42 spettacoli, 8 tra produzioni e coproduzioni, 6 prime nazionali.
Il Teatro della Toscana presenta le attività del Teatro Era e del CSRT di Pontedera, i 10 anni Teatro Era, le produzioni, gli spettacoli internazionali, i grandi maestri della ricerca e della tradizione, le giovani generazioni di artisti, le proposte per il territorio, un progetto dedicato al Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards.
Il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale, realtà produttiva e progettuale, offre proposte dal contemporaneo alla sperimentazione e si conferma un crocevia dove una comunità di artisti, tradizioni teatrali e spettatori s’incontrano per arricchirsi a vicenda.
Il Teatro Era con la varietà delle offerte diventa sempre più un prototipo di formazione culturale per lo spettatore, di tutte le età.
Dopo il fortunato appuntamento estivo del Festivaldera, che con una preziosa sinergia fra i soggetti coinvolti ha tracciato un nuovo percorso, che ha avuto un ottimo riscontro, prosegue l’apertura al territorio della Valdera.
Dall’11 ottobre al 4 novembre 2018 è un’occasione per festeggiare i 10 anni Teatro Era.
Il 21 ottobre 2008 veniva inaugurato il Teatro Era di Pontedera, un ‘luogo intimamente aperto al mondo’.
La nascita del Teatro Era fu un evento internazionale.
Uno spazio pensato a misura di chi fa teatro, dinamico e innovativo, il Teatro Era è un posto da vivere per le compagnie, dove far nascere le produzioni e un ambiente di fermento culturale per il pubblico, una finestra verso l’internazionale, un punto di riferimento per il territorio, per i progetti dell’Università di Pisa, per i giovani e per la scuola.
Tra le produzioni: Michele Santeramo debutta accompagnato dai cortometraggi di Vito Palmieri in Storia d’amore e di calcio, Leviedelfool sono in prima nazionale con il nuovo spettacolo Yorick – Un Amleto dal sottosuolo, Vittorio Continelli dirige e interpreta, in prima nazionale, alla Biblioteca Gronchi di Pontedera, Nel Labirinto. Discorso sul mito; Roberto Bacci riprende la collaborazione con Michele Santeramo e debutta con Svegliami.
La vocazione al teatro internazionale d’eccellenza è rappresentata da Oskaras Koršunovas che presenta il Gabbiano e da Andriy Zholdak, regista e light designer ucraino, vincitore di numerosi premi prestigiosi, che fa propria la tradizione e la proietta in avanti, per la prima volta in Italia con un incontro aperto sul senso dell’arte e un laboratorio.
Nell’ambito del decennale del Teatro Era, presentiamo un focus dedicato a Enzo Moscato, attore e drammaturgo tra i più significativi della generazione napoletana degli anni Ottanta.
La Stagione 2018/19 al Teatro Era conferma la qualità e la vivacità dell’offerta nell’ambito di un percorso che rafforza un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
Debutta la coproduzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana I fratelli Karamazov, il vertice della produzione letteraria di Fëdor Dostoevskij, con la regia di Matteo Tarasco e l’interpretazione di Glauco Mauri e Roberto Sturno. Un altro debutto al Teatro Era è I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori, con la regia Andrée Ruth Shammah e l’interpretazione di Luca Lazzareschi, Laura Marinoni e un gruppo di giovani attori, una coproduzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana.
Tra il ventaglio di offerte degli spettacoli in stagione: La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès con Pierfrancesco Favino, per la regia di Lorenzo Gioielli, un poema per voce sola che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento e dell’amore non facile; Tango Glaciale Reloaded, una ricostruzione del celebre spettacolo di Mario Martone del 1982; l’Abisso, un urgente e attuale racconto di Davide Enia; L’uomo seme, un inno alla vita di Sonia Bergamasco, Macbettu, un lavoro in grado di utilizzare elementi della tradizione in modo schiettamente contemporaneo, La Scortecata di Emma Dante, una parabola sui rischi della vanità in un mondo basato sull’apparenza; A Night in Kinshasa un racconto del noto giornalista sportivo Federico Buffa, su uno degli eventi sportivi più significativi del Novecento, l’incontro di boxe tra i pesi massimi George Foreman e Muhammad Ali; Bella Figura di Yasmina Reza, con la regia di Roberto Andò, e l’interpretazione di Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti e con Simona Marchini.
Offrendo una multidisciplinarietà di progetti, è posta attenzione alla danza contemporanea con Virgilio Sieni che firma la coreografia di Petruska.
