Sophie Klussmann, soprano
Nurit Stark, violino
Peter Riegelbauer, contrabbasso
Luigi Gaggero, cimbalom
György Kurtág (1926)
In ricordo di un tramonto invernale op. 8 (1969)
su poesie di Pál Gulyás per soprano, violino e cimbalom
Sette canzoni op. 22 (1981)
su poesie di Amy Károlyi e un haiku di Kobayashi Issa nella traduzione ungherese di Dezső Tandori
per soprano e cimbalom
Einige Sätze aus den Sudelbüchern
Georg Christoph Lichtenbergs op. 37a (1999) per soprano e contrabbasso
Otto duetti op. 4 (1961) per violino e cimbalom
Scene da un romanzo op. 19 (1979/82)
Quindici canzoni su poesie di Rimma Daloš
per soprano, violino, contrabbasso e cimbalom
In collaborazione con Teatro Gerolamo
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What is the Word 7
Kurtág nell’intimità della poesia
L’offerta dell’undicesimo appuntamento di Milano Musica , domenica 18 novembre alle 15 e alle 20, trovano nella miniatura del Teatro Gerolamo la dimensione ideale per esprimersi. A risuonare nella scatola magica del Gerolamo saranno infatti pagine legate allo spirito e al linguaggio “riservato” della poesia; brani per voce femminile e pochi strumenti da camera e da strada, violino, violoncello e contrabbasso, non sempre insieme, con l’aggiunta decisiva del cimbalom, strumento ungherese a corde percosse con bacchette, che produce un suono venato di mistero, a metà tra quello del pianoforte e dell’arpa.
Nato in ambito popolare, il cimbalom è diventato uno strumento da concerto già nel XIX secolo, grazie alla versione “Steinway” (poggiato su gambe, fornito di note cromatiche e di un meccanismo di smorzamento), creata da Joseph Schunda nel 1874, molto utilizzato nell’opera per caratterizzare le scene folkloriche. Ha conosciuto un grande sviluppo nel XX secolo grazie all’attività di Aldar Racz, grande virtuoso ammirato da Stravinskij (che dopo averlo ascoltato decise di comprarsi un esemplare del fascinoso strumento).Capace di trasferire sul cimbalom il repertorio per tastiera di Bach, Couperin e Scarlatti, da Racz è derivata una nuova generazione di interpreti che ha molto contribuito a imporre il cimbalom nella musica contemporanea, valorizzandone la duttilità timbrica, le sfumature dinamiche, il suono ricco di armonici.
Queste potenzialità strumentali hanno stimolato anche la fantasia di György Kurtág (1926), che ha utilizzato per la prima volta il cimbalom negli Otto Duetti op. 4, facendolo duettare con il violino. Composti tra il 1960 e il 1961, sono pezzi brevissimi, con movimenti lenti, statici e sospesi, seguiti da altri rapidi, nervosi, pieni di violente esplosioni. Nel ciclo In ricordo di un tramonto invernale per soprano, violino e cimbalom (1968), su misteriose poesie dell’ungherese Pál Gulyás, lo stile vocale appare più morbido e cantabile, meno austero rispetto ai lavori precedenti. Tra il 1979 e il 1982 Kurtág si dedicò quasi contemporaneamente alla composizione di tre importanti cicli vocali: due su poesie russe di Rimma Daloš, Messaggi della defunta Signorina R. V. Trussova op. 17 e Scene da un romanzo op. 19, più un altro ciclo intitolato Sette canzoni op. 22, su testi della poetessa ungherese Amy Károlyi e su un haiku giapponese. Lo stile di queste ultime poesie, assai diverso rispetto a quello della Daloš, più semplice e diretto, ha suggerito a Kurtág la composizione di brevi scene musicali, un vocalizzare più flessuoso. Scene che guardano alla caducità delle cose, che osservano il mondo e le sue contraddizioni, in cui il cimbalom si fa pieno di echi e riverberi come il «profumo del giacinto» evocato negli ultimi versi.
Le poesie di Rimma Daloš nel ciclo Messaggi della defunta Signorina R. V. Trussova esprimevano una solitudine disperata e tragica. La stessa dimensione di solitudine al femminile ritorna in Scene da un romanzo, dove però la temperatura emotiva è meno tesa, e predomina un sentimento di dolce malinconia. Kurtág imprime a questo ciclo un’atmosfera intima e introversa, riducendo al minimo l’organico strumentale. La curiosità letteraria di Kurtág lo portò nel 1996 a mettere in musica dei testi di Georg Christoph Lichtenberg, originale figura di intellettuale settecentesco, scienziato e filosofo, matematico e poeta, famoso per la sua opera postuma, una massiccia raccolta di aforismi, che abbracciava quasi tutti i temi culturali dell’epoca, formulati in modo sarcastico, spesso come delle ovvietà. Kurtág ha musicato 22 di questi aforismi in un ciclo (op. 37, del 1996) concepito come un compendio da organizzare liberamente per l’esecuzione. Nella versione definitiva di Einige Sätze aus den Sudelbüchern Georg Christoph Lichtenbergs per soprano e contrabbasso (op. 37a, del 1999) la linea vocale è rimasta pressoché invariata, ma la forma è stata costruita con una precisa drammaturgia, nella quale il virtuosismo del contrabbasso ha un ruolo importante.
