameristici e per pianoforte solo, si alterneranno trascrizioni che estimatori di Rossini dedicarono al più anziano compositore, dando nuova fortuna alle sue arie più note.
Insieme a Simone Di Crescenzo, che accompagnerà al pianoforte l’intera Soirée, si esibiranno il giovane violinista russo Yury Revich, virtuoso apprezzato in tutto il mondo, vincitore dell’ECHO Klassik 2016 e Giovane Artista dell’Anno nel 2015; il soprano Maria Aleida, che dopo aver debuttato in Italia al Festival della Valle d’Itria nel 2011 e aver interpretato numerosi ruoli rossiniani, è ospite di alcuni dei più prestigiosi teatri lirici; infine, il clarinettista Nicolai Pfeffer, musicista apprezzato in Europa, in America e in Oriente e docente in diverse Università di musica tedesche. Ospite d’onore sarà il basso Michele Pertusi, acclamato interprete rossiniano e insignito dal Presidente della Repubblica Italiana della Medaglia d’Oro come Benemerito della Cultura.
Un cast d’eccezione per un Rossini tutto da riscoprire, che non mancherà di qualche sorpresa. Ci permettiamo una sola anticipazione: un élégie che l’anziano Cigno di Pesaro dedicò ad un giovane virtuoso italiano che in quegli anni cominciava a farsi apprezzare sui più importanti palcoscenici europei, Un mot à Paganini.
Per maggiori informazioni: https://www.festivaldellavalleditria.it/spettacolo/soiree-rossini