Francesca Pedroni – Tra purezza e inganno, un destino al femminile.
A suggellare la Stagione di Balletto 2017-2018, dopo i successi della tournée in Cina e prima di partire per l’Australia, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala torna in scena al Piermarini, dal 17 ottobre al 2 novembre con L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan, titolo classico ma assolutamente moderno nella sua teatralità, punto d’incontro tra musica, passione, verità interpretativa e fonte letteraria. MacMillan ha dato nuova vita nel 1974 al personaggio creato da Prévost nel romanzo settecentesco Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut e diventato popolare grazie al melodramma, delineando il fascino e la tragedia della protagonista, disegnando splendidi ruoli maschili in un balletto coinvolgente sul piano drammatico, psicologico e coreografico.
Quattro i personaggi principali. Manon è la bellezza, il candore nella perdizione, l’amoralità che le permette di ingannare il suo amante con leggerezza. Ha terrore di una sola cosa al mondo: la povertà. Amare e tradire non sono per Manon inconciliabili. Incarna un destino tragico che però straordinariamente non intacca la sua anima: morirà tra le braccia di colui che la ama, il Cavaliere Des Grieux, su L’Assunzione da La Vierge di Jules Massenet, celebrazione drammatica del destino di una giovane donna, deportata come prostituta, e ciò nonostante visione di purezza. Des Grieux è un giovane onesto che invece conosce bene le regole della morale, ma le infrangerà tutte per Manon, diventando un assassino, perdendosi per amore. Lescaut, il fratello di Manon, è specchio di immoralità, non si pente, è pronto a vendere la sorella a chi è disposto a pagarla di più. Monsieur G.M. è il ricco protettore, per cui Manon è un gioiello da mostrare, un oggetto mercanteggiato, usato, che non esita a consegnare alla giustizia quando non è più un frutto di potere da esibire.
Tra i capolavori del balletto narrativo novecentesco, L’histoire de Manon, su brani musicali di Massenet non tratti dall’opera Manon, offre ai protagonisti una meravigliosa opportunità: trovare nel linguaggio della danza l’espressione di ciò che porta all’azione tra istinto e strategia, attrazione e perfidia, innocenza e disonestà. Un linguaggio che rivela i personaggi in un viaggio nutrito di leitmotiv di movimento e musicali che saranno filo conduttore dell’incontro, un viaggio nel balletto dal suo debutto al Royal Ballet alle tante riprese, e nelle sue interpretazioni di divi del passato e del presente.
Francesca Pedroni si occupa di danza da oltre venticinque anni. Critico di danza del quotidiano il manifesto dal 2002 e della rivista specializzata Danza&Danza dal 1990, per il canale satellitare Classica HD (Sky, canale 136), ha ideato nel 2006 la serie di documentari “Danza in Scena”, di cui firma anche la regia dal 2011: oltre 60 produzioni dedicate a grandi artisti tra cui Carolyn Carlson, Pina Bausch, Roberto Bolle, Massimo Murru, Alessandra Ferri. Per il cinema ha scritto e diretto (2016) il docufilm Roberto Bolle. L’arte della Danza prodotto da Classica e Artedanza srl. Insegna Storia del balletto e della danza alla Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala dal 2000. Conduce gli incontri di balletto per gli abbonati Under30 del Teatro alla Scala. Tra le sue pubblicazioni la monografia Alwin Nikolais per l’Epos di Palermo e Album di compleanno 1813 – 2013 La Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala (Tita, 2013). Ha curato la collana di dvd I capolavori della danza, edita da Classica HD e dal Corriere della Sera.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti