Di rara esecuzione per l’ampiezza dell’organico richiesto, la Sinfonia n. 8 di Mahler viene coraggiosamente proposta, per la prima volta, a chiusura delle Gustav Mahler Musikwochen a Dobbiaco, in collaborazione con Festpiele Südtirol. Gli organizzatori riprendono l’affiche originale delle due memorabili serate del 12 e 13 settembre 1910 al Palazzo delle Esposizioni di Monaco. Alla prima accorsero circa 3400 spettatori, tra cui l’Olimpo della cultura europea d’inizio secolo: Richard Strauss, Max Reger, Saint-Saëns, Arnold Schönberg, Anton von Webern, Alfredo Casella, Thomas Mann, Stefan Zweig, Arthur Schnitzler, Bruno Walter, Max Reinhardt, solo per citare alcune delle eminenti personalità convenute. Mahler raccolse 171 musicisti e 850 coristi, un’impresa unica nella storia della musica, da cui appunto la definizione “Sinfonia dei mille” coniata dall’impresario Emil Gutmann. Fu un successo coronato da quasi trenta minuti di applausi, l’ultimo d’una carriera forse apprezzata unanimemente solo in quell’occasione. Parve a molti l’inconsapevole congedo terreno di Mahler che di lì a meno di un anno sarebbe morto.
Il noto legame del compositore con Dobbiaco si arricchisce di nuove scoperte, fatte durante l’allestimento della mostra al Kulturzentrum locale da parte del workshop Euregio 2018 delle Università di Bolzano, Trento e Innsbruck. Mahler infatti firmò il contratto per la pubblicazione della Sinfonia proprio a Dobbiaco, oltre a correggervi le stampe e tenervi le prove con i cantanti. A Maiernigg, come nel paesino della Pustertal, egli possedeva una piccola capanna di composizione in cui avviava la genesi di macrocosmi musicali. Quelle voci che ascoltiamo sono proprio pianeti e soli che ruotano, come afferma Mahler in una lettera a Willem Mengelberg.
L’evento si è svolto al Palaghiaccio, unico spazio cittadino coperto, ma aperto ai lati, adatto a raccogliere organico e pubblico numerosi. Purtroppo, le condizioni meteo hanno disturbato la recita. La pioggia fitta s’è fatta sentire a tratti sulla tettoia, coprendo sovente i piani orchestrali e i cantanti.
Dopo i saluti del sindaco, fortissime sono seguite le note del Veni Creator. Alla guida dell’Orchestra della Musikakademie der Studienstiftung des deutschen Volkes, il maestro Martin Wettges cura una direzione raffinata e monumentale. Tra i momenti più vibranti d’emozione, l’Accende lumen sensibus, “Jene rosen”, l’ingresso della Mater gloriosa e il “Chorus mysticus”, in cui Wettges unisce tutti gli artisti in un toccante moto cosmico mozzafiato. Il maestro equilibra saggiamente le masse sonore, tiene salde le fila dei cori e dei solisti, esalta la luminosità della partitura. Al coro della Musikakademie, ben preparato da Christian Jeub, si aggiungono il Südtiroler Vokalensemble, Maria-Ward-Chor Nymphenburg, Münchner Konzertchor e Münchner Motettenchor, Münchner Knabenchor, rispettivamente diretti da Michael Hillebrand, Michael Konstantin, Benedikt Haag e Ralf Ludewig.
Tenute presente le condizioni atmosferiche, tra i solisti si distinguono i tre soprani Ania Vegry, Mechtild Bach e Stephanie Bogendörfer. Vegry ha voce dal bel timbro squillante, precisa in acuto e dal fraseggio assai curato, al pari della poenitentium di Bach. Stephanie Bogendörfer è Mater gloriosa celestiale. Convince l’autoritaria Maria Egiziaca di Marlene Lichtenberg. Ruth-Maria Nicolay è samaritana non sempre in volume. Tra gli uomini, il baritono Christian Miedl canta con particolare contezza, mentre il tenore Christian Voigt alterna cali d’intonazione ad acuti poco centrati. Il basso Jörg Hampel non si divincola al meglio dall’ardua scrittura mahleriana, con voce quasi afona che arriva giusto a metà sala.
Applausi calorosi, occhi lucidi e standing ovation da parte del foltissimo e infreddolito pubblico.
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Soprano 1 (Magna Peccatrix): Ania Vegry
Soprano 2 (Una poenitentium): Mechtild Bach
Soprano (Mater gloriosa): Stephanie Bogendörfer
Contralto 1 (Mulier Samaritana): Ruth-Maria Nicolay
Contralto 2. (Maria Aegyptiaca): Marlene Lichtenberg
Tenore: (Doctor Marianus): Christian Voigt
Baritono (Pater ecstaticus): Christian Miedl
Basso (Pater profundus): Jörg Hampel
Südtiroler Vokalensemble, maestro del coro: Michael Hillebrand
Maria-Ward-Chor Nymphenburg, maestro del coro: Michael Konstantin
Münchner Konzertchor, maestro del coro: Benedikt Haag
Münchner Motettenchor, maestro del coro: Benedikt Haag
Münchner Knabenchor, maestro del coro: Ralf Ludewig
Coro e Orchestra della Musikakademie der Studienstiftung des deutschen Volkes
Maestro del coro: Christian Jeub
Martin Wettges, direttore