Antonella Santarelli è architetto, regista e organizzatrice di eventi. Socia FEDIC e appassionata di cinema e corti si approccia all’organizzazione di eventi partecipando come direttore della Commissione Artistica al Montecatini International Film Festival. Nel 2017 fonda l’associazione culturale Aradia Production con la quale da vita alla prima edizione del Saturna Film Festival.
Il Saturnia Film Festival è in programma dal 31 agosto al 2 settembre 2018 nelle località di Manciano, Montemerano e al Parco Piscine Terme di Saturnia. Per 3 giorni animerà questi luoghi con la magia del corto. Il festival si concluderà con l’assegnazione di diversi premi tra i quali spicca il premio Michelangelo Antonioni alla migliore regia consegnato da Enrica Fico Antonioni. Direttore Artistico del Festival è Alessandro Grande, vincitore del David di Donatello nel 2018 per il miglior cortometraggio.
Quando nasce la tua passione per il cinema?
È una passione che mi porto dietro da sempre e che coniugo con il mestiere di architetto. In particolare ho un forte interesse per i corti. È un format molto particolare quello del corto, difficilmente annoia. È breve ma è capace di dare molto, se vuole può essere denso o leggero, veloce o lento a seconda delle esigenze registiche.
So che ti sei cimentata come regista girando diversi corti.
Si è vero, lo faccio per piacere e per passione. Oltre a girare corti faccio parte ormai da diversi anni del FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub), verrò anche inserita nel libro degli autori FEDIC che andrà in pubblicazione fra poco. Fra pochi giorni uscirà il mio ultimo corto #smartphone, presenteremo il trailer l’1° settembre al Saturnia Film Festival, saranno presenti anche gli attori protagonisti Bianca Nappi e Giandomenico Cupaiolo.
Leggendo un articolo sui lavori per il tuo prossimo corto #smartphone mi è saltata all’occhio questa affermazione: “il corto oggi è l’unica forma di cinema indipendente rimasta”. È un pensiero forte e probabilmente vero. Dove trovano lo spazio questi corti al giorno d’oggi oltre ai festival? Esiste un mercato?
Purtroppo per quanto riguarda i corti manca una rete distributiva e commerciale estesa, questo deficit non permette a questo prodotto cinematografico di andare oltre ai festival dedicati. In questi anni alcuni cinema e reti tv pian piano cominciano a dare spazio al format del corto ma rimangono delle eccezioni. D’altro canto, una rete distributiva attira dei produttori e i produttori mettono vincoli sui progetti finanziati. È un equilibrio fragile e da ricercare, dall’assenza totale di finanziamenti e canali distributivi si rischia di arrivare ad una situazione in cui la libertà da parte del regista viene pregiudicata da vincoli dei finanziatori. È un tema molto sentito da me tanto che al Saturnia Film Festival abbiamo dedicato una tavola rotonda alla distribuzione ed al rapporto tra registra e produttore.
Lo scorso anno hai fondato l’associazione culturale Aradia Productions con la quale organizzi il Saturnia Film Festival. Da quali esigenze nasce Aradia Productions?
La Aradia Productions nasce innanzitutto per valorizzare il territorio. La questione del territorio è molto sentita da parte mia, tanto che quasi tutti i corti che ho girato hanno come scopo la valorizzazione territoriale e culturale della Maremma. Nonostante abbia vissuto per tanti anni all’estero sento un forte legame con le mie origini culturali e territoriali e credo sia importante valorizzarle e dargli la giusta visibilità.
Organizzare un Festival è un lavoro molti impegnativo, soprattutto se alla prima edizione devi superare molti scogli e lavorare duro. Perché ti sei mossa in questa direzione?
Ho iniziato ad occuparmi di festival con il Montecatini International Short Film Festival come direttore della commissione artistica. Questa esperienza è stata molto importante e mi ha fatto apprezzare l’evento come un momento di incontro e di confronto con artisti, registi e pubblico. Da lì all’organizzazione del Saturnia Film Festival è stato un passo, volevo creare qualcosa di mio e fare tesoro della mia esperienza, sia come regista che come organizzatrice.
La scelta della location è molto particolare, hai scelto di creare un festival itinerante, 3 giorni in 3 posti diversi. Un’iniziativa del genere non può che avere risvolti positivi, a livello turistico come di immagine. L’amministrazione locale è stata recettiva? E chi opera sul territorio?
L’amministrazione è stata molto collaborativa, il comune di Manciano ha creduto subito nel mio progetto e mi ha sostenuto nella sua realizzazione. Un altro attore del territorio da cui ho avuto riscontri positivi sono state le Terme di Saturnia, tanto che la serata conclusiva sarà ospitata all’interno del Parco Terme di Saturnia, sicuramente un’occasione da non perdere.
In concorso avete 16 corti ma so che avete ricevuto più di 400 iscrizioni. Da un lato deve essere stato molto bello avere una tale partecipazione, dall’altro forse un po’ avvilente, fa capire quanto servano queste iniziative e quanto si sentono costretti e con poco margine di lavoro gli addetti al settore, soprattutto gli emergenti. Dà l’idea di uno squilibrio all’interno del settore, tantissimi che vogliono fare ma pochissimi che vogliono dare. Mi confermi questa riflessione?
È così, è una situazione frustrante. Sia per chi si occupa della creazione di questi prodotti culturali che per chi si occupa di eventi collaterali. Dai finanziamenti alla pubblicizzazione è un settore depresso. Io rimango positiva però, so che il lavoro che sto facendo per il festival sarà apprezzato, nel mio piccolo voglio dare qualcosa al territorio come al settore.
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Informazioni Saturnia Film Festival:
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