L’Oriente sbarca in Italia, precisamente a Massa, nella storica sede del Carrara Fiere. Un vero e proprio tripudio di colori, profumi e musica, scandito da concerti e rappresentazioni di ogni genere; ancora, l’odore penetrante della spiritualità, con grandi e piccole statue di Buddha a presenziare corridoi e pareti. La pace delle spezie e dei massaggi si sposano con i tamburi da guerra giapponesi, per un concerto che attraversa e risuona nei padiglioni per quasi un’ora. La cultura, compresa quella gastronomica, ha attratto così tanti visitatori da mandare in tilt il sistema dei prelievi tramite lo sportello del bancomat: segno di un’irriducibile volontà di conquistare un piccolo spazio di un Oriente altrimenti troppo lontano.
Eppure, l’Oriente è anche tecnica: di combattimento, di lotta leale ma franca, dura. Decine di piattaforme dedicate alle competizioni agonistiche hanno interessato i visitatori. L’arte del Muay Thai ha convinto centinaia di persone, stipate attorno al ring per conoscere, più da vicino, la storia di una disciplina antica e feroce, senza essere violenta.
Giappone, Cina, Corea, India, l’Oriente: tutti assieme, lontani da qualsiasi genere di rivalità, per mostrare la nudità della loro cultura millenaria, così vagheggiata e inseguita nel Secolo passato, così banalizzata e considerata distrattamente nel nuovo Millennio. Non sarà un caso, allora, che accanto ai ristoranti, assai affollati, facesse da contraltare la solitudine di quanti proponevano, suggerivano, cibo per l’anima, spiritualità.
Quell’Oriente deve, forse, ancora arrivare.