L’esperienza selvaggia è il titolo-tema della nuova edizione, che raccoglie e interroga le più interessanti proposte italiane e internazionali nel campo delle performing arts. In calendario anche due dense giornate in cui artisti e studiosi da tutta Italia presenteranno in successione una quantità di brevi atti performativi e di pensiero.
Lo storico Festival Crisalide, diretto a Forlì da Masque teatro, torna e, per la venticinquesima edizione in programma dall’1 al 16 settembre, si dà come titolo-tema L’esperienza selvaggia.
«Da un quarto di secolo Crisalide è un luogo di conoscenza e di pratiche» suggerisce lo storico del teatro Raimondo Guarino «Qui gli atti di creazione mostrano urgenza e precisione, mentre le parole rivendicano ossessioni e astrazioni. Il cenacolo dei dialoghi incrociati e degli esercizi di osservazione è diventato col tempo paese dell’accanita meditazione e sfera di entità potenti e identità sospese. Raccogliendo le forze e difendendo il campo, Crisalide 25 espone e ritrae, raccoglie e disperde. Progetta un’economia autonoma ma non indifferente. La sua missione costante è la dimostrazione delle azioni e delle persone del teatro come presenze libere e necessarie».
Ecco, in estrema sintesi, il programma giorno per giorno.
Sabato 1 settembre
Ermanna Montanari, cofondatrice del Teatro delle Albe, presenterà una lettura scenica di frammenti del suo ultimo libro Miniature campianesi, nel quale racconta Campiano, suo paese natale nella campagna ravennate, rievocando il mondo della sua infanzia e prima giovinezza: una terra, un luogo dell’anima, che parla a tutti noi.
A seguire La forma. Il teatro come modo di vivere, conversazione tra Ermanna Montanari, Marco Martinelli e lo studioso Enrico Pitozzi, autore del recente volume Acusma. Figura e voce nel teatro sonoro di Ermanna Montanari, edito da Quodlibet.
Domenica 2 settembre
L’attore e regista Roberto Latini proporrà La delicatezza del poco e del niente, una lettura di poesie di Mariangela Gualtieri con musiche e suono di Gianluca Misiti e luci di Max Mugnai, «un concerto poetico di parole, lucciole e tenerezze e incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole».
Ateliersi, collettivo che opera nell’ambito delle arti teatrali ponendosi in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive, presenterà In your face, di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, spettacolo che utilizza il linguaggio dei social media per la riscrittura dell’opera Trovarsi di Luigi Pirandello.
Seguirà Facebook come drammaturgia del presente, conversazione tra gli artisti e gli studiosi Laura Gemini e Giovanni Boccia Artieri.
La cantante, vocalist e performer Nico Note condurrà il laboratorio Dare voce, percorso fisico/espressivo che intende «fare luce sulle personali possibilità dei singoli, senza guardare il fatto vocale con agonismo e tensione».
Martedì 4 settembre
Francesca Proia, coreografa e insegnante di yoga, guiderà Lento più lento pranayama, laboratorio che prevede l’impiego delle tecniche psicocorporee dell’hatha yoga (asana, pranayama, mudra).
Venerdì 7 settembre
Cosmesi proporrà Di natura violenta, spettacolo che si presenta come «un intreccio di soglie, confini, umori sfuocati, raggiunti e continuamente disattesi, per raccontare il desiderio e la paura profonda di un incontro con la Natura, dettato dalla volontà di staccarsi da quello che la società offre».
Sabato 8 settembre
A partire dalle ore 18 la studiosa Sara Baranzoni e il filosofo Paolo Vignola condurranno la conversazione Località: «Considerando la geofilosofia come una delle più mature creazioni teoriche di Deleuze e Guattari, l’intervento propone un percorso a immagini che ne risalti la dimensione evocativa e programmatica, relativa a un nuovo popolo e a nuove località per la filosofia».
