Nel 2016 città più green d’Italia e nel 2017 al quinto posto nella classifica delle città più smart. Stiamo parlando di Trento che dal 30 settembre al 7 dicembre 2018 sarà sede della 32esima edizione di uno dei festival di musica antica più longevi d’Italia: Trento Musicantica. Organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, la rassegna sarà dedicata a Pierre de la Rue e Loyset Compère, a 500 anni dalla morte dei due compositori, al Seicento italiano e alla commistione tra antico e contemporaneo. Sei gli appuntamenti fino al 7 dicembre, dislocati in alcuni tra i luoghi più suggestivi del capoluogo trentino, tra cui: la Chiesa San Francesco Saverio, le cui ricche decorazioni interne costituiscono uno dei massimi esiti dell’arte barocca della città, il Castello del Buonconsiglio, uno tra i maggiori complessi monumentali di tutto il Trentino-Alto Adige, e la romanica Badia di San Lorenzo.
Musica sacra, drammi per musica e composizioni organistiche dal Sei al Novecento costituiranno la spina dorsale di “Contrappunti”, titolo dell’edizione 2018 del Festival. Dopo l’inaugurazione, il 30 settembre, con il pluripremiato ensemble Odhecaton, diretto da Paolo Da Col, che eseguirà vari estratti della Missa l’homme armé insieme a mottetti mariani (da quattro a otto voci) del primo Cinquecento, si prosegue venerdì 12 ottobre, in collaborazione con la Società Filarmonica, con l’orchestra Il Pomo d’oro, diretta da Enrico Onofri, e Francesca Aspromonte (soprano). In programma sinfonie e prologhi di fondamentali drammi per musica del Seicento (Euridice di Caccini e Orfeo di Monteverdi, per citarne solo due).
Ancora due concerti in ottobre, il 19 e il 26, rispettivamente con il Bonporti Antiqua Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio Bonporti di Trento, che proporrà un viaggio al femminile nel Seicento italiano, e con l’affascinante contrapposizione tra le composizioni tastieristiche di Laurence Feininger e brani tratti da un codice seicento di intavolature cembalo-organistiche, in un dialogo che svela assai istruttive dipendenze e divergenze linguistico-formali.
Ultimi due appuntamenti, il 17 novembre con il Gruppo vocale Laurence K. J. Feininger, diretto da Roberto Gianotti, e un itinerario tra laude e canti gregoriani con intermezzi e contrappunti “al sax” a cura di Gavino Murgia, e il 7 dicembre con la Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli di Roma diretta da Vincenzo Di Betta, che chiuderà la rassegna con un’imponente Messa policorale a sedici voci di Orazio Benevoli.
All’interno del Festival, come da tradizione, si svolgeranno alcuni eventi di interesse musicale e musicologico, come il Seminario Internazionale di Canto Liturgico Zelus domus tuae comedit me, in onore di Laurence Feininger. Il corso, in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento, con la Libera Università di Bolzano, con il Conservatorio di Musica ‘F. A. Bonporti’, con la Biblioteca fondazione San Bernardino, con lo Studio Teologico Accademico di Trento, con l’Istituto Diocesano di Musica sacra e con l’Ufficio Diocesano Cultura e Università di Trento, si configura come la prima esperienza didattica a livello internazionale dedicata al canto cristiano liturgico, con particolare attenzione ai secoli dal XIV al XVIII, non trascurando il ruolo dell’organo nella sua interazione col canto.
Il 7 dicembre saranno inoltre presentate al pubblico due nuove edizioni benevoliane: le Messe a otto voci a cura di Roberto Gianotti, con prefazione di Giulia Gabrielli (ultimo volume del Centro di eccellenza Laurence Feininger, in collaborazione con la Libreria Musicale Italiana di Lucca) e la Messa In angustia pestilentiæ a sedici voci (in programma nel concerto serale), a cura di Paola Ronchetti.
Mediapartner: Radio Classica.
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