Trentacinque concerti da maggio a ottobre che spaziano dalla musica classica alle proposte più sperimentali, ma tutte all’insegna dell’alta qualità culturale: la 74esima stagione della IUC, Istituzione Universitaria Concerti, 2018/2019 si apre nell’Aula Magna della Sapienza con una doppia inaugurazione all’insegna della grande musica viennese.
Il prestigioso Wiener Concert-Verein apre la stagione (Minerva) martedì 16 ottobre (ore 20.30) con un programma che spazia fra Mozart, Bruckner, Caikovskij e Brahms e il concerto inaugurale del ciclo pomeridiano (Calliope), il 20 ottobre (ore 17.30) è affidato all’Orchestra del XVIII secolo e al coro della Cappella Amsterdam con Le Stagioni di Haydn, monumentale “oratorio profano”, diretto per l’occasione da Marcus Creed.
“La stagione concertistica della IUC è un evento che siamo lieti di ospitare anche quest’anno come attività dell’università“ ricorda il Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio sottolineando la “centralità delle musica in una formazione di tipo umanistico” e la qualità e le linee culturali sempre innovative dell’Istituzione anno dopo anno.
“Voglio ricordare Francesca Fortuna assente per la prima volta dopo tanti anni e testimoniare con gratitudine la sua dedizione, in una parola, l’amore che ha avuto per la IUC e per la musica che ha trasferito nella sua attività nel corso degli anni” è il ricordo che il Rettore offre del direttore generale e anima artistica dell’Istituzione prematuramente scomparsa solo pochi mesi fa.
Un ricordo condiviso anche dal neo direttore artistico della IUC, Giovanni D‘Alo, alla prima uscita pubblica dalla nomina attuale che arriva in totale continuità dal suo primo incontro con la IUC, 24 anni fa.
“La stagione presentata è stata realizzata da Francesca Fortuna fino all’ultimo giorno e a lei è dedicata rispecchiando l’esistenza di uno stile IUC per un cartellone sempre agile che conferma le stelle linee programmatiche di sempre – esordisce il neo direttore artistico confermando l’alto livello di qualità artistica garantita nei concerti alla Sapienza, “unico ateneo che riesce a ospitare un cartellone così ricco che ha consentito di ospitare artisti che poi hanno fatto una grande carriera internazionale”.
Inalterata la capacità della IUC di passare attraverso diversi linguaggi musicali, apparentemente dissimili e lo stile e il cartellone dell’Istituzione passano quest’anno anche attraverso l’omaggio a tre grandi concertisti italiani che festeggiano traguardi importanti.
Uto Ughi festeggia 60 anni con la IUC (con Michael Lifits al pianoforte) il 18 maggio con un programma dedicato a Brahms, Saint Sains e Ravel, Bruno Canino festeggia 60 anni con la IUC con un recital di pianoforte Il (30 marzo) dedicato a Mozart, Haydn, Cage e Michele Campanella festeggia 50 anni con la IUC (il 26 gennaio) con Beethoven, Schumann e Schubert.
Si va però dalla musica classica alle prime esecuzioni assolute, con Scène d’Hérodiade di Matteo D’Amico proposto dal Quartetto Prometeo (il 16 aprile) anche con Berg e Schubert, Quasi valzer di Fabio Massimo Capogrosso interpretato da Orazio Sciortino al pianoforte (il 20 novembre) in un programma che include anche Poulenc, Rossini e Schubert, Essenze di Donato Semeraro nel concerto del Golaman Brass Quintet (il 5 marzo) ma anche Passacaglia di Efrain Oescher e RumBack for J.S. di Gonzalo Grau, tre brani del francese Thomas Enhco eseguiti dalla violinista Lise de la Salle.
“La stagione IUC è all’insegna della versatilità ed è l’unica che consente di ascoltare jazz e quartetti da camera” ricorda D’Alò sottolineando un’altra delle linee programmatiche del cartellone che include la presenza del leggendario sassofonista Roscoe Mitchell (il 23 ottobre) un incontro di culture e personalità diverse con Paolo Fresu, Richard Galliano, Jan Lundgren per Mare nostrum (7 maggio), passa attraverso l’omaggio a Bernstein nel centenario con Gianni Oddi e la sua Ials Jazz Big Band e il clarinetto di Alessandro Carbonare fra Gershwin, Ellington e Stravinsky (18 dicembre) fino alla musica sudamericana con Gabriele Mirabassi ed Edmar Castaneda (il 12 marzo).