A maggio il Workcenter torna a casa, con un programma ricco di eventi che offre al pubblico uno spaccato della sua attuale ricerca: due dei gruppi attivi al Workcenter – il Focused Research Team in Art as Vehicle guidato dal direttore artistico del Workcenter, Thomas Richards, e l’Open Program coordinato dal direttore associato Mario Biagini – presentano le opere e gli eventi performativi che fanno attualmente parte del loro repertorio.
Un’attenzione ai ragazzi con spettacoli in matinée, che testimoniano una sempre maggiore apertura alle richieste del territorio e con un appuntamento per le famiglie: il riallestimento di Biancaneve, storico spettacolo del Teatro del Carretto.
Varie le proposte di abbonamento per andare incontro alle esigenze del pubblico per la stagione 2018 / 2019: un abbonamento a 8 spettacoli e due formule di abbonamento a scelta, scegliErax9 e scegliErax6, che uniscono spettacoli di tradizione e di ricerca.
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La pietra nascosta
Il 21 ottobre 2008 si inaugurò il Teatro Era.
Questo edificio ospita la storia di tanti uomini e di tanti spettatori, una storia iniziata a Pontedera nel 1974 con la nascita del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale ed arrivata fino a oggi con il Teatro Nazionale della Toscana.
Il giorno dell’inaugurazione nascosi in un luogo segreto del Teatro Era una pietra.
L’avevo raccolta in Tanzania, durante un viaggio per preparare uno spettacolo (Mutando Riposa).
Il luogo dove abitava questa semplice pietra è oggi un sito archeologico tra i più importanti: si chiama LAETOLI e ospita le impronte dei piedi di una famiglia di 3,6 milioni di anni fa.
Una famiglia in cammino.
Quando nascosi la pietra immaginai che quel nucleo di umanità potesse arrivare fin qui, da noi, e che nel suo lungo viaggio nel tempo e nello spazio potesse e dovesse nutrirsi di storie che sono poi anche le nostre.
“Le storie sono come Dio, non se ne può fare a meno…” me lo ha detto Wim Wenders in un incontro di tanti anni fa.
Credo sia vero.
Questa pietra nascosta è per me come un amuleto che serve a ricordarci del nostro viaggio per arrivare fin qui e che “qui” è il punto di partenza per continuare.
Il Teatro è il luogo per ricordare e creare storie, è il luogo per incontrarsi e conoscersi, è il luogo per ascoltare ciò che il rumore del nostro tempo non ci permette più di ascoltare.
Il 21 ottobre 2008 un amico mi inviò un telegramma:
“Purché vi danzino i fantasmi”. La pietra nascosta me lo ricorda.
Roberto Bacci
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PRODUZIONI
Michele Santeramo debutta in prima nazionale al Teatro Era (11 – 14 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era) con Storia d’amore e di calcio. Nel primo campionato mondiale di calcio clandestino si legano storie di calcio e amore di paese. I protagonisti sono persone di cui mai si sentirà parlare. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
Leviedelfool presentano il nuovo spettacolo Yorick – Un Amleto dal sottosuolo in prima nazionale al Teatro Era (13 – 14 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era) e poi al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci (10 – 11 novembre 2018) uno spettacolo di e con Simone Perinelli.
C’è una linea che divide il cervello in due emisferi. Una linea che separa il bene dal male, il sano dal malato, ciò che è consentito dire e ciò che è meglio tacere.
C’è una linea che separa i vivi dai morti.
Yorick, il Fool per eccellenza, il buffone di corte di re Amleto è morto e le sue parole non ci sono pervenute se non sotto forma di una sfida: immaginarle. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, Leviedelfool.
Dopo il successo della scorsa stagione torna Quasi una vita – Scene dal Chissàdove con la regia di Roberto Bacci e con l’interpretazione di Giovanna Daddi, Dario Marconcini, Elisa Cuppini, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Tazio Torrini al Teatro Era (16 – 21 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era 2018). Dario Marconcini e Giovanna Daddi, una coppia nella vita, nell’intimità delle mura domestiche, così come nell’arte. Un’esistenza insieme dedicata a una passione vera: il teatro. Immaginare, con e grazie al teatro, di poter convivere per qualche minuto, sulla scena, con chi ci precede nel viaggio.
