Le grandi stelle internazionali della danza rinascono, proprio come la mitica fenice, ad ogni esibizione sui palcoscenici del mondo e, sempre come la fenice, si levano in volo con i loro altissimi e leggerissimi jetés. E allora, come potevano Les Étoiles, gli straordinari ballerini che danno il nome al celebre gala – formula ben rodata del suo ideatore Daniele Cipriani – non atterrare al celeberrimo Teatro La Fenice di Venezia per la gioia dei ballettofili italiani e stranieri?
Infatti, sbarcate le étoiles nella città lagunare, sventoleranno idealmente molte bandiere nei giorni 21 (ore 19) e 22 (ore 17) luglio 2018 sul palcoscenico del Teatro La Fenice perché le nazionalità dei ballerini sono davvero molte, come anche i paesi dove attualmente risiedono. Dalla Russia arrivano Maria Shirinkina e Vladimir Shklyarov (Teatro Mariinsky di San Pietroburgo) e Denis Rodkin (Teatro Bolshoi di Mosca); dalla Germania, l’italiana Silvia Azzoni e l’ucraino Aleksandr Ryabko (Hamburg Ballett, Germania), nonché l’albanese Marlon Dino (Dortmund Ballet); dalla Spagna, Lucia Lacarra (stella internazionale, che a breve dirigerà il Víctor Ullate Ballet di Madrid) e Sergio Bernal (Ballet Nacional de España); dall’Austria, ancora una ballerina russa, Liudmila Konovalova (Wiener Staatsoper, precedentemente in forza al Bolshoi di Mosca) ; dall’Ungheria, Tatiana Melnik (Teatro dell’Opera di Stato Ungherese). Infine, dagli Stati Uniti arriva il russo Daniil Simkin (American Ballet Theatre, nonché artista ospite al Berliner Staatsballet).
E’ un’arte davvero globale, quello della danza, un grande ‘Paese delle Meraviglie’ con un idioma che trascende le lingue nazionale e le cui grandi attrazioni sono gli straordinari virtuosismi delle étoiles (così si chiamano le stelle del balletto classico) e la loro capacità interpretativa. Les Étoiles propone un tour ideale in questo ‘Paese delle Meraviglie’, con celeberrimi passi a due tratti dal repertorio tradizionale ottocentesco (Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Il Corsaro, Don Chisciotte), firmati interamente o parzialmente dal gigante del balletto ottocentesco Marius Petipa (di cui ricorre il bicentenario della nascita), insieme a brani dei grandi demiurghi della danza dei nostri tempi, come Yuri Grigorovich (Spartacus) e John Neumeier (Don Juan, Adagietto), o ancora passi a due tratti dal repertorio contemporaneo più raffinato a firma dei coreografi di punta di oggi, come Russell Maliphant (Spiral Twist) e Ben Van Cauwenbergh (Les Bourgeois).
Venezia ha pure un legame speciale con la danza: non solo per la lunga tradizione del Teatro La Fenice, ma anche perché in questa città riposa per sempre l’artefice dei Ballets Russes, Serghei Diaghilev (di cui ricorrerà, il prossimo anno, il 90° anniversario della scomparsa). Della sua impresa si scorgerà un riflesso durante Les Étoiles, in particolare nella Farruca del Molinero del coreografo spagnolo Antonio, su musica di Manuel de Falla, che suscita atmosfere diaghileviane e ci ricorda quanto fu legato a questo brano il ballerino dei Ballets Russes, Léonide Massine. A Venezia è dedicato Adagietto di Neumeier su musica di Gustav Mahler, che nell’immaginario collettivo è associato al film di viscontiana memoria, Morte a Venezia, mentre Don Juan (dello stesso coreografo), creato per Rudolf Nureyev, sarà un’ occasione per rendere omaggio al grande ballerino russo in occasione dell’80° anniversario della sua nascita e del 25° della scomparsa.
“Les Étoiles a Venezia, da sempre crogiolo di popoli e culture, è davvero il gala dei Quattro Elementi: abbiamo l’Acqua della città lagunare, il Fuoco della Fenice; l’Aria è rappresentata dai voli in cui si librano i ballerini, la Terra dalle punte di acciaio delle ballerine”, ci dice Daniele Cipriani che viene scherzosamente chiamato ‘Il Patron delle Étoiles’ per la tenacia diaghileviana con cui riesce a convogliare a Les Étoiles, edizione dopo edizione (questa è la 6°), i danzatori di grido del momento (impresa non facile essendo queste superstar richiestissime dai teatri di tutto il mondo). E promette: “gli spettatori saranno incantanti dall’alchimia che si compierà dinnanzi ai loro occhi sul palcoscenico del Teatro La Fenice.”
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PROGRAMMA
Adagietto
coreografia John Neumeier
musica Gustav Mahler
danzano Silvia Azzoni, Aleksandr Ryabko
Farruca del Molinero
coreografia: Antonio (Antonio Ruiz Soler)
musica: Manuel de Falla
danza Sergio Bernal
Il lago dei cigni (pas de deux del Cigno Bianco, II atto)
coreografia Lev Ivanov
musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
danzano Lucia Lacarra, Marlon Dino
La Bella Addormentata (pas de deux, III atto)
coreografia Marius Petipa
musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
danzano Liudmila Konovalova, Denis Rodkin
Spartacus (pas de deux)
coreografia Yuri Grigorovich
musica Aran Khachaturian
danzano Vladimir Shklyarov, Maria Shirinkina
Don Chisciotte (pas de deux, III atto)
coreografia Marius Petipa
musica Ludwig Minkus
danzano Tatiana Melnik, Daniil Simkin
INTERVALLO
The Swan
coreografia Ricardo Cue
musica Camille Saint-Saens
danza Sergio Bernal
Don Juan
coreografia John Neumeier
musica Christoph Willibald Gluck
danzano Silvia Azzoni, Aleksandr Ryabko
Spiral Twist
coreografia Russell Maliphant
musica Mukul
danzano Lucia Lacarra, Marlon Dino
Les Bourgeois
coreografia Ben Van Cauwenbergh
musica Jacques Brel
danza Daniil Simkin
Il lago dei cigni (pas de deux del Cigno Nero, III atto)
coreografia Marius Petipa
musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
danzano Liudmila Konovalova, Denis Rodkin
Le Corsaire (pas de deux, II atto)
coreografia Marius Petipa
musica Riccardo Drigo
danzano Vladimir Shklyarov, Maria Shirinkina
Défilé finale
Danzano tutti gli artisti