Saranno Marianela Nuñez, principal dancer al Royal Ballet di Londra nel ruolo della principessa Aurora e Vladislav Lantratov, principal dancer del Teatro Bol’šoj, vincitore del Premio Benois della Danza 2018 (che sostituisce l’annunciato Vadim Muntangirov a pochi giorni dal debutto) nel ruolo del Principe Désiré, le due stelle internazionali ospiti de La bella addormentata di Čajkovskij nella sofisticata versione di Jean-Guillaume Bart che torna al Teatro dell’Opera di Roma dal 15 al 23 settembre.
La fiaba è presto servita nelle otto recite quasi sold out per l’allestimento del teatro capitolino (qui riallestito da Patricia Ruanne) che si appresta a bissare il successo ottenuto al debutto, nel febbraio 2017 e poi in tournée a Venezia lo scorso maggio, complice la bellissima partitura musicale del secondo dei tre balletti di Čajkovskij e una sontuosità mai invadente all’insegna della tradizione rimarcata anche nella bellezza delle scene e dei costumi di Aldo Buti.
“La tradizione è meravigliosa se si è in grado di farla rivivere, ma spesso i coreografi di oggi si sentono obbligati a mostrare qualcosa in più” aveva spiegato Bart annunciando una coreografia classica, ma non convenzionale privata delle spettacolarizzazioni introdotte nel corso del tempo nel balletto tratto dalla fiaba di Perrault La belle au bois dormant.
Protagonista è ancora la principessa Aurora interpretata dalla magnifica Marianela Nuñez, argentina e ballerina di punta del Royal Ballet che ha già incantato Roma lo scorso gennaio in Les Étoiles per secondo atto di Giselle e il passo a due da Don Chisciotte, ma già alla Scala, al fianco con Roberto Bolle per Onegin di John Cranko e al debutto come Aurora a Roma.
Accanto a lei, nelle recite del 15 e del 16 settembre, Vladislav Lantratov Vadim Muntagirov, figlio di danzatori, in forza al Bol’šoj di Mosca, carismatico e passionale, si calerà in uno dei suoi cavalli di battaglia nel ruolo del principe Désiré che nella versione di Bart acquista maggiore spessore psicologico e maggiore rilevanza.
Dietro lo scintillio dell’allestimento fiabesco per adulti e bambini, fra magnifici palazzi e atmosfere oniriche, Bart ha voluto creare una Bella addormentata inedita attingendo interamente alla lunga (quasi tre ore, per prologo e tre atti) partitura di Čajkovskij, con un intervento maggiormente legato alla coerenza drammatica. “Ho cercato di aggiungere fluidità alla narrazione e alla drammaturgia. Ho tentato di avvicinarmi alla partitura di Čajkovskij e recuperare la pantomima – spiegava Bart in occasione del debutto del balletto – Ho cercato di lavorare sull’armonia e sulle proporzioni eliminando proprio tutto il superfluo degli elementi spettacolari”. Avendone ballato praticamente tutti i ruoli, Bart è voluto intervenire anche sui ruoli, regalando “maggiore spessore psicologico del principe, sempre poco considerato”, approfondendo il personaggio di Carabosse, resa più seducente e femminile, di maggior rilievo e interpretata dall’étoile Alessandra Amato (il 15, 16 e 18) e regalando alla Fata dei Lillà un ruolo centrale che la fa assurgere a fil rouge della storia.
Non meno importante l’intervento sul Corpo di ballo che non si limita più a essere un puro e semplice sfondo decorativo, ma diventa “parte attiva che deve apportare una dinamica all’intera azione” in una coreografia molto complessa come già indicato da Bart.
Alle due stelle ospiti si alternano nei ruoli principali i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma, Susanna Salvi e Claudio Cocino, sul podio del Teatro dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il Maestro Nicholas Brochot.
Dopo la prima di sabato 15 settembre ore 20.00, la Bella replica ancora domenica 16 settembre (alle 16.30), martedì 18 settembre, mercoledì 19 settembre, giovedì 20, venerdì 21 settembre (alle 20.00), sabato 22 settembre ore 18.00, domenica 23 settembre ore 16.30. Info su www.operaroma.it.