Dal 21 al 23 settembre 2018 il comune di Vighizzolo d’Este in provincia di Padova ospiterà la quarta edizione del Festival delle Basse, il primo Festival culturale promosso da una rete di Comuni delle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo per la valorizzazione dell’area che si estende a sud dei Colli Euganei fino al fiume Adige. Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di trasformare le “Basse” in contenitori culturali, valorizzare in senso turistico il ricchissimo patrimonio materiale e immateriale di queste aree, promuoverne lo sviluppo socio-economico e contribuire alla riqualificazione del territorio e alla ridefinizione della sua identità.
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L’area ragazzi
Incontri con autori e illustratori, laboratori, letture ad alta voce: l’area ragazzi del Festival delle Basse, a cura della casa editrice Camelozampa, sarà anche quest’anno uno spazio di creatività, lettura e divertimento per giovani teste e mani. Per lettori di oggi e di domani, ma anche per gli adulti curiosi di scoprire il mondo della letteratura per l’infanzia.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno sempre registrato il tutto esaurito agli appuntamenti per bambini e ragazzi, per l’edizione 2018 torneranno ospiti già apprezzati al Festival delle Basse, insieme a nuovi artisti tra i più interessanti nomi del panorama contemporaneo della letteratura per bambini.
Tra le novità in cantiere per questa edizione, uno spazio speciale riservato a uno dei più grandi e più amati autori per bambini italiani, Gianni Rodari: domenica 23 alle 21 si terrà un momento particolarmente suggestivo, una serata di letture omaggio a Gianni Rodari, con una particolare scenografia di lanterne, in collaborazione con IBBY Italia (IBBY è l’organizzazione che a livello mondiale si occupa della promozione della lettura per bambini e ragazzi).
In arrivo anche Silvia Borando, editrice e pluripremiata autrice di Minibombo, casa editrice che ha ricevuto quest’anno una menzione speciale della Giuria del Premio Nati per leggere, “per la capacità di dialogare con i bambini, attraverso linguaggi diversi, entrando in sintonia con loro e avvicinandoli alla lettura”. Proporrà una carrellata di divertenti letture dai suoi ultimi successi e un laboratorio creativo per i bambini dai 4 ai 6 anni.
Altra novità di questa edizione, i laboratori per bambini dedicati al fumetto, a cura di Canicola, casa editrice che ha al centro del proprio progetto la divulgazione della cultura del fumetto, come linguaggio attraverso cui raccontare se stessi e gli altri. I progetti di Canicola pongono il fumetto al centro di percorsi pedagogici che promuovono la lettura e la pratica artistica, attraverso la ricerca di dialogo con altre forme di narrazione, con la cultura di un territorio, con contesti sociali diversi.
Tra i ritorni al Festival ci sarà Rossana Bossù, autrice e illustratrice torinese le cui illustrazioni dal picture book “Chi sarà?” sono state recentemente selezionate per la prestigiosa mostra “Le immagini della fantasia” di Sarmede: proprio da questo illustrato, opera a cavallo tra poesia e divulgazione scientifica, Rossana Bossù proporrà laboratori di illustrazione per bambini; tornerà inoltre il suo laboratorio di disegno aperto a ragazzi da 12 anni e adulti, formula che negli scorsi anni ha riscosso un grande interesse.
Ancora, torneranno i laboratori per bambini di Tecnoscienza, che uniscono la comicità alla divulgazione scientifica per i più piccoli e che nell’ultima edizione del Festival hanno fatto divertire i più piccoli: per quest’anno si annunciano esilaranti novità, tra oggetti volanti non identificati, imprevedibili scoperte scientifiche e un laboratorio di “puzze, colle e botti” alla scoperta del mondo della chimica.
Tornerà anche Ilaria Guarducci, popolare autrice e illustratrice toscana che ha fatto della comicità un suo tratto distintivo: già ospite dell’edizione 2016, proporrà esilaranti e creativi laboratori a partire dalle letture dei suoi ultimi lavori per bambini, “Uff!” e “Spino”.
Tutte le attività dell’area ragazzi saranno caratterizzate dal coinvolgimento diretto e attivo dei bambini, in modo divertente e originale, per stimolare la loro curiosità, il piacere della lettura e la scoperta dell’illustrazione, sempre con un’attenta cura nella selezione delle proposte, scelte tra la migliore produzione italiana rivolta all’infanzia.
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L’enogastronomia
Il Festival delle Basse è territorio e nei giorni di manifestazione è possibile degustare piatti che esaltano la qualità della materia prima locale e valorizzano la filiera corta e le economie locali. L’area somministrazione è curata dai ristoratori e agricoltori del territorio per un viaggio nelle Basse che passa anche attraverso il gusto.
Il Festival ospiterà, inoltre, quest’anno il progetto Le Basse DOC – incentrato sui valori della “filiera corta” – che ha tra gli obiettivi quelli di garantire la qualità dei prodotti attraverso la conoscenza diretta del produttore da parte del consumatore, promuovere presso il consumatore la conoscenza della stagionalità e delle tecniche utilizzate per la produzione e sensibilizzare le giovani generazioni alla conoscenza del prodotto locale e stagionale.
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Il luogo: il “lago di Vighizzolo”
Una nuova edizione e una nuova sfida per il progetto culturale itinerante che ogni anno fa tappa in un comune diverso del territorio, proprio al fine di valorizzare al massimo l’ampia area che coinvolge. Il luogo che ospiterà il Festival quest’anno ha un valore davvero speciale per la storia e la memoria di queste terre, un “semplice” prato in aperta campagna che un tempo faceva parte di quella vastissima distesa di acqua conosciuta con il nome di “Lago di Vighizzolo”, bonificata nel corso dei secoli grazie a importanti interventi di regolamentazione delle acque e realizzazione di opere idrauliche, tra cui il Ponte delle Tre Canne ancora oggi visibile.
Prima dell’inizio delle grandi opere di bonifica del Cinquecento – che rivoluzionarono per sempre la geografia e le sorti della Bassa Padovana – volute dai Veneziani per rendere coltivabili queste terre, Il paese di Vighizzolo era, infatti, un susseguirsi di paludi e canali e si trovava in un punto strategico per il passaggio tra questi canali, per questo era dotato di un’importante opera di fortificazione più volte distrutta e ricostruita, che è possibile osservare nelle mappe dell’epoca.
Una mappa in particolare racconta in maniera estremamente precisa e suggestiva questa e altre storie dei nostri territori: la mappa del “Retratto del Gorzon” un’imponente mappa catastale di circa 8 metri per 3 – oggi conservata all’interno del Museo Civico Etnografico di Stanghella – che “fotografa” la situazione dei territori della Bassa (quasi tutto il territorio estense, parte del monselicense antico fino all’Adige e il montagnanese) proprio nel Cinquecento.