La creatività, quell’arte, pregio di pochi, che appartiene da sempe ad Edoardo Bennato che torna a teatro dopo lo strepitoso tour sold out dello scorso autunno.
Sul palco il “PINOCCHIO & COMPANY TOUR 2018”, che parte dal nuovo singolo “Mastro Geppetto” e continua tra i brani storici del rocker.
On stage la formazione ormai consolidate composta da Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Roberto Perrone (batteria), Arduino Lopez (basso).
E a completare il quadro di grande musica il Quartetto Flegreo, formatosi a Napoli nel 2002.
Quasi tre ore di musica, video ed interazione con il pubblico a rendere il concerto di Bennato non una semplice esibizione, ma una vera e propria esperienza emozionale. Bennato continua il suo viaggio, di città in città, parlando di un mondo fatto di buoni e cattivi, dove sbeffeggiare i potenti, inneggiando alla forza umana del popolo e passando per il più classico tra i sentimenti ispiratori dei poeti della canzone: l’amore.
Il tour inizierà i primi giorni di novembre per terminare a metà dicembre, coinvolgendo molte città italiane. Le date già fissate a calendario:
- Martedì 6 novembre: TRIESTE Teatro Rossetti
- Lunedì 12 novembre: BOLOGNA Teatro Europa Auditorium
- Giovedì 15 novembre: GENOVA Teatro Carlo Felice
- Sabato 17 novembre: TORINO Teatro Colosseo
- Mercoledì 20 novembre: NAPOLI Palapartenope
- Sabato 24 novembre: VERONA Teatro Filarmonico
- Martedì 27 novembre: MILANO Teatro Arcimboldi
- Giovedì 29 novembre: ROMA Parco della Musica – Sala Sinopoli
- Domenica 2 dicembre: FIRENZE Teatro Verdi
- Giovedì 6 dicembre: CATANIA Teatro Metropolitan
- Sabato 8 dicembre: BARI Teatro Team
- Lunedì 10 dicembre: ASSISI Teatro Lyrick
- Martedì 11 dicembre: CREMONA Teatro Ponchielli
E altre date in fase di definizione e che verranno man mano annunciate.
La produzione artistica del tour è curata da New Step, in collaborazione con Dimensione Eventi e Ventidieci.
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EDOARDO BENNATO
Biografia
Il cortile di Bagnoli, alla periferia di Napoli. E’ il classico cortile di periferia, in un’area, quella dei Campi Flegrei, dotata di immense ricchezze termali, archeologiche e paesaggistiche; tanto verde e persino un’isoletta, Nisida, congiunta alla terraferma attraverso un pontile artificiale. Ma anche con un’aria tossica, un cielo innaturale e il mare malato. La grande fabbrica, l’Italsider, ha inquinato l’ambiente rendendolo insano, desolato ed equivoco come quello di una metropoli disfatta dalle guerre industriali. Quel cortile fu il primo palcoscenico di Edoardo.
È stata la madre ad assecondare le attitudini musicali di Edoardo, Eugenio e Giorgio mandandoli a lezione da un maestro di fisarmonica un giorno d’estate.
In quel periodo – eravamo nel cuore degli anni sessanta – alla melodia napoletana dei vari Sergio Bruni e Mario Abbate, Edoardo preferiva i suoni della nuova America come un ragazzo di New York, Londra o Milano. Il juke-box eccitava la sua fantasia. Elvis, Paul Anka e Neil Sedaka i suoi idoli.
Era il 1970, l’anno in cui furono pubblicati i primi due quarantacinque giri di Edoardo Marylou e 1941. Seguì, dopo una decina di mesi, il terzo, Good bye Copenaghen, tutti incisi per la Numero Uno. Nel 1973 pubblicò il suo primo album Non farti cadere le braccia con la produzione di Sandro Colombini; in un primo momento, l’album doveva chiamarsi L’ultimo fiammifero perché la copertina riproduceva una scatola di Minerva con un solo cerino. Alla realizzazione dell’album parteciparono, fra gli altri, Roberto De Simone, il fratello Eugenio e Patrizio Trampetti che in quello stesso periodo stavano lavorando al progetto della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Nel 1974 Edoardo realizzò un altro album, I buoni e i cattivi, perfettamente in sintonia con il clima che si stava instaurando. Il nuovo disco ironizzava beffardamente sulla cultura manichea del perbenismo borghese. Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi?