Dalle note di sala di Gianluigi Mattietti
Concerto in abbonamento (orario a scelta)
Biglietti € 10
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Sophie Klussmann
Invitata come solista in concerti sinfonici, recital di canto e produzioni operistiche, il soprano tedesco Sophie Klussmann vanta un repertorio che spazia dal barocco alla musica d’oggi.
Nelle ultime stagioni ha partecipato a una tournée mondiale con Martin Haselböck e la Wiener Akademie in un programma dedicato ad arie di Mozart, e preso parte a performance e registrazioni di musica del XX secolo con lo Scharoun Ensemble Berlin e il pianista Oliver Triendl, tra gli altri. Durante la sua carriera ha collaborato con direttori come Marek Janowski, Ingo Metzmacher, Helmuth Rilling, Michael Gielen, Michael Sanderling, Karl Heinz Steffens e, per le esecuzioni storiche, Marcus Creed, Václav Luks e Attilio Cremonesi.
Formatasi a Detmold e Colonia, Sophie Klussmann conta tra i suoi mentori Thomas Quasthoff, Dunja Vejzovic, Margreet Honig e Klesie Kelly-Moog. Dal 2009 al 2011 è stata membro della Opernhaus Halle, interpretando i ruoli di Pamina (Die Zauberflöte), Cherubino (Le nozze di Figaro), Nannetta (Falstaff), Dorinda (Orlando), cantando le parti di Wellgunde in Das Rheingold, dell’Uccello del bosco in Siegfried, del Giovane pastore in Tannhäuser e la parte di soprano nei Carmina Burana. Ad Halle e alla Komische Oper Berlin ha cantato nelle prime mondiali di due opere del compositore Christian Jost; alla Osterfestspiele Baden Baden nel 2013 ha sostituito Anna Netrebko nel ruolo di Donna Anna, mentre nel 2016 ha debuttato come Micaëla nella Carmen a Wuhan in Cina.
Collabora da tempo con l’attore americano John Malkovich, che l’ha scelta per i lavori teatrali The Giacomo Variations e The Infernal Comedy, presentati negli Stati Uniti e sulla scena internazionale.
Quale attenta interprete del repertorio vocale e cameristico, nel 2017 Sophie Klussmann si è esibita in recital in Germania, al Kuhmo Festival in Finlandia e al Musikus Fest di Hong Kong.
Nel 2015 il suo primo CD da solista, dedicato alle canzoni di Karl Weigl, è stato distribuito dall’etichetta discografica Capriccio.
Si è esibita con Radio-Sinfonieorchester Berlin, Deutsches Sinfonieorchester Berlin, Konzerthausorchester Berlin, Potsdamer Kammerakademie, SWR Sinfonieorchester, Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, Düsseldorfer Symphoniker, Budapest Festival Orchestra e, in brani di Ligeti e Stockhausen, con l’Ensemble Musikfabrik di Colonia, in sale da concerto come Philharmonie e Konzerthaus di Berlino, Musikverein di Vienna, Théâtre du Châtelet di Parigi, Tonhalle di Zurigo, Muziekgebouw di Amsterdam, Liszt Academy e Palace of Arts a Budapest, New York City Center, Power Center for the Performing Arts a Ann Arbor, Teatro del Bicentenario di León in Mexico, e la Concert Hall del National Grand Theatre a Pechino.
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Nurit Stark
La violinista e violista Nurit Stark ha studiato a Tel Aviv con Haim Taub, alla Musikhochschule di Colonia con il Quartetto Alban Berg e all’Universität der Künste Berlin con Ilan Gronich.
Si è esibita come solista al fianco di orchestre quali: The Israel Philharmonic Orchestra con Zubin Mehta, Münchner Rundfunkorchester con Dmitry Sitkovetsky, Bremer Philharmoniker, Orquestra Sinfônica do Estado de São Paulo, Lithuanian Chamber Orchestra, Orchestra da Camera di Mantova, Südwestdeutsches Kammerorchester Pforzheim.
È stata ospite per concerti di musica da camera al Kammermusikfest Lockenhaus, Schleswig-Holstein Musik Festival, Rheingau Festival, Mozart Festival Augsburg, Wien Modern, Donaueschinger Musiktage, Chekhov Festival Moscow, Ensemble enScène Lausanne.
Si è esibita in Europa, Israele, Giappone, New York (Carnegie Hall), Berlino (Philharmonie), Vienna (Konzerthaus), Salisburgo (Mozarteum) e Zurigo (Tonhalle).
