L’irriverente visione teatrale di un autore – attore in bilico tra il dentro e il fuori scena, che si divide ed è contemporaneamente personaggio, attore e persona: è così che Paolo Rossi continua il suo personalissimo viaggio intorno all’universo Molière con il nuovo spettacolo Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles (da Molière a George Best) che fa tappa al Teatro Sala Umberto di Roma dal 16 ottobre (in replica fino al 28).
Il testo scritto a quattro mani da Emilio Russo e Georgia Rossi vede Paolo Rossi, anche regista, eclettico protagonista di una storia che ha lo sfondo di Versailles ravvivato dagli intrecci “molierani” dove il presente e l’attualità si incrociano in una storia che racconta il conflitto eterno tra il potere e i “fuorilegge”, tra teatro e la vita in un rimando contino di livelli di interpretazione e di contaminazione.
“Io cercavo un manifesto di lavoro e Molière me lo ha dato: mette in scena se stesso, il personaggio e la maschera – ha dichiarato Rossi in una recente intervista parlando di Molière – Lui aveva la fortuna di recitare a Versailles, ma solo lì, che significa che fra i suoi spettatori c’erano anche i bersagli della sua satira, così improvvisava sul conflitto tra teatro e potere”.
Anche il nuovo spettacolo, prodotto dal Teatro Menotti (con il titolo tra Pirandello e Lina Wertmuller) vede Paolo Rossi, irriverente e camaleontico protagonista, sul palco insieme a Lucia Vasini e a un nutrito gruppo di comprimari, una Bella Compagnia di attori e musicisti e passa attraverso quella che solo apparentemente è improvvisazione, ma che in realtà è una vera propria disciplina, metodo dei commedianti dell’arte che nasconde un lavoro millimetrico per offrire l’improvvisazione organizzata.
Nelle “Regole del Re anarchico sul teatro”, note di regia di Rossi, vengono fissate alcune delle regole fondamentali dello spettacolo, dalla necessità di raccontare una storia solo se la si è vissuta vissuta più o meno direttamente, di essere commediante e al tempo stesso improvvisatore, di rispettare il testo “corda sospesa nel nulla” lasciando intuire i punti cardine dell’apparente imprevedibilità sulla scena.
“Vada come vada, per il teatrante la vita è stare sul palco, tutto il resto è solo una replica della stessa noiosa comicità” conclude Rossi confermando ancora lo stile di uno spettacolo che arriva dopo Molière: la recita di Versailles personalissima rivisitazione della storica Recita a Versailles riproposto sul canovaccio di Stefano Massini. Spettacoli dal martedì al venerdì alle ore 21, il sabato alle ore 17 e alle ore 21, la domenica alle ore 17, il secondo mercoledì alle ore 17, Biglietti da 19 a 34 euro, info su www.salaumberto.com – telefono 06.6794753.