Emblematica la copertina dell’album che raffigura due misteriosi gendarmi, inquadrati di spalle, vicendevolmente ammanettati. Pochi sanno che i due erano Raffaele Cascone e lo stesso Edoardo.
Preceduto dal singolo Meno male che adesso non c’è Nerone, uscì nella tarda primavera del ’75, il terzo l.p. intitolato Io che non sono l’Imperatore, un altro concept-album. Edoardo sbeffeggia i potenti prendendo di mira perfino il Papa Paolo VI a cui dedica un brano Affacciati, affacciati registrato dal vivo alla Bocconi di Milano durante un concerto gratuito organizzato dal movimento studentesco.
Grande interesse suscitò la copertina del disco su cui era riportato il progetto di Edoardo sulla metropolitana napoletana messo a confronto con quello del Piano Regolatore predisposto dal Comune di Napoli.
Sulla copertina dell’omonimo album, pubblicato nel 1976, La Torre di Babele è raffigurata da un’impalcatura composta da un centinaio di soldatini, ognuno appartenente ad un periodo storico, dall’uomo primitivo armato di clava, fino all’astronauta. La Torre, che nella Genesi rappresenta la massima espressione dell’orgoglio umano, diventa, nel certosino disegno di Edoardo, un emblematico monumento alla guerra e alla violenza perpetrata nei secoli dall’uomo contro la natura e i suoi simili. Intorno a questo tema ruotano i nove brani dell’album da Viva la guerra a Franz è il mio nome, da Quante brave persone a Venderò. Ma in quest’album Edoardo ironizzava anche su se stesso nel brano Cantautore.
Sempre nel 1976, Edoardo suonò per la prima volta al Montreux Jazz Festival (ci tornerà nel 1992 con i Blue Stuff sotto le mentite spoglie di Joe Sarnataro). Successivamente fu impegnato nel primo tour europeo che fu preparato dalla diffusione delle versioni in inglese di Cantautore e La torre di Babele, diventate rispettivamente Rock’n’roll hero e Tower of Babel.
Ed eccoci al 1977, l’anno di Burattino senza fili, un lavoro discografico che costituisce la sintesi di tutto quanto maturato negli anni precedenti. La favola (di Pinocchio) diventa un mezzo assai efficace per parlare alla gente semplificando i discorsi, rendendoli didascalici, senza apparire saccenti come il grillo parlante. In questa chiave Mangiafuoco è il potere, che appena nasci ti lega ai suoi fili e ti governa a suo piacimento. Il gatto e la volpe sono i suoi consapevoli o inconsapevoli servi.
In una mattinata di metà marzo del 1980 un colossale TIR con targa belga si fermò davanti allo stabilimento milanese della Ricordi e tra lo stupore generale furono scaricati quintali di casse contenenti le duecentomila copie di Uffà, Uffà, il nuovo album di Edoardo Bennato.
I Supercritici si scatenarono: considerata la lunga assenza dal mercato, durata circa tre anni, il nuovo disco sembrava povero-povero, senza contenuti, quasi raffazzonato.
Brano come Li belli gladioli, una specie di salmo cantato in un allucinante stile chiesastico o come Sei come un juke-boxe provocarono disorientamento. Altri sembravano assolutamente ermetici come Avete capito o no, un blues in cui Edoardo cantava anche: “Ma dove sta scritto? Ma chi l’ha deciso’ E’ una regola, è una convenzione. Si era sempre fatto uno per volta… ah … e invece a me piace due per volta…”.
I giornali, intanto, annunciavo la notizia secondo la quale Edoardo avrebbe presentato l’ultimo album nel corso del programma televisivo Variety. E così fu.
Ad un certo punto della seguitissima trasmissione, viene annunciata la presentazione dell’ultimo disco di Bennato. All’annuncio, Edoardo e la sua band attaccarono: “Ciurma!… Questo silenzio cos’è? Sveglia!… Tutti a rapporto da me… Spugna! Pendaglio da forca…possibile che nessuno si muove. Sono o non sono il comandante di questa lurida nave…Sono o non sono Capitan Uncino…”
Sbigottimento generale, confusione generale. Edoardo stava effettivamente presentando il suo ultimo disco che non era Uffà, Uffà bensì Sono solo canzonette.
Con Uffà, Uffà e Sono solo canzonette, Edoardo riuscì a vendere quasi un milione di copie, rimanendo al primo posto delle classifiche per molte settimane.
