La formazione giovanile dei Paesi Bassi, la Haydn Youth String Orchestra, sarà protagonista del nuovo appuntamento musicale per il XX Festival internazionali delle Orchestre Giovanili. Domenica 15 luglio 2018, alle ore 20.30, in Piazza della Signoria, Jan-Ype Nota dirigerà gli oltre 40 elementi dell’Orchestra d’archi.
La serata si apre con l’esecuzione del Concerto grosso n. 2 in Do minore op. 1 di Pietro Locatelli. Una pagina barocca, scritta dal compositore bergamasco, nella quale si assiste ad un vero e proprio dialogo tra il Concertino e il tutti del Concerto grosso basato su apprezzabili giochi di progressioni armoniche, così come su brillanti passaggi virtuosistici. Un compositore che unisce il nostro stivale ai Paesi Bassi dato che Locatelli è morto ad Amsterdam nel 1764, dopo esser stato, dal 1729, direttore del Collegium Musicum.
Il violino solista della giovanissima Azra Rustempašić, recentemente vincitrice del Gran Prix all’International Festival Competition ‘Stars of the Olympus’, duetterà con la Haydn Youth String Orchestra nell’esecuzione del Concerto per violino, archi e basso continuo BWV 1041 di Johann Sebastian Bach. Scritto nel 1730 per l’Orchestra del Principe Leopoldo e articolato in tre movimenti – Allegro moderato, Andante e Allegro assai – il Concerto unisce energia e dolcezza melodica, rimanendo fedele alla rigorosa linea architettonica bachiana nella quale il violino solista è un violino concertante e virtuoso, rivaleggiante con il tutti orchestrale.
Chiude la serata la Sinfonia da camera per archi di Dmitri Shostakovich, nata dal Quartetto n. 8 in Do minore op. 110. Un esempio di opera biografica musicale nella quale Shostakovich descrive le conseguenze del nazismo e della seconda guerra mondiale sulla città di Dresda, una città completamente devastata, rasa al suolo dai bombardamenti anglo-americani, appoggiati dall’URSS. Questa sinfonia è diventata colonna sonora del film ‘Cinque giorni, cinque notti’ del 1960, co-prodotto dalla Mosfilm e dalla DEFA della Repubblica Democratica Tedesca e porta dedica ‘Alle vittime del fascismo e della guerra’. Una delle pagine più cupe e angoscianti del compositore russo, nella versione per orchestra di Rudolf Baršaj. Una pagina senza tempo ancora molto attuale sebbene siano già trascorsi 58 anni dalla sua composizione.
Ingresso libero.
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