ROF 2018
Il regista Filippo Crivelli ed il musicologo Emilio Sala hanno allestito un Cabaret Rossini per raccontare in stile leggero l’humour autoironico ricorrente nei Péchés de vieillesse che Rossini compose a Parigi nel 1855. Le prime sei composizioni vocali, che compongono l’album Musique anodine e che Rossini dedicò alla nuova moglie Olympe, sono “modestes mélodies” che corrispondono ad altrettante intonazioni di uno stesso testo di Metastasio “Mi lagnerò tacendo”.
E questo verso viene ripetuto dai cantanti lirici Anna Bonitatibus (mezzosoprano chiaro in tessitura acuta e corposo nella zona medio grave), Sofia Mchedlishvili che gestisce bene una bella voce di soprano, Daniele Antonangeli con buona voce di basso/baritono e Ruzil Gatin (bravo tenore dallo squillo sicuro), accompagnati al pianoforte da Antonio Ballista.
I vari ambienti, che si sono susseguiti senza una coerenza specifica all’azione, sono risultati della proiezione video di Le Stazioni Contemporary Art di Carlo Cinque, con interventi artistici di Emilio Isgrò e Antonio Trimani.
Lo spettacolo è iniziato con la lettura di una lettera di Olympe sulle condizioni di salute del marito a Parigi e le voci recitanti fuori scena degli attori Valentina Ferrari e Mario Cei hanno illustrato, tra un brano musicale e l’altro, le fasi degli anni della vecchiaia di Rossini, inserendo anche il testamento del compositore. Il soggetto non era dei più gioiosi, ma ci ha pensato il bravo e simpatico pianista Antonio Ballista ad alleggerire la tensione con commenti ironici sul suo strumento, facendo del pianoforte la seconda voce del duetto dei gatti col tenore, eseguendo alcune pagine dei Péchées e di altri autori anche in duo col violino di Gabriel Martinotti e il frizzante Un petit train de plaisir con tocco leggero e fluidità del suono e accompagnando con classe e disinvoltura le arie dei cantanti.
Di pagine conosciute il noto mezzosoprano Anna Bonitatibus ha cantato “Di tanti palpiti” dal Tancredi mettendo in luce la sua abilità e il tenore ha cantato la chanson du bébé e il duetto buffo di due gatti.
Le quattro voci liriche insieme a Massimo Ranieri hanno cantato “La danza, tarantella” da Les Soirées musicales di Rossini e l’adattamento del quintetto “Buona sera” da Il barbiere di Siviglia.
Come solista Massimo Ranieri accompagnato dal pianista ha cantato “Hommage à Rossini”, canzone composta nel 1864 per festeggiare il diciottesimo compleanno di Rossini e accompagnato alla chitarra da Eugenio Della Chiara ha cantato due canzoni napoletane, Cannetella e Fenesta vascia.
Peccato che la performance di Massimo Ranieri sia stata limitata a tre canzoni napoletane, di cui non ho capito la pertinenza e a due brani d’insieme, quando c’erano ben altre carte da giocare. Ranieri, oltre ad essere un cantante storico, ha una padronanza del palcoscenico ed un’abilità attoriale fuori dal comune. Per il suo debutto al ROF lui doveva impersonare Rossini e narrare in prima persona e in palcoscenico la vita parigina del compositore. Chiedo venia, ma non ho capito la ragione di questa scelta.
Sono state eseguite musiche di Rossini, G. Nadaud, C. Weyse, I. Strauss, M.-F. Pillet-Will.
Lo spettacolo è stato videoproiettato in diretta in Piazza del Popolo.