L’immensa popolarità di Edoardo fu misurata durante una tourneè trionfale che, primo fra gli italiani, lo vide approdare allo stadio S.Siro di Milano per un memorabile concerto davanti a 70.000 persone e che successivamente lo portò di nuovo in Europa, con gli entusiasmanti concerti all’Hallenstadium di Zurigo e al Prater di Vienna.
Nel 1983 arriva l’accoppiata l.p. + mix di E’ arrivato un bastimento, album questa volta ispirato alla favola del Pifferaio magico e prodotto da Garland Geffreys che missa l’album al Power Station di New York.
Un anno dopo viene pubblicato il primo live intitolato E’ goal come l’omonimo pezzo che diventa la sigla della popolare trasmissione televisiva “La domenica sportiva”.
L’anno successivo, siamo ormai nel 1985, porta la pubblicazione di Kaiwanna che segna una svolta nella carriera di Edoardo, che si spinge decisamente verso l’elettronica.
O.K. Italia è il titolo dell’album pubblicato nel 1987, un disco che racconta una realtà nazionale in apparente espansione economica, ma in forte crisi di valori. Nell’album è contenuto il brano La città obliqua che ancora porta Edoardo, laureatosi in architettura, a parlare della sua Napoli.
Dal c.d. sono tratti due videoclips; segue una lunga stagione di concerti che propiziano l’uscita del secondo disco live dal titolo Edoardo ed un longform video che ne immortala il successo.
A chiusura di quest’anno particolarmente proficuo, Edoardo suona all’Apollo Theater nel cuore di Harlem a New York.
L’amore per il rock’n’roll impregna l’album pubblicato nel 1989 Abbi dubbi, in cui W la mamma è il brano più noto, essendo rimasto in classifica per quattordici settimane, ma in cui spiccano per contenuto e forma brani come ZEN, Vendo Bagnoli, La chitarra e Abbi dubbi.
L’anno successivo è quello dei mondiali di calcio ed Edoardo, da sempre calciatore praticante, vive l’evento da protagonista incidendo con Gianna Nannini la sigla del campionato Un’estate italiana, il cui 45 giri rimane in testa alle classifiche per quattro mesi oltre a fare il giro del mondo.
Nello stesso anno viene pubblicata la raccolta Rinnegato, un album in cui Edoardo ripropone molti brani del suo ormai consistente repertorio in chiave rigorosamente unplugged e precorrendo ancora una volta le tendenze future.
A dodici anni di distanza Edoardo pubblica ancora una volta due album nello stesso anno. Questa volta però la sorpresa sta nel fatto che il primo dei due c.d. viene pubblicato sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro. Esce così E’ asciuto pazzo ‘o padrone in cui Edoardo è accompagnato dai Blue Stuff, poderosa blues band napoletana. I brani, tutti cantati in napoletano, parlano ancora di Napoli, dei suoi problemi, della sua lasciva classe dirigente e della rassegnazione della sua gente. Quando l’album viene pubblicato nessuno pensa che brani come Sotto viale Augusto, ‘Obilloco l’acqua e Vutammo pe’ te di li a poco diventeranno di stringente attualità a seguito della Tangentopoli napoletana.
Dopo poche settimane viene pubblicato anche Il paese dei balocchi in cui spiccano brani come Se non ci fosse lei e Tutto sbagliato baby e presenze musicali di peso come quella di Bo Diddley, un altro grande bluesman americano che ha suonato con Edoardo, così come avevano fatto B.B. King e Jeff Healey.
Nel 1993 viene pubblicato il video-album antologico Persone Pulite, dal titolo ironico che ben si ricollega all’attualità della tangentopoli italiana.
L’anno dopo arriva Se son rose fioriranno una grande produzione discografica che vede la collaborazione di Guido Elmi, in qualità di produttore artistico, e di due grandi musicisti come Kenny Aronoff e Steve Farris che conferiscono all’album una gradevole atmosfera dove le ballate acustiche come Milano e La fiera dei buoni sentimenti si fondono con il blues di brani come Meglio Topolino.
Nel 1995 esce Le ragazze fanno grandi sogni. L’album più sofferto di Edoardo, sicuramente uno dei più belli.
Dieci canzoni scritte di getto che sono un omaggio al mondo femminile, canzoni che ripercorrono territori onirici come Afferrare una stella o la title-track Le ragazze fanno grandi sogni e che esplorano i meandri oscuri della pazzia come Elogio alla follia o Cerco il mio amore. Un disco che esprime il più classico fra i sentimenti ispiratori delle canzoni di tutti i tempi: l’amore.