Vittorio Continelli dirige e interpreta Nel Labirinto – Discorso sul mito in prima nazionale (19 – 21 ottobre 2018 alla Biblioteca Gronchi di Pontedera per i 10 anni Teatro Era) e poi al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci (14 – 15 dicembre 2018). Un racconto fatto di storie, storie antiche che ancora ci parlano attraverso simboli e nomi che conosciamo tutti: i nomi degli dèi e degli eroi della Grecia, i simboli della civiltà europea e mediterranea. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
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EVENTI INTERNAZIONALI
Nell’ambito degli eventi per i 10 Anni del Teatro Era, è previsto un incontro dal titolo Banchetto e allucinazioni. Il teatro come cibo: l’artista affamato in cerca di cibo e i metodi di sopravvivenza per avvicinarsi al metodo e alla poetica del regista e light designer ucraino, Andriy Zholdak, vincitore di numerosi premi internazionali e soprattutto un artista contemporaneo in grado di suggerire barlumi di futuro.
Andriy Zholdak è un artista che ha la capacità assoluta di appropriarsi della tradizione, proiettandola in avanti attraverso una propria visione: un teatro che ‘stravolge’, con lucida follia, coniugando la direzione degli attori, lo spazio e l’immagine. Un regista che riesce a condurre gli attori al fondo della propria energia.
Il laboratorio prevede due sezioni, la prima di 3 giorni dal 18 al 20 ottobre con un incontro aperto sul senso dell’arte oggi, un’occasione di confronto rivolta a tutti coloro che sono interessati all’arte; l’altra di 7 giorni, dal 22 al 28 ottobre con un laboratorio riservato al gruppo selezionato da Andriy Zholdak, nel corso delle 3 giornate di incontro aperto.
Il 3 e il 4 novembre torna al Teatro Era il regista lituano Oskaras Koršunovas con Il gabbiano di Anton Čechov, un lavoro per diagnosticare le malattie del nostro tempo, la gotta della nostra anima. Qui, Koršunovas recupera la passione, l’amore, la gelosia e l’odio presente nelle opere di Čechov con l’obiettivo di cogliere il cuore dell’opera, che spesso è nascosto sotto costumi, decori, scenografie sontuose e intonazioni trascinanti. In questo processo creativo, lo spettatore diventa parte integrante dell’opera stessa.
Una produzione OKT – Oskaras Koršunovas Theatre.
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OSPITALITÀ
Con La resa dei conti, testo di Michele Santeramo diretto da Peppino Mazzotta e interpretato da Daniele Russo e Andrea Di Casa, l’autore cerca di dare risposta a una serie di interrogativi senza tempo (27 – 28 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era). Come si relaziona l’uomo con se stesso e con gli altri? Cos’è la fiducia e, in definitiva, chi è l’uomo? In scena i protagonisti si confrontano sulla loro condizione di essere umano cercando di trovare un modo per affrontarla. Una produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.
Focus sull’opera di Enzo Moscato con Compleanno dedicato alla memoria di Annibale Ruccello (31 ottobre 2018 per i 10 anni Teatro Era), una commistione di assenza e delirio, una stanza scarna, con un tavolo, due sedie, un attaccapanni verticale; Enzo Moscato incontra il pubblico, modera Rodolfo di Giammarco (2 novembre 2018), Ritornanti (2 novembre 2018 per i 10 anni Teatro Era) che mette in luce gli aspetti più significativi del teatro di Moscato, una contaminazione di linguaggi, una lingua originale, al tempo stesso arcaica e moderna. Una produzione Compagnia Teatrale di Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo.
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PRODUZIONI, COPRODUZIONI
Matteo Tarasco dirige Glauco Mauri e Roberto Sturno ne I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij in prima nazionale al Teatro Era (19 – 20 gennaio 2019). Un inferno dantesco, una “commedia umana” alla russa, dove bestie si agitano sulla scena del mondo, dove scorrono denaro, fango e sangue. Un dramma spirituale sul conflitto tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio, che ci restituisce il coraggio di essere nuovamente eloquenti e profondamente umani. Una produzione Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana.
Andrée Ruth Shammah dirige Luca Lazzareschi, Laura Marinoni e un gruppo di giovani ne I Promessi Sposi alla prova di Giovanni Testori in prima nazionale al Teatro Era (9 – 10 marzo 2019) e poi al Teatro della Pergola (12 – 17 marzo 2019). Sei personaggi-cardine, messi di fronte alle loro scelte fondamentali, guidati liberamente dal maestro, per mostrare il “sugo della storia”. Un magnifico esempio di rilettura. Una produzione Teatro Franco Parenti, Fondazione Teatro della Toscana.
Alessio Boni è Don Chisciotte e Serra Yılmaz è Sancho Panza nel Don Chisciotte adattato da Francesco Niccolini dal romanzo di Cervantes e diretto da Alessio Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer su drammaturgia di Boni, Aldorasi, Prayer e Niccolini (26 – 27 marzo 2019, Teatro Era). Il dissolvimento dell’antico mondo e la contraddittorietà del presente come materia di trasformazione parodistico-fantastica. Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana.
