di Simon Stephens dal romanzo di Mark Haddon
traduzione di Emanuele Aldrovandi
regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Daniele Fedeli, Davide Lorino, Elena Russo Arman, Alice Redini, Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin
scene di Andrea Taddei, costumi di Ferdinando Bruni
musiche originali Teho Teardo
video Francesco Frongia, disegni Ferdinando Bruni
movimenti scenici Riccardo Olivier e Chiara Ameglio di Fattoria Vittadini
luci Nando Frigerio, suono Giuseppe Marzoli, maschere Saverio Assumma
coproduzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Torino
con il contributo di NEXT laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo 2018-2019, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia
prima nazionale
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Mark Haddon con il suo romanzo Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è riuscito in un’impresa eccezionale: ha dominato le classifiche mondiali raccontando, come in un giallo, le peripezie di un adolescente autistico alle prese con la più grande sfida della sua vita. Merito di «una scrittura seria eppure divertente – come ha sottolineato Ian McEwan – che possiede il raro dono dell’empatia».
E la forza di questa splendida storia non si è esaurita nelle pagine del libro, ma è si propagata in palcoscenico con l’intelligente riscrittura di Simon Stephens: il suo spettacolo ha vinto sette Laurence Olivier Awards nel 2013, tra cui migliore opera teatrale, per poi trasferirsi a New York dove ha vinto quattro Tony Awards.
Ma non è solo questo palmares di premi ad avere convinto i registi dell’Elfo a portare sui palcoscenici italiani il testo. È la qualità della scrittura drammaturgica, il suo ritmo, la polifonia dei personaggi e la definizione e lo scavo dei ruoli principali.
Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani hanno costruito uno spettacolo capace di far dialogare i linguaggi della scena e gli artisti: le scene di Andrea Taddei, come grandi pagine di un quaderno, si animano dei video di Francesco Frongia e dei disegni Ferdinando Bruni; i movimenti scenici di Riccardo Olivier e Chiara Ameglio orchestrano la moltitudine di buffi e inquietanti personaggi che popolano il mondo del protagonista, mentre le musiche originali di Teho Teardo sembrano amplificare la sua emotività.
Al centro di tutto una compagnia intergenerazionale di dieci attori: Daniele Fedeli, talentuoso attore di 24 anni, nel ruolo di Christopher, Davide Lorino e Alice Redini nei ruoli dei suoi genitori ed Elena Russo Arman in quello della maestra che lo convince a raccontare la sua storia; a spartirsi gli altri ruoli Corinna Agustoni, Cristina Crippa, Marco Bonadei, Alessandro Mor, Nicola Stravalaci, Debora Zuin.
La commedia segue fedelmente la trama dell’originale: il quindicenne Christopher decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina. Capisce subito di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, sapeva risolvere, perciò incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista è davvero speciale. Perché Christopher ha un disturbo dello spettro autistico che rende complicato il suo rapporto con il mondo. Odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l’espressione del viso degli altri… Scrivendo il suo libro, Christopher inizia a far luce su un mistero ben più importante di quello del cane barbone. Come è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini?
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Da mercoledì 5 dicembre a domenica 13 gennaio – Sala Shakespeare, Elfo Puccini – Dal martedì al sabato ore 20.30, domenica ore 16:00, mercoledì 26 dicembre ore 17.30 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – Prezzi: Intero € 32.50, Ridotto € 17, Martedì € 21,50 www.elfo.org
Replica speciale 31 dicembre (ore 20.30): spettacolo + party + brindisi di mezzanotte € 70