traduzione di Ada Arduini
adattamento e regia di Rosario Tedesco
con Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco
e con il Coro “Zemer” dell’As.S.E.T.
(associazione ex allievi della Scuola Ebraica di Torino)
diretto dal Maestro Roberto Duretti
con il patrocinio del Goethe-Institut di Torino e della Comunità Ebraica di Torino
produzione “Bortolotti e Tedesco”
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A Torino la Storia del XX secolo si racconta in musica con la nuova edizione del DESTINATARIO SCONOSCIUTO nell’adattamento di Rosario Tedesco, il 21-22 novembre 2018, al Teatro Baretti, patrocinio del Goethe-Institut Torino e Comunità Ebraica di Torino
Il romanzo di Katherine Kressmann-Taylor, scritto nel 1938 in forma di racconto epistolare, adattato per il teatro da Rosario Tedesco, esalta il sottile gioco psicologico che spinge ad un punto di non ritorno l’amicizia tra due uomini, smascherandone alla luce della Storia, ipocrisie e meschinità.
Martin (Nicola Bortolotti) e Max (Rosario Tedesco), amici e soci in affari, vivono negli Stati Uniti. Max è ebreo, Martin è un gentile. Nel 1932, Martin ritorna in Germania e partecipa alla ricostruzione postbellica della patria. In principio dubbioso, finisce con il subire il fascino della propaganda nazista. Max, invece, resta in America, lontano dagli eventi, esule. Il loro carteggio rivela il senso profondo dei cambiamenti che di lì a poco sconvolgeranno l’Europa intera. La lontananza, dapprima solo geografica, presto rende tangibile un’estraneità più profonda, e le parole si fanno armi letali. Una partita a scacchi con il passo del thriller, che riserva come epilogo un sinistro scacco matto.
«Fin dall’inizio ho scelto di descrivere, accompagnare, attraversare questo percorso di rovine, questa discesa ad inferos, con la musica. La Storia raccontata in Musica è un tema che ho provato a declinare rendendo il progetto “Destinatario Sconosciuto” non una semplice messa in scena, ma un esperimento di condivisione con le realtà che abbiamo voluto coinvolgere in ogni città. Comunità diverse che hanno interagito con il testo e con la selezione dei brani, interpretandoli, attribuendo nuovi significati, mettendo in luce toni e sfumature che legano e sciolgono tutti i nodi della Storia, quella privata di Max e Martin, e quella del nostro Ventesimo secolo che non accenna a smettere di essere “contemporaneo”».
La musica Voce della Storia
I brani selezionati per coro a cappella irrompono nel cuore dello spettacolo e assurgono al ruolo fondamentale di voce della Storia.
—Wolfgang Amadeus Mozart, BONA NOX! (1788) / la Germania prima della caduta: una purezza originaria descritta con i toni della leggerezza e della scanzonata goliardia, che diventa preludio mitico e spiazzante a quelli che saranno i giorni della gioventù hitleriana.
—La cultura ebraica con il brano tradizionale ebraico ANI MA’AMIN, che diventa sotto il regime Entartete Musik: Musica “degenerata”, si spezza l’armonia, la musica viene plasmata dal sempre più inevitabile conflitto tra cultura e dittatura, libertà e controllo, tra normale e deviato, ossia “non gradito al regime”.
—Ilse Weber, WIEGALA (1942) / l’indicibile: è una ninna nanna, che ci conduce direttamente alle soglie delle camere a gas.
Per le rappresentazioni di Torino, al Teatro Baretti, sono stati coinvolti il Coro Zemer dell’As.S.E.T. (Associazione ex allievi della Scuola Ebraica di Torino), il Goethe-Institut Torino in qualità di ente patrocinatore e la Comunità Ebraica di Torino, la collaborazione di tutte le parti ha reso possibile restituire il senso di “comunità” da cui nasce e a cui è diretto questo progetto di teatro civile. In particolare modo si ringrazia l’adesione del Coro Zemer, diretto dal Maestro Roberto Duretti, che contribuisce a rendere “unica” questa versione dello spettacolo torinese.