Dopo due anni di intensa attività dal vivo con il quartetto d’archi Solis String Quartet, nasce, nel 1996, Quartetto d’Archi: una raccolta di sedici brani registrati e riarrangiati che evidenziano la particolare adattabilità del repertorio dell’artista in chiave classica.
Edoardo ha realizzato un duetto speciale per i brani Troppo Troppo e Tutti insieme lo denunciam con Katia Ricciarelli, la straordinaria voce della lirica italiana. Un disco intenso che regala piacevoli sensazioni ai cultori della musica classica e rock.
Si chiama Sbandato, il nuovo CD di Edoardo Bennato.
Dopo una lunga fase di preproduzione tra Napoli e Dublino è stato definitivamente elaborato e registrato tra dicembre 97 e Aprile 98 negli studi Megaride di via S. Lucia (nel cuore di Napoli ).
Dodici brani più la traccia interattiva CD-ROM, (in cui figurano le varie fasi dell’evoluzione creativa, con divertenti filmati in studio durante le registrazioni e nelle strade di Napoli e d’Irlanda).
Dalla fusione delle chitarre acustiche ed elettriche e dalla solida ritmica di basso e batteria nasce il suono dell’album.
Niente tastiere, solo l’appoggio sonoro degli archi dell’orchestra Scarlatti di Napoli.
Testualmente “Sbandato” si presenta come un concept album, un disco che è come un musical: nel loro succedersi le canzoni diventano tasselli che sviluppano due temi: Il primo tema è quello della verità. Ci sono due verità, quella che ci rassicura e che fa comodo a tutti e l’altra, più difficile da accettare.
Il secondo tema è l’energia, il buon senso e l’istinto femminile come unico punto di riferimento nella confusione e nello sbandamento generale.
29 settembre 2000– Viene pubblicata SEMBRA IERI, la prima vera raccolta dei più grandi successi di EDOARDO BENNATO. Anticipato dal singolo SI TRATTA DELL’AMORE, SEMBRA IERI, contiene tre brani inediti (Si Tratta dell’Amore, Sembra Ieri, Taraunta Tatà) e quindici canzoni riviste e riarrangiate, che raccontano la carriera di un grande artista.
‘Un Giorno Credi’ (1973), ‘Meno Male Che Adesso Non C’è Nerone’ (1975), ‘Cantautore’ (1976), ‘Mangiafuoco’, e ‘Il Gatto E La Volpe’ (1977), ‘Il Rock di Capitan Uncino’, ‘ L’Isola Che Non C’è’, e ‘Sono Solo Canzonette’ (1980), ‘Una Settimana Un Giorno’ (1984), ‘Tu Vuoi L’America’ e ‘OK Italia’ (1987), ‘Viva La Mamma’ e ‘Abbi Dubbi’ (1989), ‘Le Ragazze Fanno Grandi Sogni’ (1995), ‘Roma’ (1998). I brani che compongono questo CD, ripercorrono le più importanti tappe artistiche di Edoardo Bennato: sono tutti successi che fanno rivivere le emozioni ed i ricordi, come se fossero la colonna sonora degli ultimi trent’anni.
Nel giugno 2001, visto il successo di ‘SEMBRA IERI’, è stata pubblicata “AFFERRARE UNA STELLA”, un’altra raccolta che integra la precedente con altri 34 brani, tutti bellissimi e sicuramente i migliori, scritti da uno dei più importanti cantautori italiani.
‘Afferrare una stella’ è stato uno dei successi dell’estate 2001, per diverse settimane ai primi posti della classifica dei dischi più venduti. Nell’album sono contenute tutte le canzoni degli spot TIM, “Le ragazze fanno grandi sogni”, “L’isola che non c’è”, “Fantasia”, “Ogni favola è un gioco” fino all’ultimo, in ordine di tempo, “Afferrare una stella”. Un viaggio musicale splendido ed emozionante corredato da un libretto di ben 32 pagine con uno stupendo fumetto disegnato da Loredana Nicosia.
Il 2001 si rivela un anno particolarmente impegnato per Edoardo Bennato infatti nell’inverno pubblica la colonna sonora del film “Il Principe e il Pirata” di Leonardo Pieraccioni che come sempre ha voluto accanto a se nella realizzazione delle musiche un artista importante e famoso. Nella colonna sonora “Il Principe e il Pirata”, oltre a «Puramente Casuale», brano portante nella parte finale del film, altre canzoni rivestono un ruolo importante nel film stesso, tra queste ricordiamo: “E’ stata tua la colpa”, “Tema di Gimondi” (un brano suonato col kazoo vero tormentone nel film) e “Every Morning”.
