Riprendendo le pagine dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij che parlano del ritorno sulla terra di Cristo al tempo dell’Inquisizione spagnola, Serena Sinigaglia mette in scena uno spettacolo che parla del libero arbitrio e del senso rivoluzionario del perdono. Protagonista Fausto Russo Alesi.
Ivan è il secondo dei Karamazov. Il tormentato, l’inquieto, l’ateo che si interroga sull’esistenza di Dio. A lui Fëdor Dostoevskij affida il compito di raccontare La leggenda del Grande Inquisitore, splendido capitolo del romanzo che ha come tema il libero arbitrio e il senso “rivoluzionario” del perdono: una parabola che parla del ritorno sulla terra di Cristo, nella Spagna dell’Inquisizione. Imprigionato come eretico, il figlio di Dio ha una lunga conversazione con il Grande Inquisitore, che gli illustrerà perché la Chiesa non ritenga l’uomo pronto per la libertà, ma necessiti, per la sua stessa felicità, di un fermo controllo da parte dell’istituzione.
Nella sua messa in scena Serena Sinigaglia parte da questa parabola per allargarsi a una riflessione più ampia sull’uomo e le sue contraddizioni.
«Ivan è un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni – spiega Serena Sinigaglia –. È il più tormentato, ma il più assolutamente umano dei fratelli».
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Piccolo Teatro Studio Melato (Via Rivoli, 6 – M2 Lanza)
Dall’11 al 16 dicembre 2018
Ivan
liberamente tratto da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij
riscrittura Letizia Russo
consulenza Fausto Malcovati
regia Serena Sinigaglia
con Fausto Russo Alesi
scene Stefano Zullo
luci e suoni Roberta Faiolo
assistente alla regia Giulia Sarah Gibbon
co-produzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti di Bergamo
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Orari: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì, 20.30; domenica, 16. Durata: 75 minuti
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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