Roberto Bacci dirige Svegliami di Michele Santeramo in prima nazionale al Teatro Era (10 – 14 aprile 2019), una riflessione su un mestiere prezioso, il teatro, che ci offre l’occasione di sembrare vivi, e poi di provare ad esserlo davvero. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
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OSPITALITÀ
Africa, a Kinshasa, autunno del ’74, match di boxe del millennio per il titolo mondiale dei massimi tra lo sfidante Muhammad Ali e il detentore George Foreman. Da qui parte A night in Kinshasa di Federico Buffa, giornalista sportivo che si è imposto all’attenzione del pubblico per la capacità di trasmettere le storie dei campioni e degli eventi sportivi. All’interno della cornice visionaria della regista Maria Elisabetta Marelli, in scena, oltre a Buffa, ci sono Alessandro Nidi al pianoforte e Sebastiano Nidi alle percussioni (23 novembre 2018). Una produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e un progetto Mismaonda.
Roberto Andò dirige Bella Figura di Yasmina Reza con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, David Sebasti, Simona Marchini (30 novembre 2018). L’autrice ha scritto il testo per il regista Thomas Osthermeier e la compagnia del teatro Schaubühne di Berlino. Una produzione Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo.
Francesco Cortoni dirige Giulia Gallone, Glora Carovana, Giacomo Masoni, Marco Fiorentini, Saverio Ottino in Scene di libertà di Jan Friedrich (1 – 2 dicembre 2018). Cinque giovani berlinesi, protagonisti del dramma, hanno piena libertà sia nel muoversi che nel fare esperienze anche sessualmente estreme, ma non riescono ad amare e ad amarsi. Una produzione Compagnia Pilar Ternera – Nuovo Teatro delle Commedie.
Clyde Chabot dirige e interpreta Sicilia (8 – 9 dicembre 2018 per i 10 anni Teatro Era). La protagonista francese intraprende un viaggio fisico, con la figlia, alla ricerca dei luoghi della Sicilia di cui erano originari i suoi nonni, alla scoperta di una lingua che non si perdona di non saper parlare e delle tradizioni delle quali, in un impasto di modernità e arcaismo, conserva delle tracce. Una produzione La Communauté inavouable.
Lorenzo Gioielli dirige Pierfrancesco Favino ne La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès. I temi assoluti di questo autore prematuramente scomparso a 40 anni, affiorano in un poema per voce sola che sconta i problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento, dell’amore non facile. Poco prima del punto di non ritorno della nostra umanità. (7 gennaio 2019).
Salvatore Tramacere dirige La ragione del terrore di Michele Santeramo, con Michele Cipriani e Anna Chiara Ingrosso (11 – 12 gennaio 2019). L’ambiente è un paesaggio fatto di grotte abitate da persone e non nella preistoria, ma nell’Italia di pochi decenni fa. Una storia sull’apparente inevitabilità di certe conseguenze. Una produzione Cantieri Teatrali Koreja.
Mario Martone riallestisce lo storico spettacolo Tango Glaciale, che ha debuttato nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli; in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana (26 gennaio 2019). L’operazione di rimettere in scena il lavoro compiuta oggi a distanza di trentacinque anni conferma il carattere assolutamente rivoluzionario del progetto. Una produzione Fondazione Teatro di Napoli, Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto.
Virgilio Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij, balletto ispirato alla tradizione popolare russa della marionetta, per creare un lavoro in cui riprende il rapporto tra la marionetta e la tragedia (2 febbraio 2019). Si trascende l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio e le sue molte anime si moltiplicano dando vita all’interpretazione dei sei danzatori. Petruška è anticipato e introdotto da Chukrum. Una produzione Compagnia Virgilio Sieni.
Davide Enia con il gesto, il canto, il cunto, nel nuovo lavoro L’Abisso affronta il mosaico di questo tempo presente, la crisi, e racconta ciò che sta accadendo a Lampedusa, punto di incontro tra geografie e culture differenti (16 febbraio 2019). Lampedusa appare come metafora di un naufragio, personale e collettivo. Una produzione Teatro di Roma, Teatro Biondo Stabile di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri.
L’uomo seme è un inno alla vita, un racconto ideato, diretto e interpretato da Sonia Bergamasco (23 febbraio 2019). Uno spettacolo corale ideato in forma di ballata, in cui racconto, canto e azione scenica cercano un punto di equilibrio essenziale. Una storia sconvolgente, verosimile, narrata con una lingua così concreta e sapiente da farci dubitare dell’identità dell’autrice e dell’autenticità del ‘manoscritto’. Una produzione Teatro Franco Parenti, Sonia Bergamasco.