Nel 2003, a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo album in studio, Edoardo Bennato ha pubblicato un nuovo lavoro di canzoni inedite intitolato “L’Uomo Occidentale“.
Nell’album sono contenute 14 canzoni, tra cui “Stop America“, “A cosa serve la guerra” scritta ed eseguita insieme al fratello Eugenio, “Si scrive Bagnoli” arrangiata e suonata dai Velvet, “Ritorna l’estate” successo dell’estate 2003 e due tributi: il primo a Renato Carosone/Bob Marley, cioè “’O SARRACINO”, il secondo ad Elvis Presley“LOVE ME”.
Nel dicembre 2003 è uscito il film animato “Totò Sapore e la magica storia della pizza“, prodotto e distribuito da Medusa Film, per il quale Edoardo, insieme al fratello Eugenio, ha realizzato la colonna sonora.
Nell’ottobre 2005 viene pubblicato l’album “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico“. Uscito per Warner Music, rappresenta il terzo episodio di un’ipotetica trilogia di favole-rock che hanno fatto di Edoardo uno degli artisti italiani più amati di sempre. Il Pifferaio de “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico” segue a distanza di anni il Pinocchio di “Burattino senza Fili” ed il Peter Pan di “Sono solo Canzonette“.
Questo nuovo disco ha però, a differenza degli altri due, una sua caratteristica UNICA: per la prima volta IN ASSOLUTO in Italia, Edoardo è riuscito con l’aiuto di 18 grandi artisti che hanno collaborato con lui al progetto a realizzare la PRIMA OPERA ROCK italiana. “La Fantastica Storia del Pifferaio Magico” non è, infatti, un album di duetti ma una vera opera rock nella quale gli artisti hanno partecipato al progetto interpretando alla loro “maniera” e con il loro personale stile i brani di Edoardo, realizzando un progetto di grande spessore artistico non solo musicale ma anche culturale.
“La Fantastica Storia Del Pifferaio Magico” contiene oltre al cd anche un DVD (senza aumento di prezzo) con la favola del pifferaio in chiave moderna, raccontata da Maurizio Trombini (voce ufficiale della trasmissione cult di Italia Uno “Lucignolo“) e un off-stage delle registrazioni del disco con interventi di Edoardo e di tutti gli artisti coinvolti.
Questa la track list de “LA FANTASTICA STORIA DEL PIFFERAIO MAGICO” e gli interpreti: “La fantastica storia” (EDOARDO BENNATO), “Sono nata in una grande città” (IRENE GRANDI), “La televisione che felicità” (MAX PEZZALI), “Ogni favola è un gioco” (RAF e alla chitarra ALEX BRITTI), “La città trema” (PIERO PELÙ), “Detto tra noi” (JOVANOTTI), “T’amo” (SUGARFREE), “Addosso al gatto” (NEFFA), “Assuefazione” (ROY PACI), “Il gatto mangia il topo” (SUD SOUND SYSTEM), “Sarà falso sarà vero” (ZEROPOSITIVO), “Troppo troppo” (MARIA C. CHIZZONI & QUARTETTO FLEGREO), “Eccoli i prestigiatori” (AFRICA UNITE), “Una ragazza” (DANIELE GROFF), “Non è amore” (NICCOLÒ FABI), “É arrivato un bastimento” (NEGRITA), “C’era una volta” (MAURIZIO CAPONE & BUNGT BANGT), “Allora chi” (VELVET), “Lo show finisce qua” (MORGAN).
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DAL CD-DVD AL LIBRO ILLUSTRATO IL PASSO E’ BREVE!
LA RILETTURA DELLA FAVOLA OPERATA DA BENNATO DIVENTA UN LIBRO CHE TRATTA ARGOMENTI DI SCOTTANTE ATTUALITA’. EDITO DA TULLIO PIRONTI, IL LIBRO CONTIENE UNA POSTFAZIONE DI Francesco Durante.
Nel maggio 2006 è stato pubblicato il singolo NOTTE DI MEZZA ESTATE scritto a quattro mani insieme ad Alex Britti. Il singolo ed il tour che ne è seguito hanno ottenuto un grande consenso da parte di pubblico e critica. Il brano NOTTE DI MEZZA ESTATE è diventato in pochissimo tempo uno dei maggiori successi dell’estate 2006.
