Su il sipario, si va in scena! La stagione di prosa 2018/19 del Teatro, che prenderà il via il 23 novembre, si presenta brillante, intrigante, coinvolgente e, soprattutto, di qualità. Allestita dal Comune con la collaborazione della Pro Loco, la stagione alterna momenti esilaranti ad altri intensi ed emozionanti e affronta, trattandole talvolta con leggerezza ed ironia, tematiche attuali: dai rapporti di coppia alle famiglie multietniche, dai pregiudizi culturali e morali alla superficialità di certe relazioni interpersonali e alla forza dell’amore quale strumento prezioso per superare momenti drammatici della vita. Otto gli spettacoli in programma, di cui cinque in abbonamento, nei quali figurano attori di alto livello e volti noti del panorama artistico nazionale: da Leo Gullotta a Gaia De Laurentiis, da Cesare Bocci a Tiziana Foschi, da Ugo Dighero a Francesco Pannofino a Emanuela Rossi e a Giancarlo Fares, solo per citare i più celebri.
Sarà uno spettacolo emozionante, LE BAL – L’Italia balla dal 1940 al 2011, ad aprire la stagione. Oltre sessant’anni di storia italiana vengono rivisitati attraverso la musica e il ballo. Diretto da Giancarlo Fares, lo spettacolo, (che prende spunto da una creazione del Téâtre du Campagnol, da un’idea e nella regia di Jean Claude Penchenat) presenta in scena sedici straordinari attori–ballerini. Un suggestivo viaggio nel tempo a passo di danza, scandito dalla musica che diventa un appassionante racconto a cavallo di due drammatici momenti storici, dalla scoppio della II^ Guerra Mondiale al crollo delle Torri Gemelle. Un racconto che non è affidato alle parole, ma alla musica, al linguaggio del corpo e alle capacità mimiche dei sedici protagonisti. Alla forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni, si accompagnano i tanti cambi di costume e gli splendidi giochi di luci che narrano il susseguirsi dei decenni con i loro mutamenti. La narrazione si sviluppa sulle note di canzoni che appartengono alla memoria collettiva, da Claudio Villa, Domenico Modugno, Adriano Celentano, Gino Paoli, Gianni Morandi, Mina, Rita Pavone, Enrico Ruggeri ai Rolling Stone, Pink Floyd, Franco Battiato e Gloria Gaynor. Accattivanti note da cui prendono corpo tip-tap, cha-cha-cha, tango, lento, rock and roll, twist ed altri balli ancora. In sostanza, uno spettacolo divertentissimo che è, al tempo stesso, poetico, spumeggiante, intenso e delicato.
Il secondo appuntamento in cartellone, il 9 dicembre, è con una commedia brillante, frizzante, divertente, Bukurosh, mio nipote, che ha per protagonisti centrali due artisti di grande spessore, versatili, affiatati: Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi. Dopo lo straordinario successo de I Suoceri Albanesi, con una tournèe di duecento repliche in tutta Italia, Pannofino e la Rossi, insieme ad altri cinque validissimi attori, tornano a raccontarsi in questa commedia leggera, scritta da Gianni Clementi, che tratta temi più che mai attuali, come quelli dell’integrazione e delle problematiche legate alle famiglie multietniche. Bukurosh, mio nipote è una storia contemporanea che si sviluppa tra gag, battute esilaranti, circostanze imprevedibili e situazioni imbarazzanti. Un interno medio borghese, una famiglia che vede messa in pericolo la propria presunta stabilità ed è costretta a mettersi in gioco. Bukurosh, mio nipote vuole essere una divertita riflessione sulla nostra società, sui nostri pregiudizi, i nostri timori, le nostre contraddizioni e debolezze.