Simona Bertozzi presenterà un estratto in Solo di Prometeo: Contemplazione, primo quadro coreografico del progetto biennale da lei dedicato al mito di Prometeo: «La partitura delle azioni è organizzata ma l’ostinazione della pratica riapre ogni volta i confini delle tattilità, e l’orizzonte dello sguardo, esponendo ogni iniziativa d’azione alla sottile filigrana del presente, quello nitido e sospeso della scena, e della visione condivisa con lo spettatore. Una palestra ritmica, dove incidono la reversibilità delle regole e la loro mescolanza. Un quadro d’azione, la cui contemplazione è affidata al pubblico».
Cristina Kristal Rizzo porterà in scena ULTRAS sleeping dances, «un sistema di danze mobili che di volta in volta abitano luoghi diversi, creando degli habitat irripetibili e unici. Sono al tempo stesso danze compiute e percorso che oltrepassa l’idea di site-specific, seguendo il principio secondo il quale la danza accoglie lo spazio che attraversa e viceversa lo spazio si lascia abitare dall’attraversamento di una danza».
In occasione del Festival Crisalide, Renzo Martinelli e Francesca Garolla di Teatro i proporranno una riflessione/performance tratta dallo spettacolo Tu es libre: «Sappiamo accettare una libertà per cui la vita non è un valore? Una libertà per cui l’individuo non è bene prezioso da difendere ma solo funzione/frammento di una comunità? Una libertà che contempla la morte? Tu es libre significa Tu sei libero. Senza distinzione di genere. Di età. Di razza. Di credo. E se sei libero devi riuscire ad accettare la libertà dell’altro. In ogni caso».
Il collettivo artistico Kinkaleri presenterà la perfomance Everyone Gets Lighter, parte del progetto All!, «dispositivo di trasmissione del codice corporeo inventato per condurre il corpo dentro un linguaggio che amplifichi le possibilità comunicative e politiche».
Il musicista e compositore Enrico Malatesta proporrà il concerto Rudimenti. Pratica del tamburo, esito di una lunga ricerca sulle relazioni fra corpo, suono e spazio.
Domenica 9 settembre
L’artista e scrittore Stefano Mancini, in dialogo con lo studioso e poeta Marco Pacioni, presenterà la sua ultima raccolta di poesie Capo d’ano, dedicata a Carmelo Bene.
Werner Waas e Lea Barletti saranno in scena con lo spettacolo Autodiffamazione, dal celebre testo di Peter Handke, «un antidoto contro la superficialità, contro la sensazione di rumore diffuso. È uno spettacolo nato dal desiderio di concentrazione e di contatto reale con il pubblico, che sviluppa proprio in virtù della sua urgenza autentica e della sua fiducia nei propri mezzi, un alto grado di efficacia».
Venerdì 14 settembre
La giovane compagnia di marionette All’Incirco proporrà Ecomonsters, esito di una ricerca durata tre anni all’interno della quale vivono creature robotiche, antropomorfe e zoomorfe.
Debutto assoluto per Macbetto o la chimica della materia, esito dell’inedita collaborazione fra Teatro delle Albe, Masque teatro e Menoventi. Testo di Giovanni Testori, regia di Roberto Magnani, in scena Roberto Magnani, Consuelo Battiston ed Eleonora Sedioli: «L’universo poetico di Giovanni Testori scava nell’indicibile attraverso la lingua e la sua reinvenzione, dando vita a opere materiche, biologiche, sviluppate in un farsi e disfarsi continuo che richiama le ragioni profonde del teatro stesso. Attraverso i corpi e le voci di tre performer la parola di questo groviglio di eros e streghe si fa tangibile, concreta, ossessiva e musicale. Un lavoro sul potere e sulla sessualità del potere, dove maschile e femminile sono in continua mutazione».
Sabato 15 settembre
Masque teatro aprirà la giornata, alle ore 18, con la performance Luce, «performance per Tesla Coil e CO2» ideata da Lorenzo Bazzocchi.
Lo storico dell’arte Simone Azzoni presenterà il suo ultimo libro Lo sguardo della gallina: «Cos’è rimasto nella contemporaneità delle avanguardie del Novecento? Frammenti sparsi, onde di senso, tessere esplose di un collage ricomposto dallo sguardo sghembo e cubista di una gallina».