Nel novembre 2006, dopo i successi di Buenos Aires, Madrid, Londra e New York per la prima volta in Italia arriva Peter Pan Il Musical, tratto dal capolavoro di James Matthew Barrie; una produzione totalmente italiana che vedrà in scena un cast d’eccezione di 25 artisti, per la regia di Maurizio Colombi.
Le musiche dell’opera non potevano che essere affidate all’estro e all’energia di Edoardo Bennato, che già si ispirò a Peter Pan per il suo celebre concept-album “Sono solo canzonette”. Per l’occasione lo stesso album è stato arrangiato in versione musical ed integrato con un brano inedito del cantautore, “Che paura che fa Capitan Uncino”. Una colonna sonora magica e coinvolgente.
Dal 2007 al 2009 Edoardo è impegnatissimo nella produzione del nuovo disco, il primo prodotto insieme a un produttore del calibro di Fabrizio Barbacci. Il disco, in uscita il 5 marzo 2010, si intitola LE VIE DEL ROCK SONO INFINITE e vede Edoardo ritornare su sonorità tipiche al suo stile, spontaneo rock e cantautorale. Il disco inoltre è il primo dato alle stampe per Universal Music.
Il primo singolo estratto dal nuovo cd s’intitola E’ LEI, premiato con il Premio Mogol, ed ha raccolto un’ottima accoglienza da parte di tutti i network radiofonici. Questo incoraggiante successo di ascolti porta l’organizzazione del Festival di Sanremo ad invitare Edoardo come superospite sul palcoscenico della 60esima edizione del festival, dove il nostro eroe si esibisce in una toccante versione rock del brano di Luigi Tenco CIAO AMORE seguito da un medley dei alcuni suoi grandi successi.
Nel 2010 pubblica il live “MTV Classic Storytellers” (CD+DVD), registrazione del concerto tenuto presso le Officine Meccaniche di Milano, con la partecipazione di ospiti come i Finley, Roy Paci, Giuliano Palma & The Bluebeaters e Morgan.
Nel 2011 esce il singolo “La mia città”, dedicato alla sua Napoli, un progetto indipendente nato dall’incontro del cantautore partenopeo con Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5.
Nello stesso anno presenta con grande successo la canzone “Italiani” durante il Concerto del I maggio di piazza San Giovanni a Roma. L’esibizione dell’artista iniziata con L’Isola che non c’è, è proseguita appunto con il suo inedito sul 150º dell’Unità d’Italia e si è chiusa con Rinnegato.
Nello corso del tour di quell’anno vengono poi registrati alcuni concerti che porteranno alla realizzazione di un CD più DVD dal titolo “Canzoni tour”.
Nel 2012 scrive “Ma quale musica leggera” per Loredana Bertè, brano nel quale Bennato suona anche l’armonica, e reinterpreta uno dei suoi successi “Meno male che adesso non c’è Nerone” insieme al rocker Pino Scotto.
Nel 2013, oltre all’attività live che lo ha anche riportato in tour in Austria, Svizzera e Germania, inizia a lavorare all’allestimento del nuovo musical “Pinocchio il paese dei balocchi”, sulla scia del successo del precedente “Peter Pan – il musical”.
Nel 2014 proporrà una nuova veste per i suoi concerti, che comprenderanno anche alcuni eventi tra cui la partecipazione al “Festival dei 2 mondi” di Spoleto, in cui sarà accompagnato dalla band e dal quartetto d’archi “Quartetto Flegreo”, unendo così strumenti classici a quelli ritmici ed elettrici per un sound memorabile.
Nel 2015 viene pubblicato il nuovo progetto discografico: “Pronti A Salpare”, titolo peraltro già annunciato dal cantautore napoletano in un suo clip pubblicato su YouTube nel Marzo 2012. E’ un album ricchissimo di contenuti: 14 brani in cui Bennato fotografa con la sua caratteristica ironia diversi aspetti della nostra società tra cui politica, famiglia, figli, futuro, amore, menzogna senza mai dimenticare le proprie radici.
“Viviamo un’era di grandi trasformazioni, di spostamenti biblici. Decine di migliaia, centinaia di migliaia di disperati cercano vie di scampo alle guerre, alla fame, alla miseria e si dirigono verso il conclamato benessere del mondo cosiddetto occidentale. Sono disposti a tutto, sono disperati, sono pronti a salpare! Ma tutti quanti noi dovremmo essere pronti a salpare. Il mondo cambia e dovremo entrare in una altro ordine di idee, guardare le cose da un altro punto di vista. Insomma, non solo gli emigranti ma tutti quanti noi in questo momento particolare dovremmo essere pronti a salpare. Ecco, il mio nuovo album si intitola proprio cosi, pronti a salpare!”