Potenziata la linea dei quartetti archi che nelle stagioni artistiche romane tendono a diminuire sempre di più: arrivano in stagione il doppio appuntamento del Quartetto di Cremona (1 dicembre-26 gennaio) per l’omaggio a Mozart, il Quartetto Ebène che arriva dalla Francia (il 6 novembre ) con Beethoven, Brahms, Ravel oltre al Quartetto Prometeo all’insegna della musica contemporanea e il Golaman Brass Quintet, gruppo di ottoni fra contemporanea a classica.
“Sono dieci i concerti per pianoforte, un numero eccezionale che non abbiamo mai voluto fare – sottolinea uno dei consiglieri artistici, Franco Piperno – ma proposto con la riscoperta del recital incentrato sull’interesse dell’artista e sulla sua personalità dell’artista”.
È in quest’ottica che vanno visti i recital di Roberto Cominati, specialista del repertorio francese (il 28 ottobre), fra Handel e Ravel, Mariam Batsashvili (17 novembre) fra Mozart, Liszt e Schubert e Chopin, Alexander Romanovsky per tutto Chopin (6 aprile), Herbert Schusch (9 aprile) con un programma tutto Beethoven e Ligeti e l’evento con Frederic Rzewski compositore e pianista straordinario all’insegna della sperimentazione (il 26 marzo).
E se il piano fa la parte del leone non mancano le presenze di altri grandi solisti come Narek Hakhnazaryan, stella nascente del violoncello (19 gennaio) in duo per Chopin e Massenet e Martin Owen al corno in trio (con Dego e Perrotta il 26 febbraio), e Sabine Meyer al clarinetto con l’Alliage quintet (23 febbraio) con un programma fra Purcell, Sostakovic e Dukas.
La francese Lise de la Salle (il 15 gennaio) con un programma da Bach a Poulenc a Liszt e che si inserisce anche nella linea programmatica della IUC del lancio di giovani, giovanissimi talenti così come Ivan Krpan, ventenne vincitore dell’ultima edizione del Concorso Busoni (il 12 febbraio) che per il debutto a Roma propone un programma che spazia fra Beethoven, Busoni e Liszt.
E sono quattro le violiniste internazionali, da Anna Tifu per Prokovev, Chausson, Ravel e Schumann (10 novembre) alla tedesca Veronika Eberle con RumBach (il 15 dicembre), dall’italiana Francesca Dego (26 febbraio) per Mozart, Ligeti, Brahms, Messian a Carolin Widmanm con un programma Schumann-Debussy-Varess (il 16 marzo).
Spazio alle voci con il baritono Luca Pisaroni, stella del Met con Malcom Martineanu fra Rossini, Ellington e Porter (9 marzo) e a Otto Katzmeier per Mahler in un programma che include anche Punkte, capolavoro di Stockhausen e dell’avanguardia musicale del dopoguerra che stravolge il modo in cui si scrive n pezzo per orchestra senza sviluppo o concezione di un tema che viene proposto dall’Orchestra Sinfonica Siciliana che festeggia i 60 anni di attività (il 4 dicembre).
Ma non mancano altre proposte, le linee viennese dell’apertura di stagione, il Settecento veneziano con Carmignola con la Quattro stagioni di Vivaldi (l’11 maggio) o le linee programmatiche che serpeggiano attraverso la stagione, dallo Schumann quasi inedito nel repertorio pianistico al sottotesto di Bach fra tante proposte fra il Bach autentico o rivisitato (con Lise de la Salle) e anche nell’unico concerto di musica antica con Rinaldo Alessandrini (2 febbraio) con le variazioni delle musiche di Bach incluse le Variazioni Goldberg.
Tornano gli appuntamenti di Musica Pourparler, la serie di incontri musicali del mattino, il progetto Studiare con la IUC a cura del Prof. Antonio Rostagno che coinvolge gli studenti della Sapienza, gli specializzandi in Musicologia, cui viene affidata la redazione delle note dei programmi di sala. Info, 06 3610051-2, www.concertiiuc.it, botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it, www.concertiiuc.it.