Emma Dante dirige La scortecata, una favola senza tempo, grottesca e affascinante, rivisitazione della celebre novella della raccolta Lo cunto de li cunti di Giovambattista Basile (2 marzo 2019). È la storia di due ‘vecchie’, interpretate da due uomini, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola e di un re che s’innamora della voce di una delle due e la invita a passare la notte con lui. Il sovrano appena si accorge dell’inganno, la butta giù dalla finestra, ma un incantesimo muterà le sorti dei protagonisti. Una produzione Festival di Spoleto 60, Teatro Biondo Stabile di Palermo.
Le relazioni pericolose è la nuova elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso (16 marzo 2019). Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo epistolare di Pierre-François Choderlos de Laclos, autore settecentesco a suo tempo celebre per lo scandalo generato dalla pubblicazione di questo romanzo, oggi considerato un classico della letteratura grazie alle sue riflessioni argute e amare sulla natura dei rapporti di potere, sulla volontà di potenza che si rivela alla fine fallimentare, producendo morte e follia. Una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano con la collaborazione artistica Le Belle Bandiere.
Macbettu, vincitore del premio UBU 2017 come miglior spettacolo dell’anno, prende spunto da un lato dal Macbeth di William Shakespeare, dalla sua universalità e la pienezza di sentimenti, dall’altro dall’ispirazione del regista Alessandro Serra di fronte ai carnevali della Barbagia (6 aprile 2018). Un lavoro, recitato in sardo, con una forza arcaica e con l’interpretazione solo maschile di Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. Una produzione Sardegna Teatro.
Lorenzo Collalti, giovane regista e drammaturgo, scompone e attualizza Amleto per diventare un ingranaggio teatrale con Luca Carbone, Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Lorenzo Parrotto (3 – 4 maggio 2019). Reparto Amleto traspone la celebre vicenda ai giorni nostri, ambientandola in un ospedale dove il Principe di Danimarca si è recato in preda ad un attacco isterico vaneggiando e sostenendo di aver visto il fantasma del padre. Una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano con la collaborazione artistica Le Belle Bandiere.
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Progetto
WORKCENTER OF JERZY GROTOWSKI AND THOMAS RICHARDS
Dal 10 al 19 maggio 2019, il Workcenter torna a casa e prende parte alla stagione del Teatro Era di Pontedera, con un progetto a loro dedicato, con un programma ricco di eventi che offre al pubblico uno spaccato della sua attuale ricerca: due dei gruppi attivi al Workcenter – il Focused Research Team in Art as Vehicle guidato dal direttore artistico del Workcenter, Thomas Richards, e l’Open Program coordinato dal direttore associato Mario Biagini – presentano le opere e gli eventi performativi che fanno attualmente parte del loro repertorio. Al programma degli spettacoli sono affiancate sessioni di lavoro aperte al pubblico e, su invito, prove aperte di lavori in fase di creazione e conversazioni informali.
Il programma inizia venerdì 10 maggio alle ore 21 con l’ultimo lavoro creato dall’Open Program, Katie’s Tales (Le storie di Katie): un monologo di e con Agnieszka Kazimierska, membro dell’Open Program da undici anni, con la regia di Mario Biagini. È la storia di una donna e del suo innamorato, che dopo un fatto terribile è partito con la promessa di tornare, un giorno.
Un altro monologo, per la regia di Thomas Richards, apre alle ore 19 la serata di sabato 11 maggio: L’heure fugitive (L’ora fuggente), di e con Cécile Richards, membro del Focused Research Team in Art as Vehicle, al Workcenter dal 2002. Una donna si trova faccia a faccia col proprio travolgente bisogno di rivoluzione. In un caldo pomeriggio, mentre il marito sonnecchia, è invasa da una fantasia.
A seguire, sempre l’11 maggio, alle ore 21:15, l’ultimo lavoro del Focused Research Team in Art as Vehicle: The Underground: a Response to Dostoevsky (Il sottosuolo: una risposta a Dostoevskij), che replica anche domenica 12 alle ore 17.30. Questa creazione diretta da Thomas Richards s’inoltra nel sotterraneo nascosto in ognuno di noi, dove abitano in fermento i bisogni non realizzati. Immaginiamo che la morte si presenti alla nostra porta senza preavviso.
Frammenti di Memorie del sottosuolo vengono alla vita, mentre sono messi alla prova i confini tra differenti approcci teatrali.
