Alessandro Grande è un regista e sceneggiatore nato a Catanzaro nel 1983. Dopo una laurea in Storia, Scienze e Tecniche dello Spettacolo si specializza in Regia Cinematografica. Personaggio poliedrico: insegnante, sceneggiatore, scrittore, partecipa a molti festival come regista di cortometraggi vincendo numerosi premi. I suoi lavori sono caratterizzati da una spiccata attenzione ai temi sociali, agli esclusi e strati più deboli della società. Nel 2017 realizza il corto “Bismillah” con il quale vince il David di Donatello 2018.
Con il tuo ultimo corto “Bismillah” hai vinto il David di Donatello. È un premio molto importante e che porta molta visibilità, com’è stato ricevere la statuetta?
È un premio che sicuramente ho tanto rincorso e tanto voluto ma lo considero innanzitutto un punto di partenza. Il premio certamente gratifica ma è soprattutto uno stimolo. Ricevere un riconoscimento come il David rinnova la fiducia nei propri mezzi ed essendo un premio importante in parte facilita alcune strade. Alla base però deve esserci sempre e comunque tenacia, costanza e la perenne voglia di superarsi.
Fare carriera nel mondo della cinematografia è senza dubbio difficile. Ti sei mai pentito del percorso che hai scelto? Come sei arrivato fin qui?
Sono molto contento della strada che ho intrapreso, è stato un percorso non improvvisato ma ragionato. Ho sempre provato grande ammirazione e rispetto nei confronti di chi lavora in questo mondo. Ammirazione e rispetto tali da farmi sempre pensare con attenzione al passo successivo. Piuttosto che prendere tutte le occasioni che mi sono capitate ho preferito un percorso di crescita graduale, una strada che sicuramente mi ha premiato e che sceglierei ancora.
Sono passati ormai più di 10 anni da quando hai girato il tuo primo corto. Hai notato dei cambiamenti al tuo modo di rapportarti al materiale cinematografico?
Sicuramente l’esperienza di questi anni ha cambiato molto il mio approccio al cinema. Come regista riesco per esempio ad affrontare una tematica con una maturità diversa rispetto a quando ero più giovane. Come spettatore ho acquisito uno sguardo più consapevole rispetto a qualche anno fa. La bellezza del cinema d’altronde è che cambia a seconda della tua età, diventa sempre qualcosa di nuovo a seconda dell’occhio con cui guardi ed è sempre in grado di stimolarti.
Perché hai accettato di diventare direttore artistico del Saturnia Film Festival? Sei soddisfatto di questa scelta?
Il mio lavoro è quello del regista e come tale ho partecipato a numerosissimi festival. Credo che mettersi dall’altra parte della barricata sia un modo molto importante per crescere, a livello umano come professionale. A festival concluso posso dire che è stata un esperienza sicuramente positiva e stimolante. Questo festival poi vanta un premio alla miglior regia dedicato ad uno dei più grandi maestri del cinema mondiale, Michelangelo Antonioni. Il fatto di porte conferire un premio intitolato al maestro è stato un grandissimo privilegio da parte mia, sia come direttore artistico che come regista ed appassionato di cinema.
La tua prima esperienza come direttore artistico è stata al Montecatini Short Film Festival nel 2016, li ti sei occupato di “The Authors’ Days”. Quell’esperienza ti ha aiutato nella realizzazione del Saturna Film Festival?
“The Authors’ Days” era una rassegna che si occupava di mettere in contatto registi, produttori e distributori. In particolare, mi sono occupato di far conoscere ai produttori dei progetti e delle idee e sceneggiature con le quali altrimenti non sarebbero entrati in contatto. È stato prevalentemente un lavoro dal punto di vista gestionale. Con la direzione artistica del Saturnia Film Festival mi sono occupato invece della selezione di film già fatti. Anche se di tipo diverso sono esperienze che reputo molto importante nel mio bagaglio formativo e so che in futuro torneranno sicuramente utili.
Avete dovuto selezionare 16 film tra più di 400 proposte, le categorie in gara sono: fiction italiana, fiction internazionale, documentario e animazione. È stato difficile selezionare i corti e far convivere tanti generi differenti in così poche serate?
È stato molto difficile. La qualità dei film presentati, sia italiani che internazionali è stata molto alta. Quando poi vai a scegliere così pochi prodotti su una così vasta rosa di possibili finalisti è sempre difficile. Questo festival punta a non dare una tematica precisa, piuttosto puntiamo al bello. A dare spazio al cinema virtuoso in tutte le sue forme, per questo c’è l’animazione, il documentario e la fiction. Ognuno affronta una tematica diversa in maniera personale ma sempre ad un altissimo livello. È questo il filo rosso che rende vincente questo festival. Credo sia molto stimolante per lo spettatore venire ad assistere ad una serata in cui vengono proiettati tanti corti e generi diversi. Se un corto annoia lo spettatore sa che fra pochi minuti avrà la possibilità di vedere qualcosa di completamente diverso.
Cosa avete voluto offrire con il Saturnia Film Festival a chi ha partecipato?
Credo che oltre al valore simbolico e monetario del premio la cosa più bella che può dare un festival sia il rapporto umano. Fare conoscenza, entrare a contatto con altri registi, produttori, distributori e attori è una fortissima fonte di stimolo per chi lavora nel settore. La crescita si ottiene non solo confrontandosi con i grandi ma anche, e soprattutto, confrontandosi con chi è nostro pari. Oltre a dare spazio ai corti infatti ci siamo proposti di creare uno spazio di confronto e discussione per tutti i partecipanti: registi, giuria e pubblico.
Il corto spesso non ha grande spazio nei circuiti distributivi, dare il via ad un festival che tratta questo format è sicuramente una scommessa.
C’è da dire che oltre ai festival e pochi altri canali ci sono spesso poche opportunità per promuovere il cortometraggio. Negli ultimi anni stiamo però notando un rinnovato interesse nel genere, il pubblico si sta ampliando. Chi è educato al cinema apprezza questi eventi e c’è un affluenza sempre maggiore a livello di pubblico. Lo abbiamo notato anche nelle 3 serate del Saturnia Film Festival, abbiamo infatti registrato il tutto esaurito in tutti e 3 i giorni portando oltre 1000 persone a partecipare a questa esperienza, esperienza sicuramente positiva.