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Questi i commenti di Andrea Scanzi
Edoardo Bennato è un artista splendidamente atipico. Sempre lo è stato e sempre lo sarà. L’unico in Italia, con Ivan Graziani, a saper coniugare ad alti livelli – sul serio – rock e cantautorato. E uno dei pochi, anzi pochissimi, a dire cose forti usando l’ironia. Bennato ama ricordare come il suo amico Fabrizio De André gli consigliasse di scrivere canzoni solo quando avvertiva l’urgenza autentica di dire qualcosa: in caso contrario era meglio, molto meglio stare zitti. Per questo, probabilmente, ha aspettato più di cinque anni per incidere un nuovo disco di inediti. In questo “Pronti a salpare” c’è tutto Bennato, battitore così libero da scontrarsi sistematicamente con quelli che chiama anche qui “padrini e padroni dell’industria del disco”. I 14 brani spaziano dalla ballata sognante (il primo singolo “Io vorrei che per te”, scritto con il fratello Eugenio e Gino Magurno) al rock politico-scanzonato (“Al gran ballo della Leopolda”), fino all’autobiografico e riuscitissimo talkin’ blues “A Napoli 55 è ‘a musica”. Bennato si diverte a citare se stesso, recuperando il “Raffaele” di Venderò e alludendo ancora a quell’”isola che non c’è”, e proprio perché non c’è va cercata. Torna anche Lucignolo. “Pronti a salpare” non è avaro di episodi destinati a rimanere. E’ il caso della sorprendente “E’ una macchina”, che parte come un gospel per poi sfociare – tra atmosfere alla Moby e la chitarra prodigiosa di Giuseppe Scarpato – nella descrizione di un futuro allucinato e quasi orwelliano. Bennato ama alternare alto e basso, e anche stavolta saltella divertito dai proverbi popolari al Barbiere di Siviglia. In un altro brano ispirato, “Niente da spartire”, smaschera con ironia – di nuovo lei – i tanti “finti buoni” che popolano la politica (e non solo la politica). E’ qui che si definisce “uno squilibrato, un provocatore/ afflitto da manie di persecuzione”. Lo fa perché ama giocare e perché, tra “buoni e cattivi”, non ha mai sgomitato per appartenere alla prima categoria. Tra “gusto a sgarrare”, girotondi e sogni ricorrenti di volare, Bennato canta oggi – lambendo compiaciuto il politicamente scorretto – un’umanità adulta e un’umanità bambina: sta alla prima, volente o nolente, prendersi cura della seconda. Sognatore indefesso e Peter Pan ostinato, Bennato ha ancora nel suo bagaglio armonica e kazoo. E accanto a lui, nel lavoro come nella vita, non se ne sono certo andati gli amici di sempre: “Edo” adora cambiare, ma è conscio che in certe situazioni l’unica salvezza sia la coerenza ostinata. Anche per questo non partecipa agli imperanti “show dei buoni sentimenti”. Anche per questo, allergico com’è all’ipocrisia, non può non parlare della sua Napoli con malinconia affettuosa (“Nuda svergognata tradita condannata/ ma è la mia città”). E anche per questo, a differenza di troppi suoi colleghi, quando deve fa nomi e cognomi (Pippo Civati) e non pare granché entusiasta di dover scegliere solo tra “i due Matteo”. “Pronti a salpare”, il suo 18esimo album in studio, è opera riuscita. Decisamente riuscita. Meritano una citazione particolare “Pronti a salpare”, “E’ una macchina”, “Niente da spartire”, “A Napoli 55 è a’ musica”, “La calunnia è un venticello”. Bennato si (ri)presenta al pubblico per quello che è: un artista-marinaio, pronto a salpare verso luoghi per nulla comuni e casomai eccezionali. Un bel disco, un grande artista.
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IL SINGOLO ‘PRONTI A SALPARE’ È STATO IL BRANO VINCITORE DEL PREMIO AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA 2016
‘Pronti a salpare’ di Edoardo Bennato è il brano vincitore della XIV edizione del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 dall’organizzazione per i diritti umani e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente.