The Living Room, un lavoro creato da Thomas Richards con i suoi colleghi nell’ambito dell’“arte come veicolo” apre venerdì 17 maggio alle ore 21, la seconda settimana di eventi. Il Focused Research Team in Art as Vehicle sotto la guida di Thomas Richards continua a sviluppare da oltre una decade questo lavoro, presentato nel corso degli anni in teatri e istituzioni culturali di tutto il mondo. The Living Room ci porta a casa, nel luogo in cui accogliamo l’altro. Partendo da questa azione semplice e familiare, che può avvenire anche in un soggiorno, c’inoltriamo assieme ai nostri ospiti in un gioco serio, una ricerca sui modi in cui le potenzialità del mestiere teatrale arricchiscono e sono arricchite dalla realtà e dalle relazioni interpersonali quotidiane.
Sabato 18, doppio appuntamento con l’Open Program: alle 17.30 il Seminario libero di canto accoglie tutti coloro che sono desiderosi di conoscere per la prima volta o approfondire il percorso di invito al canto lanciato dall’Open Program nel 2016. Alle 21 dello stesso giorno, il gruppo presenterà Le parole nascoste (The Hidden Sayings), uno spettacolo con tutti e 9 gli attori dell’Open Program, diretto da Mario Biagini.
Il Seminario libero di canto è una sessione gratuita e aperta a tutti sul canto e sul cantare, accogliente e rilassata, in cui Mario Biagini e i suoi colleghi insegnano canti del loro repertorio appartenenti alla tradizione afro-americana e afro-ispanica. Il Seminario libero è uno degli elementi di un percorso d’invito al canto che l’Open Program sviluppa tra Pontedera e Firenze, articolato in numerosi incontri pubblici e semi-pubblici, e portato avanti in collaborazione diretta con la cittadinanza impegnando anche rifugiati e richiedenti asilo della Valdera.
Le parole nascoste (The Hidden Sayings) è uno spettacolo creato dall’Open Program nel 2013, spesso utilizzato dall’Open Program durante i suoi viaggi come una sorta di carta da visita, di introduzione al proprio lavoro in occasione del primo contatto con una comunità. Si tratta di un lavoro per lo più cantato: un piccolo gruppo di persone s’incontra e s’interroga sui propri miti, di fronte alla città. Pronunciano parole antiche, tratte da testi della prima Cristianità, e le intrecciano con canti della tradizione afro-americana.
A concludere questo programma primaverile con il Workcenter, domenica 19 alle ore 17.30 l’Incontro cantato – un invito a prendere parte a una festa fuori dall’ordinario, alla quale si può assistere con la propria presenza, e durante la quale ci si può unire al canto con il canto o con l’ascolto, e alla danza con la danza o con lo sguardo. È un evento a cura dell’Open Program coordinato da Mario Biagini, parte del percorso di invito al canto rivolto dal gruppo di attori pontederesi a chiunque possa essere interessato.
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L’ERA DEI GIOVANI
Progetti per le scuole, per le famiglie
Discorso sul mito di e con Vittorio Continelli è un progetto di racconto teatrale rivolto agli spettatori di ogni età che si pone l’obiettivo di arrivare soprattutto alla popolazione scolastica.
La proposta degli spettacoli è varia, affronta temi diversi, utilizza differenti registri linguistici a seconda del pubblico ed è adatta a ogni fascia d’età e a ogni tipo di formazione.
La meraviglia dell’esistenza di un mondo è stato uno dei motori della filosofia classica e il mito, racconto e creazione allo stesso tempo, è strumento di cui la filosofia si è servita per raccontare quella meraviglia.
Nel Labirinto. Discorso sul mito, per la scuola secondaria di II grado, è un racconto fatto di storie, storie antiche che ancora ci parlano attraverso simboli e nomi che conosciamo tutti: i nomi degli dèi e degli eroi di Grecia, i simboli della civiltà europea e mediterranea (16 – 20 novembre).
Piantine che salvano il mondo, per la scuola primaria, è uno spettacolo che parte dalla mitologia e se ne serve per raccontare con toni favolistici la vita presente, contemporanea, coinvolge il pubblico nel racconto stimolandolo a immaginare e ricreare alcune parti del racconto, i ragazzi diventano così complici e protagonisti di una storia che pur partendo da un passato remoto li riguarda molto da vicino (10 – 13 dicembre).
Fondamenta, per la scuola secondaria di I grado, è un iracconto che arriva alla mitologia greca e affronta i temi della fondazione del mondo e del genere umano passando per Giacomo Leopardi e altri riferimenti a noi prossimi (17 – 18 dicembre). Sidera, le stelle, per la scuola secondaria di I e II grado, racconta del cielo notturno e della sua “invenzione” servendosi di storie tramandate dalla tradizione greca e romana (19 – 20 dicembre).