La sua curiosità per la musica contemporanea l’ha portata a presentare prime mondiali e a collaborare con compositori quali Sofia Gubaidulina, György Kurtág, Viktor Suslin, Valentin Silvestrov, Georg Nussbaumer, Deirdre Gribbin e Ernstalbrecht Stiebler.
Ha inoltre partecipato a progetti d’avanguardia nella sintesi di elementi musicali e teatrali in realtà come Schaubühne Berlin, Volksbühne Berlin, Bobigny Paris, Burgtheater Wien, Kammerspiele München.
Ha ricevuto il sostegno delle fondazioni Ernst von Siemens, Forberg-Schneider, America-Israel Cultural Foundation, Ilona Kornhauser e Otto & Regine Heim.
Nurit Stark è stata vincitrice della George Enescu Competition di Bucarest, del concorso di musica da camera “Premio Trio di Trieste”, dei concorsi internazionali per violino Ibolyka Gyarfas e Mozart di Augsburg.
L’incisione dei Kafka-Fragmente di György Kurtág con la soprano Caroline Melzer è stata premiata dalla critica tedesca.
Ha inciso inoltre brani cameristici di Ferruccio Busoni, George Enescu, Clara e Robert Schumann, Ernest Bloch, Olivier Messiaen, Viktor Suslin, Sofia Gubaidulina e György Kurtág.
Suona un violino Pietro Guarneri di Mantova del 1710.
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Peter Riegelbauer
Peter Riegelbauer si è formato a Norimberga con Georg Hörtnagel e Rainer Zepperitz. Prima di entrare nei Berliner Philharmoniker, Riegelbauer ha suonato per tre anni nella Junge Deutsche Philharmonie ed è stato co-fondatore della Deutsche Kammerphilharmonie e dell’Ensemble Modern. Nel 1983, con altri musicisti dei Berliner Philharmoniker, ha costituito l’Ensemble Scharoun Berlin. Sin dall’inizio della sua esperienza con i Berliner Philharmoniker, Riegelbauer ha ricoperto ruoli di rappresentanza: dal 1969 al 2015 è membro del Consiglio dell’Orchestra e della Fondazione. Dal 2015 dirige la Karajan-Akademie dei Berliner Philharmoniker.
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Luigi Gaggero
Luigi Gaggero si esibisce regolarmente come solista al cimbalom e alle percussioni e come direttore di ensemble musicali contemporanei in importanti sale da concerto (Berlino, Parigi, Kiev) e Festival in Europa, Stati Uniti, Cina (Milano Musica, Festival at Carnegie Hall, Salzburger Festspiele, BBC Proms, Biennali di Salisburgo e Venezia, Klangspuren, DeSinge)
Per vent’anni Luigi Gaggero si è dedicato allo sviluppo di nuove tecniche sul cimbalom, rivoluzionando l’approccio allo strumento. Ha eseguito in prima assoluta più di 40 composizioni, tra brani solistici, concerti e musica da camera, a lui dedicate da alcuni tra i più importanti compositori contemporanei, contribuendo a un significativo ampliamento della letteratura per cimbalom.
Gaggero privilegia un approccio fenomenologico alla musica contemporanea, lontano da quello strutturalista: con questo spirito ha contribuito, come direttore artistico e musicale, alla fondazione dell’Ukho Ensemble Kyiv, che dirige dal 2015.
Da direttore Gaggero ha realizzato incisioni monografiche dedicate a Gervasoni (Winter & Winter), Hosokawa e Andreyev (Kairos), Solbiati (EMA Vinci Records), Monteverdi e Gesualdo (Stradivarius); come interprete al cimbalom ha registrato brani di Eötvös, Fedele, Francesconi, Gervasoni, Hosokawa, Lévinas, Kurtág e Solbiati.
Suona regolarmente con le migliori compagini europee quali Berliner Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, Filarmonica della Scala, Radio Filharmonisch Orkest Holland, Philharmonia Orchestra, Orchestre du Théâtre de La Monnaie di Bruxelles, Orchestre de Radio France; Ensemble intercontemporain, Scharoun, Musikfabrik, Ensemble Modern, œnm Salzburg.
Ha avuto l’onore di aver suonato sotto la bacchetta di Claudio Abbado, Pierre Boulez e Nikolaus Harnoncourt. Si è esibito sotto la direzione di Daniel Barenboim, Heinz Holliger, Riccardo Muti, Kent Nagano, Antonio Pappano e Simon Rattle.
Ha collaborato con interpreti quali Juliane Banse, Mario Caroli, Marino Formenti, Niek de Groot, Barbara Hannigan, Maria Husmann, András Keller e Geneviève Strosser.
Ha studiato percussioni e direzione d’orchestra con Andrea Pestalozza, che lo ha accompagnato nella scoperta della musica del XX secolo, cimbalom con Márta Fábián e, guidato da Edgar Guggeis e Rainer Seegers, è stato il primo percussionista a ottenere il diploma solistico con lode alla Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino.
Luigi Gaggero è professore di cimbalom al Conservatoire e alla Académie supérieure de musique di Strasburgo.