La premiazione avrà luogo sul palco di Rosolina Mare (Rovigo) domenica 17 luglio, nel corso della serata finale della XIX edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, festival che inizierà il 14 luglio e proporrà anche il concorso dedicato agli emergenti, il cui bando rimane aperto fino al 30 aprile. Per info e aggiornamenti: www.vociperlaliberta.it
Informato del premio, Edoardo Bennato ha dichiarato:
‘Avevo in mente questa frase, ‘Pronti a salpare’, molto prima di sapere che ne avrei scritto una canzone che avrebbe dato addirittura titolo a tutto un nuovo album. Pensavo: ‘Pronti a salpare’ non è dedicato a chi scappa dall’inferno della miseria, delle guerre, delle carestie. Loro sono ovviamente sempre ‘pronti a salpare’. Ma è dedicato al cosiddetto ‘mondo occidentale’, il mondo del benessere, della pace, dell’abbondanza, che deve e sottolineo deve, essere pronto a salpare, a cambiare modo di pensare. Non è buonismo spicciolo. Non abbiamo altra scelta e non serve chiudere le frontiere o alzare muri. L’umanità da sempre è in cammino: un concetto che non si può fermare. Dunque siamo noi, volenti o nolenti, a dover essere ‘pronti a salpare’!’
Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ha commentato:
‘Non è sorprendente che la canzone vincitrice del premio sia, quest’anno, una canzone che parla di chi – anche in questo momento – sta attraversando il mare in cerca di rifugio e sicurezza; di chi sta fuggendo dagli orrori di una guerra che ha distrutto la vita di migliaia di persone: non solo di coloro che l’hanno persa definitivamente, ma anche di coloro che sono costretti a ricominciare tutto, in una terra straniera che spesso non li vuole e fa di tutto per ricacciarli indietro. Edoardo Bennato, con le sue parole e la sua musica, ci aiuta a fare conoscere questa tragedia e i suoi protagonisti: uomini, donne e bambini che meritano la nostra solidarietà di essere umani. Ma formula anche un auspicio: che ‘Pronti a salpare’, pronti a cambiare il proprio modo di vedere le persone che arrivano sulle nostre coste, siano i nostri concittadini, gli abitanti della ricca (e non più tanto generosa) Europa. Noi, quell’auspicio, non possiamo che condividerlo’.
Nelle scorse edizioni il premio è stato assegnato a ‘Il mio nemico’ di Daniele Silvestri, ‘Pane e coraggio’ di Ivano Fossati, ‘Ebano’ dei Modena City Ramblers, ‘Rwanda’ di Paola Turci, ‘Occhiali rotti’ di Samuele Bersani, ‘Canenero’ dei Subsonica, ‘Lettere di soldati’ di Vinicio Capossela, ‘Mio zio’ di Carmen Consoli, ‘Genova brucia’ di Simone Cristicchi, ‘Non è un film’ di Fiorella Mannoia, Frankie HI-NRG, ‘Gerardo Nuvola ‘e povere’ di Enzo Avitabile e Francesco Guccini, ‘Atto di forza’ di Francesco e Max Gazzé e ‘Scendi giù’ di Mannarino.
Amnesty International Italia e Voci per la Libertà ringraziano gli altri nove candidati che nel 2015 hanno scelto, attraverso la loro musica, di dare voce e sostegno ai diritti umani: 99 Posse con ’87 ore’, Alex Britti con ‘Perché?’, Luca Bussoletti con ‘Povero drago’, Carmen Consoli con ‘La notte più lunga’, Emma Marrone con ‘Per questo paese’, Il Muro del canto con ‘Figli come noi’, Nomadi con ‘Io come te’, Piotta (feat. Modena City Ramblers) con ‘Barbara’ e The Sun con ‘Le case di Mosul’.
Il 24 luglio 2016, a Marina di Carrara, l’album “Pronti a salpare” riceve il Premio Lunezia per il valore musical-letterario.
Il 24 novembre 2017 esce con Sorrisi e Canzoni e Panorama BURATTINO SENZA FILI 2017 un’edizione speciale dei celebri brani del 1977 arricchita dall’inedito ‘Mastro Geppetto’, un DVD con filmati storici un LIBRETTO di 32 pagine in cui Edoardo si racconta. I brani originali del 1977 sono stati tutti ricantati con l’aggiunta, oltre a Mastro Geppetto, di “Lucignolo” e di “Che comico il Grillo parlante”.
Il 28novembre 2017 si conclude al Teatro Augusteo di Napoli una trionfale tournèe nei teatri con la band e il Quartetto Flegreo partita il 28 ottobre 2017 da Barcellona Pozzo di Gotto, toccando complessivamente 10 teatri con sold out in tutte le date.
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