Giardini di plastica dei Cantieri Teatrali Koreja è uno spettacolo, con Giovanni De Monte, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic, per la regia di Salvatore Tramacere, per bambini dai 4 ai 9 anni che cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta (22 gennaio).
Domenica 3 febbraio, in doppia replica, Il Teatro Del Carretto con Biancaneve da F.lli Grimm . Lo storico spettacolo, con adattamento e regia di Maria Grazia Cipriani, progettato e realizzato nell’83, accolto fin da subito come un piccolo capolavoro, che si è confrontato nell’arco di questi anni con il pubblico appartenente alle culture più diverse, dall’Egitto al Giappone, da Israele alla Russia, raccogliendo ovunque e sempre entusiasmi autentici e dimostrando di superare naturalmente ogni ostacolo linguistico ed ogni trascorrere del tempo .
Biancaneve. La vera storia con Catia Caramia, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente, premio Eolo 2018, per la regia di Michelangelo Campanale è un lavoro in cui l’ultimo dei sette nani diventa testimone dell’arrivo di una bambina coraggiosa, che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre. Per bambini dai 7 agli 11 anni (28 febbraio).
Il tenace soldatino di piombo. Un film da palcoscenico per bambini dai 4 ai 12 anni, premio Eolo 2015, un lavoro in cui la celebre fiaba viene reinterpretata in un gioco in cui gli oggetti prendono vita parlando, combattendo, danzando, protagonisti di un film teatrale proiettato su un grande schermo in diretta (20 marzo).
Racconto alla rovescia di e con Claudio Milani, per bambini dai 3 anni in su, premio Eolo 2018, è un percorso di ricerca sulla fiaba, con nuovi linguaggi narrativi e scenici adatti e necessari, per parole e contenuti, a un pubblico di piccoli spettatori (3 aprile).
L’universo è un materasso per bambini dagli 8 anni in su, premio Eolo 2018, con e regia Flavio Albanese, racconta a un giovane pubblico la storia del Tempo, dal Mito alla Meccanica Quantistica. È un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo (16 aprile).
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Progetti per l’università e di formazione per gli spettatori
Parte la nuova edizione di Scritture sulla scena, un progetto di formazione del pubblico universitario che nasce dalla collaborazione tra il Teatro Era e il CSRT del Teatro della Toscana e Corsi di laurea in DISCO e SAVS Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere – Università di Pisa, con il coordinamento scientifico delle Proff. Anna Barsotti ed Eva Marinai, docenti di Discipline dello Spettacolo.
È un ciclo di incontri e approfondimenti critici tra docenti, studenti universitari, artisti e pubblico sulle differenti funzioni e forme che drammaturgia e regia assumono sulla scena contemporanea.
Viene individuato un percorso di spettacoli nell’ambito della Stagione 2018/19 del Teatro Era sulla base del quale gli studenti produrranno elaborati critici in forma di recensione. Ogni incontro, progettato sotto forma di conversazione con la compagnia, sarà aperto anche agli altri spettatori.
Roberto Bacci, inoltre in continuità con le precedenti annualità, tiene l’insegnamento di Regia teatrale per il corso di Laurea Magistrale in “Storia e forme delle arti visive, dello spettacolo e dei nuovi media”.
Per il terzo anno consecutivo, il Teatro Era ospita progetto Casateatro, laboratorio per spettatori consapevoli, con il patrocinio Unicoop Firenze – sezione soci Valdera in collaborazione con l’associazione culturale Murmuris.
È un progetto che ha l’obiettivo di strutturare l’ascolto dei bisogni degli spettatori e dare risposta alle loro attese. Unicoop Firenze, con l’aiuto di esperti operatori dell’ambito teatrale, offre un periodo di formazione al ruolo di spettatore consapevole, attraverso una visione critica della programmazione e dell’esperienza.
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Il risveglio degli automi
Il manichino di legno possiede pressappoco le sembianze dell’essere umano, ma senza movimento, senza vita. Non ha occhi, respiro, sentimento. Il manichino rappresenta dunque l’uomo senz’anima, senza carattere. Rappresenta la difficoltà, l’inadeguatezza umana rispetto al mondo circostante, alla sua storia. Impareggiabile metafora del tempo presente.
Una figura emblematica, spesso protagonista delle opere di De Chirico o di Savinio (l’uomo senza volto) grandi maestri della metafisica. L’ho immaginato nel buio al centro di una scena, in mezzo al palcoscenico. Nel luogo in cui, attraverso la scrittura e la parola, aneliamo esattamente al suo contrario, vale a dire alla finzione della vita pulsante. Nell’appassionata ricerca della sua essenza più vera, più profonda. Esattamente oltre (meta) la realtà tangibile (physika), ossia al di là ma prima ancora di ciò che la natura mette in mostra a beneficio dei nostri sensi.