Il 31 gennaio sarà la volta di una commedia classica: Pensaci, Giacomino. Protagonista centrale di questa novella di Luigi Pirandello, contenuta nella celebre raccolta La Giara, è un autentico maestro delle scene, artista intenso, raffinato, versatile, personaggio di rilievo nel panorama teatrale e del piccolo e grande schermo italiano: Leo Gullotta. Nel cast, insieme all’artista catanese, otto eccellenti attori per dar vita a questa splendida commedia la cui regia è firmata da Fabio Grossi. Pensaci, Giacomino nasce in veste di novella nel 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in quest’opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto ad esibirsi. La storia narra di una fanciulla di un piccolo centro della Sicilia, che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, Giacomino, non sa come fare per portare avanti la gravidanza. Un anziano insegnante di liceo decide di aiutare la ragazza chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre. Da qui si desume quanto tutto questo possa svolgere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina opportunista e becera.
Una rappresentazione emozionante, Pesce d’Aprile, sarà di scena il 14 febbraio. E’ il racconto di un grande amore: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria, vissuta da un uomo e da una donna, interpretati da due artisti di assoluto valore: Cesare Bocci e Tiziana Foschi. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci, edito da “Sperling & Kupfer”, Pesce d’Aprile in meno di un anno ha venduto più di diecimila copie. Da qui l’esperienza si fa spettacolo: un testo vero, lucido, ironico e commovente, che racconta come anche una brutta malattia può diventare un atto d’amore. Cesare e Daniela, come Cesare Bocci e la sua compagna nella vita reale, metteranno a nudo, d’improvviso, tutta la loro fragilità, dimostrando quanto, come per il cristallo, essa si possa trasformare in pregio, grazie ad un pizzico di incoscienza, tanto amore e tantissima voglia di vivere. Tra il riso e il pianto, nel corso della pièce si delinea il profilo di una donna, prigioniera di un corpo che smette di obbedirle, e di un uomo, che da compagno di vita diventa bastone, nutrimento, supporto necessario. Una storia alla quale si assiste in un contrasto positivo di emozioni: con gli occhi lucidi e la risata che prorompe all’improvviso, a volte amara, altre volte semplice, spontanea, liberatoria. Dunque, un racconto intenso che tocca le corde dei sentimenti e che cattura l’attenzione dello spettatore fino a trascinarlo dentro le pieghe della storia e ciò grazie anche alla splendida interpretazione dei due protagonisti. La regia è firmata dallo stesso Bocci con la supervisione di Peppino Mazzotta. L’ultimo appuntamento della stagione, il 16 marzo, è con una commedia esilarante, Alle 5 da me, il cui testo è opera del grande autore parigino Pierre Chesnot. Protagonisti dello spettacolo, la cui regia è curata da Stefano Artissunch, sono Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero, ovvero una coppia straordinariamente affiatata, già nota e apprezzata dal pubblico del Sentino per aver portato in scena due stagioni fa, con grande successo, L’inquilina del piano di sopra. La pièce racconta i disastrosi incontri sentimentali di un uomo in cerca di stabilità affettiva e di una donna alla ricerca spasmodica di un essere di sesso opposto che le possa garantire una procreazione senza l’uso di provette! Protagonisti cinque donne che corteggiano un uomo e cinque uomini che corteggiano una donna. Come spesso capita nella vita, quando si vuol incontrare qualcuno alla svelta, si diventa poco selettivi, così i due protagonisti finiscono per trovarsi ad accogliere in casa personaggi davvero singolari e, a tratti, paradossali, attraversando un vero e proprio percorso ad ostacoli che li porterà a cimentarsi con grande maestria nelle più svariate interpretazioni e dimostrando ognuno le proprie straordinarie capacità attoriali.
I tre spettacoli fuori abbonamento sono destinati ad un pubblico giovane, in particolare a bambini, ragazzi e famiglie.
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La campagna abbonamenti è già iniziata. Info: Comune di Sassoferrato – Ufficio Relazioni con il Pubblico – Piazza Matteotti, 4 – tel. 0732/956232-217 – cell. 377/1203522 – fax 0732/956234, e-mail: teatrodelsentino@comune.sassoferrato.an.it – web: www.comune.sassoferrato.an.it , area “Teatro”.