Ritorna il Festival di Radicondoli, quest’anno alla sua XXXII edizione, e dal 26 luglio al 5 agosto offrirà un intenso percorso di teatro, musica, documentari e film d’autore, letture poetiche, incontri, seminari e molte altre iniziative. Un appuntamento da non perdere in un territorio di grande fascino, a metà strada fra il Chianti e la Maremma, e ricco di peculiarità naturali e artistiche.
Tra ambientazioni naturali e architetture tradizionali, il festival si pone infatti da anni come punto d’incontro tra vari linguaggi d’arte, riflessione sui temi del presente – con sguardi aperti verso nuovi mondi -, proposte inedite sul teatro che verrà e con significativi sguardi sul nostro contemporaneo.
Il borgo stesso e i suoi dintorni, con ben 12 meravigliose location, durante il festival diventa un luogo di festa unendo agli spettacoli la degustazione di prodotti locali, la visita a siti storici, incontri con artisti, in un momento di grande osmosi umana e culturale.
L’edizione 2018 del Radicondoli festival è dedicata a un’ampia riflessione sulla terra, come luogo di appartenenza, di lavoro, come bene comune da conoscere e proteggere ma è dedicata anche agli uomini che vivono in terre lontane e che scappano da una terra all’altra.
In tal senso, saranno presenti spettacoli che affrontano tragedie e speranze come Preghiera per Cernobyl in anteprima assoluta dall’opera della scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievic, premio Nobel per la Letteratura 2015, con Mascia Musy, attrice di grande sensibilità che vanta collaborazioni con i più importanti registi italiani ed europei e la regia di Massimo Luconi (29 luglio).
Ulderico Pesce, autore, regista di opere teatrali di impegno civile e maestro nell’arte della narrazione, presenterà Petrolio scritto sulla scia dell’interesse che l’artista lucano coltiva su temi legati alla sua terra (30 luglio).
Arianna Scommegna, da alcuni anni ospite nella programmazione del festival, sarà presente con un recital di parole e canzone dedicato alla terra intitolato Un albero di trenta piani (1 agosto, progetto speciale del festival).
A sottolineare il tema della cura dell’ambiente e della natura, il 31 luglio ci sarà uno spazio dedicato all’attività di un grande poeta del paesaggio come Franco Arminio, che si definisce ‘paesologo’ per la sua attenzione ai luoghi marginali dove passa la vita più vera: un incontro spettacolo dai libri Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017) e Resteranno i canti (Bompiani 2018) intitolato Poesie d’amore e di terra.
Un progetto speciale, presentato in prima nazionale al festival, sarà L’occhio della terra (4 agosto). Si tratta di un percorso spettacolare itinerante nei boschi intorno a Radicondoli, di cui saranno interpreti Monica Demuru, artista che riesce ad unire la recitazione al canto, e Cristiano Calcagnile, percussionista e performer di talento.
Raghu. Le tre tappe dell’anima è una storia vera, che accade nella terra sacra dell’India, ma soprattutto dentro ognuno di noi, in scena in prima nazionale con Ivan Alovisio, uno degli attori giovani più interessanti della sua generazione (protagonista nello spettacolo premio Ubu I Demoni con la regia di Peter Stein), mentre ad eseguire le musiche dal vivo sarà Emy Berti, artista di Kirtan e Bhakti music che collabora con Stefano Bollani e Irene Grandi (3 agosto).
In anteprima nazionale Un ponte verso il cielo di Francesco Dendi e Lisa Capaccioli, e con le musiche dal vivo Francesco Gherardi, ripercorre il viaggio in Tibet di Ippolito Desideri, missionario gesuita, che dal 1712 al 1728 entrò in contatto con la secolare cultura locale e ne cantò la meraviglia (2 agosto).
Il Festival prosegue inoltre con il prezioso lavoro di Nicola Russo, di cui altre volte Radicondoli ha ospitato i lavori: affiancato in scena da Sandra Toffolatti, attrice di grande talento, interpreta e dirige il testo di cui è anche autore Io lavoro per la morte, un personale dialogo con una madre non più in vita (30 luglio – 1 agosto).
Ospite atteso è anche Davide Enia, che il 5 agosto porta al festival Scene da un naufragio, con le musiche di Giulio Barocchieri: sugli sbarchi di Lampedusa e l’appello umano che ciascuno di noi dovrebbe portarsi dentro.
E ancora: Giulio Casale, cantante e attore è interprete di una delle più provocatorie pièce di Giorgio Gaber, Polli d’allevamento (3 agosto), Paolo Bignamini che dirige un’edizione originale del Maestro e Margherita di Michail Bulgakov con Mario Cei (29 luglio), mentre Livia Giofrida mette in scena Gioia. Via Crucis per simulacri, di cui è anche autrice, con le scene e le animazioni di Alice Mangano, i dipinti di Nicola Console, dove si racconta la storia d’amore di una madre verso il figlio che prende una cattiva strada (30 luglio). Infine In nome della Madre, dal testo di Erri de Luca, con la regia di Danilo Nigrelli e l’interpretazione di Patrizia Punzo, rilegge la storia di Miriam/Maria, nata in Galilea, operaia del divino, che mette al mondo una creatura travolgendo ogni costume e legge (1 agosto)
Alberto Severi giornalista televisivo e autore teatrale porta al festival la sua graffiante ironia con il monologo in anteprima nazionale da lui interpretato Gesti e gestacci (5 agosto).
Passando agli altri linguaggi, tra immagini e musica:
L’inaugurazione del festival il 26 luglio spetta ad un documentario del grande fotografo Fabio Lovino, che ha affiancato il lavoro di molti artisti nazionali ed internazionali: Shine, happy people. Il 27 agosto sarà invece proiettato il film La tenerezza di Gianni Amelio, con Renato Carpentieri. E lo stesso Carpentieri si farà protagonista e narratore del romanzo di Camus La caduta il 28 luglio. Un appuntamento da non perdere è il concerto jazz Silent Water con Francesco Fiorenzani, Luca Sguera, Francesco Ponticelli e Bernardo Guerra.
Il 2 agosto sarà proiettato La zattera dei migranti, Storie di profughi africani in palcoscenico
Film documentario di Massimo Luconi: un percorso video dietro le quinte dello spettacolo Storia di un bandito che conquistò il potere, da Brecht, andato in scena al teatro Florida di Firenze nel 2017 con un gruppo di migranti richiedenti asilo. A seguire Una place dans l’avion, un corto di Khadidiatou Sow, ironico e graffiante ritratto dell’emigrazione realizzato da una giovane artista.
Il 4 agosto l’appuntamento è con Riccardo Tesi
Riccardo Tesi, compositore e organettista di fama internazionale della nuova scena world europea.
Tra le altre iniziative:
Il 30 luglio si terrà anche la nuova edizione del Premio dedicato a Nico Garrone che ogni anno incorona Maestri del teatro e nuovi critici. Per i più piccoli sarà rappresentata La bella addormentata nel bosco con i burattini d’autore I pupi di Stac (1 agosto). Le notti di Giove animeranno il borgo il 2 agosto con la musica dei Boa Viagem, mentre, per chi volesse approfittare della presenza di Fabio Lovino al festival, sarà aperto un workshop di fotografia. Il mattino, per partire in forma, ci saranno lezioni di Ananda yoga per artisti, pubblico, cittadini. Inoltre in forma diffusa in tutto il paese sarà realizzata una mostra di foto sui 30 anni del festival.
Info e biglietti: www.radicondoliarte.org