Conosco Fabio Scudellaro da molti anni, più o meno dall’Ottobre 2010, quando inizia a lavorare ad una tragicommedia sull’Unità d’Italia: “Briganti!”, in occasione del 150° Anniversario. Ma di lui non so quasi nulla, a parte essere diventato responsabile di un bello ed accattivante teatro di un minuscolo paesino della pianura pinerolese, Buriasco. Queste cose ce le diciamo mentre iniziamo la chiacchierata-intervista nel bar della stazione di Pinerolo, luogo che mi ha sempre intrigato per il gran numero di storie che si porta dietro ogni posto di partenze ed arrivi. Insieme a lui c’è anche la moglie Elisa, che pur non essendo coinvolta teatralmente, è molto partecipe nelle scelte del marito e condivide convinta, gioie e dolori. Hanno una figlia di 11/12 anni e me la ricordo bene quando piccolissima, la portavano in teatro a Bricherasio, altro paesino limitrofo a Pinerolo, ed era davvero molto simpatica. Dopo avere ordinato cappuccino, caffè e Ginseng (per Fabio) cominciamo.
I suoi inizi hanno in comune con me l’approccio al teatro dell’oppresso di Augusto Boal, una sua amica biellese (lui è di Gaglianico, piccolo paese vicino Biella), l’ha convinto a partecipare nel 1999. Ma mentre io ci sono arrivato dopo molto teatro lui ci è arrivato come prima esperienza, e questo lo trovo interessante. Fra le cose che ci accomunano da subito, è anche la mia conoscenza del suo paese natio. Lo frequentavo da piccolo, avevo ed ho ancora dei parenti che lui forse conosce. Un altro aspetto di condivisione è che, anche lui con il teatro non ci campa. Deve fare l’operaio in una fabbrica, ed i turni che lo costringono ad essere occupato mezza giornata in modo alternato, lo obbligano a giornate pienissime di impegni. Ma non si lamenta di questo, era peggio quando faceva sempre la notte, e spera che prima o poi gli propongano un orario migliore. Ricorda anche un’esperienza a Monaco come gelataio, i viaggi lo hanno sempre affascinato. Dopo il corso viene a vivere ed a lavorare a Torino. Qui si iscrive al laboratorio teatrale di Paolo Trenta “Gruppo Artisti Associati Teatro San Filippo”, ed inizia il biennio di studio. Qui comincia la sua formazione professionale al teatro. All’epoca per essere ammesso a questa scuola dovevi superare una selezione d’ingresso.
È anche il periodo dell’incontro con Elisa, mentre lei ricorda i vari momenti della loro storia lui elenca i vari personaggi interpretati con questa compagnia, di cui entra a far parte. È un bravo ed un monatto nei I Promessi Sposi di Manzoni, il tenente Rooney in Arsenico e vecchi merletti di J. Kesserling. È il cugino Potard in Delitto a Parigi di E. Labiche ed ancora il servo della famiglia Capuleti in Romeo e Giulietta di W. Shakespeare e molti altri personaggi. Nel 2006 decide di organizzare e dirigere un corso di teatro, ed inizia il primo anno sull’orma del laboratorio teatrale del regista Paolo Trenta. E scopre che gli piace, dà soddisfazioni. Nei primi mesi del 2008 fonda la “Allegra Compagnia Mr Brown”, compagnia teatrale nella quale è, oltre che attore, anche direttore artistico. Mettono in scena molti spettacoli e fanno anche molte tournée in giro per l’Italia. E ci troviamo a parlare delle difficoltà delle piccole compagnie che sono a metà fra il professionismo e l’amatoriale, che troppo spesso devono rispondere a logiche di mercato che nulla hanno a che vedere con la qualità del lavoro proposto. Dal 2014 è cambiata la compagnia, da un gruppo di persone che facevano teatro insieme ad alcuni che gestiscono teatro, corsi e produzione spettacoli. E lui, amici a parte, recita solo coi suoi allievi. Dal 1° ottobre 2014 gli viene affidata, fino al 30 settembre 2019 dal Comune di Buriasco, la gestione del Teatro Blu, e qui parla dei suoi obiettivi: – costruire una biblioteca teatrale; – creare una sartoria teatrale; – permettere alle “compagnie di giro” di portare nel suo bello e fornito teatro le anteprime di nuovi spettacoli.
Riconosco che da quando lui lavora in questa realtà sono nate molte iniziative che hanno portato pubblico in questo paesino, ed il nome di Buriasco è molto più conosciuto. Fra le varie iniziative importanti ricordo il Concorso Pianistico Nazionale, quest’anno alla terza edizione. È stato Responsabile del Centro Studi UILT (Unione Libero Teatro) Piemonte, ed in questa veste ha lavorato attivamente ad un progetto per il recupero di vecchi teatri o case della cultura affinché non si dimentichino momenti e luoghi importanti della nostra storia. Ci salutiamo con la promessa che recensirò qualcuno degli spettacoli del suo ricco cartellone, e con la mia richiesta di avere più informazioni sul progetto di recuperi, che non è più attivo da quando lui non è più responsabile.
«Riguardo al teatro mi piacerebbe che venisse ricordato lo spirito del primo anno: il biglietto responsabile.. e alla poca sostanza.. e poi grazie alle conoscenze che avevo creato nel mondo teatrale è diventato il teatro dedicato alla ricerca delle realtà territoriali. Il sogno sarebbe, così come avevo pensato in UILT, creare realtà legate al teatro: sartoria, biblioteca specializzata,..ma la strada è lunga e troppo spesso le realtà che potrebbero collaborare rimangono chiuse nella logica commerciale».
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Le case dimenticate della cultura
È un progetto itinerante che toccherà quei siti, un giorno più o meno lontano, attivi nella realtà locale, ma attualmente dimenticati, che porterà una performance spettacolo installato nella casa dimenticata, che non dovrà essere necessariamente un teatro.
Questo evento spettacolare riunirà le realtà politiche sociali locali in un incontro di sensibilizzazione nei riguardi di quella realtà e della sua storia passata e presente nel tentativo di concretizzare una nuova futura storia di ritorno alla vita.
Tutto il percorso sarà seguito con la realizzazione di un documentario che riporterà la storia della casa dimenticata con interviste, interventi, storie e fisserà anche il momento spettacolare. Ciò innesterà anche una ricerca che toccherà diversi aspetti artistici, sociali, politici.
Il Centro Studi Nazionale porterà uno spettacolo che avrà come tematica “l’abbandono” e verrà fatto in collaborazione con le migliori realtà del teatro amatoriale italiano nostre associate. La regione che ospiterà rappresenterà un proprio evento che potrà realizzare scegliendone tipologia e tematica.
I mesi di Luglio, Agosto, Settembre sono i periodi dedicati alla definizione sia logistica e artistica dei progetti per l’anno in corso.
Il progetto potrebbe estendersi, mano a mano che si dovessero presentare le occasioni, anche al prossimo 2013…