La sua immobilità, la sua inespressività, la sua mancanza di vita appariva, in quella collocazione, ancora più odiosa. Ma se ci soffermiamo in un teatro vuoto, senza attori, pubblico, scene e ci abbandoniamo ad osservare, a ricordare, a riflettere nel silenzio della penombra, vedremo il suo corpo (il corpo del teatro), il ventre della balena, cominciare a muoversi. Si ha la sensazione che dagli angoli misteriosi, nei passaggi segreti, tra i possenti ingranaggi appaiano personaggi, colori, luci. Si iniziano a udire voci, rumori. Richiami. La sensazione cioè di una vita fremente, sotterranea, ma pronta a misurare le vicende umane col racconto della messa in scena.
Ho immaginato allora che il luogo stesso fosse il deus ex machina, portando riscatto e vitalità a tanta inadeguatezza e dolorosa fissità. Il teatro, mosso a pietà, si è calato sull’uomo privo di vita per soccorrerlo, vestirlo, per infondere calore a quelle membra rigide nell’assenza di intelletto e di spirito.
Si accende una luce, un argano si mette in funzione, una porta si socchiude dietro le quinte, dalla graticcia cala una fune, un tessuto… l’essere inanimato se ne accorge, si lascia accarezzare da quel fascio di luce, da quella stoffa. Alza lo sguardo. È incredulo? Gli piace? Cerca di evitarla? Così, immergendosi e specchiandosi in ciascuno dei luoghi, lasciandosi investire dalle storie che in essi aleggiano e si possono palpare, ogni automa, pian piano, si desta dal sonno, ricomincia a sorridere, a stupirsi, a schernirsi, a soffrire. Ognuno conquista o riconquista la propria attitudine di essere sensibile. Il meccanismo interiore lentamente si rimette in movimento. Poi, via via, in maniera sempre più vigorosa, l’uomo diventa teatro, il teatro uomo.
Il burattino, ancora una volta e ogni volta, si risveglia trasformandosi in un essere umano del tutto nuovo. Non più automi ma esseri consapevoli che partecipano al vivere comune. In accordo o in contraddizione, ma comunque operando una scelta: quel giudizio critico sollecitato dall’opera teatrale che, come ricorda Strehler, “aiuterà a decidere nella vita individuale e sociale”.
Il teatro risveglia alla vita. Il teatro è vita.
Walter Sardonini, Responsabile dell’Identità Visiva della Fondazione Teatro della Toscana
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4 spettacoli fra quelli fuori abbonamento a 8 + 3 spettacoli tra quelli in abbonamento a 8
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TANGO GLACIALE RELOADED, PETRUŠKA, L’ABISSO, LA SCORTECATA, MACBETTU
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A NIGHT IN KINSHASA, BELLA FIGURA, LA NOTTE POCO PRIMA DELLE FORESTE, I FRATELLI KARAMAZOV, L’UOMO SEME, I PROMESSI SPOSI ALLA PROVA, LE RELAZIONI PERICOLOSE, DON CHISCIOTTE
+ 2 tra i seguenti spettacoli:
SCENE DI LIBERTÀ, SICILIA, LA RAGIONE DEL TERRORE, SVEGLIAMI, REPARTO AMLETO
Intero € 120,00 ● Ridotto € 105,00 ● Studenti € 75,00
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ScegliEra x6
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SCENE DI LIBERTÀ, SICILIA, LA RAGIONE DEL TERRORE, SVEGLIAMI, REPARTO AMLETO
Intero € 80,00 ● Ridotto € 75,00 ● Studenti € 50,00
Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto alla riduzione sull’acquisto dei singoli biglietti degli spettacoli al Teatro Era di Pontedera, Teatro della Pergola, al Teatro Niccolini, al Teatro Studio Mila Pieralli.
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BIGLIETTI
Spettacoli 10 ANNI TEATRO ERA
Intero € 12,00 – Ridotto € 10,00 – Studenti € 8,00
Evento speciale – Oskaras Koršunovas –
IL GABBIANO
Intero € 20,00 – Ridotto € 18,00 – Studenti € 12,00
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Intero € 20,00 – Ridotto € 18,00 – Studenti € 12,00
Spettacoli in sala Cieslak
SCENE DI LIBERTÀ, SICILIA, LA RAGIONE DEL TERRORE, SVEGLIAMI, REPARTO AMLETO
Intero € 12,00 – Ridotto € 10,00 – Studenti € 8,00
Spettacoli in matinée
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