Il Premio Capri Danza volge alla sua sesta edizione, con una kermesse di artisti provenienti dal panorama Internazionale della Danza, protagonisti sulle scene degli importanti teatri di tutto il mondo.
Con il Patrocinio del Comune di Capri, ed il sostegno della Regione Campania, sotto la Direzione Artistica di Luigi Ferrone, già primo ballerino del San Carlo di Napoli, si aprono le danze nell’isola caprese.
“Anche quest’anno – dichiara il Direttore Artistico Ferrone – il Premio Capri Danza International porta la grande danza nei luoghi del mito, quelli cioè che fanno parte del nostro immaginario, come la splendida Certosa di San Giacomo di Capri. Per questa edizione, ospite d’eccezione il grande maestro Vladimir Vasiliev, un mito per la danza, insieme a tanti ospiti eccellenti”.
Padrino della Manifestazione, la grande étoile primo ballerino Vasiliev, al quale viene insignito il tributo e il Premio alla Carriera, nella splendida cornice trecentesca della Certosa sul palco del chiostro grande, condotta dal volto noto televisivo, Paola Saluzzi.
Vladimir Viktorovic Vasil’ev, insieme alla sua partner scomparsa Ekaterina Maximova, nella vita e in scena hanno primeggiato per molti lustri nei ruoli più acclamati del balletto classico di repertorio e non solo, con tecnica adamantina, interpretazione teatrale e innovazione nei ruoli maschili e pas de deux, duettando anche con la nostra “divina” Fracci, anch’essa dotata di grande drammaticità teatrale nei personaggi. Vasil’ev, fin dagli anni ’60 riconosciuto e incoronato dalla critica e dal pubblico come il “dio della Danza”, a differenza di Rudolf Nureyev e Michail Barysnikov, non ha mai lasciato l’Unione Sovietica. Nel 1977, Maurice Béjart crea per lui il balletto Petrouchka.
Sabato 25 agosto il sipario apre la serata con la coreografia Paquita Divertissement, rielaborata da Corona Paone, mentre la chiusura si avvale delle creazioni di Francesco Hermes Annarumma, Giuseppe Aquila, Francesca Riccardi, Valeria Iacomino, Danilo di Leo, Enza Milazzo e Alex Atzewi Company.
Domenica 26 agosto epilogo della Manifestazione, sono assegnati i prestigiosi riconoscimenti nei differenti ambiti di categoria: Premio alla Carriera, Coreografia d’Autore, Giovane Promessa, Fotografia e Giornalismo ed entrée, il Premio Silvio Oddi, in memoria del ballerino scomparso prematuramente nel 2014, ad un giovane talento della danza.
La fotografa francese Francette Levieux, presente con una mostra fotografica dal titolo “Danse et émotions”, premiata nell’arco della serata, propone un focus sulla triade delle étoiles, Vasil’ev, Béjart, Nureyev, tracciando un fil rouge, tra le stelle del passato e le nuove comete del futuro.
Premio al valore a Kledi Kadiu, beniamino televisivo, ballerino di formazione accademica, che ha saputo coniugare lo stile elegante della preparazione classica, anche agli stili più moderni e contemporanei, connotando i ruoli con forte personalità.
Premio al valore alla étoile e prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Sabrina Brazzo, oggi impegnata accanto ad Andrea Volpintesta, anch’esso scaligero, alla guida della Compagnia Jas Art Ballet.
Premio al giornalismo a Marinella Guatterini, critico di storia ed estetica della danza, penna sagace del Sole24 Ore Domenica, Famiglia Cristiana, Europeo e l’Unità.
Premio alla carriera al coreografo Fabrizio Monteverde e Laura Comi, Direttrice della scuola di Ballo dell’Opera di Roma, e ancora ai ballerini, Vladimir Derevianko e Patrizia Manieri.
Il Premio Silvio Oddi, giovane promessa, a Salvatore Marigliano del Teatro San Carlo. Premiati anche i ballerini napoletani, Danilo Notaro, Tommaso Palladino e Antonio Gallo.
Ad esibirsi per il grande pubblico, nomi prestigiosi della danza e del balletto: la coppia Anbeta Toromani ed Alessandro Macario, l’étoile Liudmila Konovalova del Teatro dell’Opera di Vienna, Alessandra Amato étoile dell’Opera di Roma, Jasmine Cammarota e Vito Pansini del Béjart Ballet Lausanne, Arina Varentseva e Alexander Savellev del Kirov Ballet, Pei Ju Chien-Pott della Martha Grahm Dance Company.
Un saluto doveroso si è raccolto attorno ad un’altra importante stella della danza recentemente scomparsa e madrina nel 2016 del Festival caprese, Elisabetta Terabust, étoile perfezionista, che è stata nella sua intensa carriera anche direttrice del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, dell’Opera di Roma e del San Carlo di Napoli.