La danzatrice e coreografa Paola Bianchi proporrà OPSÌA, performance che origina dal libro animanimale di Ivan Fantini e Andrea Chiesi, «un doppio racconto per parole e immagini, solchi su cui l’azione si innesta, luoghi di sosta senza pace per un “umano del genere umano”, esposto».
Chiara Lagani della Compagnia ravennate Fanny & Alexander proporrà I libri di Oz: testi di Frank Baum da lei stessa tradotti per I Millenni di Einaudi Editore, illustrazioni di Mara Cerri, paesaggio sonoro di Mirto Baliani, cura del suono di Vincenzo Scorza, animazioni video e regia di Luigi De Angelis.
Lo storico del teatro Raimondo Guarino presenterà la prima parte della conferenza Dialoghi delle sfere e delle imprese, a seguire il genovese Teatro Akropolis metterà in scena Studio sul mito di Demetra, spettacolo che si ispira al mito di Demetra e Kore, il dramma originario che compariva nella celebrazione dei riti eleusini e che rappresenta, nella cultura occidentale, la prima traccia di evento riconducibile al teatro.
Il musicista e compositore Carlo Siega chiuderà la serata con il concerto Meta-estensioni: «La composizione di Marco Momi allontana lo strumento dai classici riferimenti rock con un uso dell’elettronica fissa che rompe il suono originale della chitarra verso una dimensione più astratta. In Hotbird dell’americano Mike Frengel, l’elettronica si comporta come estensione del suono originale, intersecandosi in tempo reale con lo strumento in modo unico, divenendo meta-strumento».
Alla Fabbrica delle Candele, il pomeriggio, Claudia Sorace e Riccardo Fazi, fondatori e anime di Muta Imago, guideranno il laboratorio intensivo Nachstens, mehr! (Presto, di più!) e la compagnia All’Incirco condurrà un laboratorio di approccio alla costruzione e manipolazione di marionette a fili.
Domenica 16 settembre
Alle ore 18 lo storico del teatro Raimondo Guarino presenterà la seconda e ultima parte della conferenza Dialoghi delle sfere e delle imprese.
Il laboratorio Nachstens, mehr! (Presto, di più!) a cura di Muta Imago aprirà le sue porte al pubblico «invitando gli spettatori ad assistere ad un’ora di tentativi. L’obiettivo è quello di condividere profondamente, insieme allo sguardo dell’altro, un momento di pura, gioiosa ricerca».
Il danzatore e coreografo Nicola Galli proporrà Mars, terzo episodio della sua ricerca coreografica dedicata al sistema planetario, in cui «la scena diventa un’officina nella quale il performer prepara un territorio d’azione “infrarosso” e “ultravioletto”, enunciando poi in una prospettiva coreografica la morfologia del pianeta attraverso una serie di simulazioni».
Camilla Monga e Maya Oliva chiuderanno Crisalide con Dire: «Ci rivolgiamo al pubblico con monologhi afoni legati al concetto dialettico della Parresia, ovvero l’arte di parlare con estrema franchezza di contenuti che si ha la necessità di esporre senza temere nessuna reazione o censura. La performance mostra al pubblico solo l’azione della parola, ma non i suoni».
Durante il Festival il critico teatrale Lorenzo Donati curerà Dialoghi con gli artisti: «Il progetto pone al centro la pratica del dialogo collettivo come messa in condivisione di un nodo attorno all’avventura del teatro: che cosa si cerca nella relazione teatrale? Perché oggi la riteniamo importante? Durante i giorni di Crisalide i Dialoghi con gli artisti assumeranno un andamento carsico, in vista di una pubblicazione nei mesi successivi».
Sede principale di Crisalide, in cui andranno in scena tutti gli spettacoli, sarà il teatro Félix Guattari (Ex Filanda Maiani) in Via Orto del Fuoco 3 a Forlì. I laboratori avranno luogo alla Fabbrica delle Candele, in piazzetta Corbizzi 30 a Forlì.
Crisalide si realizza con il contributo e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque – Società delle Fonti.
Info: Masque teatro – 393 9707741, www.crisalidefestival.eu