Dai sentimenti al giorno d’oggi, tra tabù sociali ed emancipazione femminile, all’aspirazione al successo dei giovani fino alla battaglia per l’istruzione elementare: sono solo alcuni dei temi al centro del 18° River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia interamente dedicato alla cinematografia indiana che si terrà dal 6 all’11 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r) e in vari spazi della città.
35 gli eventi in programma per festeggiare i diciotto anni del festival, tra proiezioni in anteprima mondiale, europea e italiana, mostre, talk, lezioni di cucina ed eventi off, sotto la direzione artistica di Selvaggia Velo, affiancata per la prima volta dal consulente alla programmazione Massimo Benvegnù. Un’edizione in cui attualità e cultura pop si incontrano, raccontando l’India contemporanea dove pellicole anticonvenzionali, che sfidano i pregiudizi sociali si affiancano a commedie romantiche, dove la battaglia per l’istruzione elementare si combina alle aspirazioni di successo dei giovani.
Per il primo anno, il festival ha un nuovo sostenitore: la Bagri Foundation, una fondazione di tipo familiare creata nel 1990 con sede in Regno Unito, gestita da tre generazioni tutte accomunate dallo stesso spirito di curiosità. Tramite un ampio e vario programma artistico e formativo, la Fondazione offre agli artisti e agli studiosi di tutta l’Asia una maggiore visibilità sulla scena globale. La Bagri Foundation crede nel potere della collaborazione e mira a contribuire al dibattito globale, promuovendo il dialogo artistico tra le varie culture e discipline, a dare un generoso supporto alle nuove opere artistiche di talenti straordinari, condividere conoscenze e competenze derivate, riguardanti o ispirate alle culture di tutta l’Asia e sostenere interpretazioni artistiche innovative e nuove idee che coinvolgono creativamente tradizione e contemporaneità (https://www.bagrifoundation.org/). La Bagri Foundation è lieta di essere il major sponsor della diciottesima edizione del River to River Florence Indian Film Festival. La Trustee Alka Bagri ha dichiarato: “crediamo nella visione del Festival, che è quella di realizzare uno spazio dedicato che permetta al pubblico di assimilare, farsi coinvolgere e riflettere sul mondo del cinema indiano, offrendo una piattaforma vitale per espandere la portata di questi film verso pubblici internazionali e ampliare la conoscenza della cultura cinematografica indiana.”
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APERTURA E CHIUSURA
L’apertura del festival sarà affidata a “Sir”, film di debutto della regista Rohena Gera (ospite del festival) che ha ricevuto standing ovation alla Semaine de la Critique di Cannes 2018. Il delicato lungometraggio (che uscirà nelle sale italiane con Academy Two nella primavera del 2019) racconta di Ratna, giovane domestica, che lavora per Ashwin, erede di una ricca famiglia di Mumbai. Possono, i tabù sociali, tenere distanti due mondi opposti che si attraggono? (giovedì 6 dicembre, ore 20.30). Emozioni in salsa Bollywood sono invece gli ingredienti principali di “Manmarziyaan” (Husband Material) di Anurag Kashyap, che chiuderà il festival (martedì 11 dicembre, ore 20.30). Proiettato in anteprima al festival di Toronto 2018, questa commedia romantica dal ritmo incalzante a suon di musica punjabi, segue le vicende della giovane Rumi dallo spirito libero e irrequieto, incastrata in un triangolo amoroso.
Il programma del festival si divide tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, tutti in prima visione italiana, spesso alla presenza di ospiti internazionali tra registi e attori. Di ogni categoria il pubblico decreterà il vincitore, a cui sarà assegnato il “River to River Audience Award”.
Tra i lungometraggi in programma troviamo: “The Lift Boy” di Jonathan Augustin, tratto da un’incredibile storia vera, che racconta di Raju, ventiquattrenne che studia per diventare ingegnere che dovrà presto interrompere il suo sogno per sostituire il padre nel lavoro di addetto all’ascensore in un condominio di Mumbai (venerdì 7 dicembre, ore 18.00); sempre a Mumbai all’interno di un “chawl” (condominio) è ambientato “3 Storeys” di Arjun Mukherjee, dove si intrecciano le storie e le vite apparentemente ordinarie di alcuni suoi abitanti (venerdì 7 dicembre, ore 20.30). La star internazionale Irrfan Khan sarà protagonista della pellicola on the road “Karwaan” di Akarsh Kurana, esilarante commedia degli equivoci in cui alcuni addetti ai lavori sbagliano a rendere il corpo di un parente deceduto e lo scambiano con quello di qualcun altro (sabato 8 dicembre, ore 20.30); le aspirazioni canore e i sogni di successo di un padre si mescolano a quelli della figlia adolescente in “Fanney Khan”, satira sul mondo dello spettacolo di Atul Manjrekar con le star Anil Kapoor e Aishwarya Ray Bachchan, remake del film belga “Assolutamente famosi” (sabato 8 dicembre, ore 15.00). Pregiudizi, conflitti e differenze tra musulmani e hindu sono al centro di “Mulk” lungometraggio di Anubhav Sinha ispirato da un fatto di cronaca dove l’avvocato hindu Aarthi Mohammed lotta per difendere la causa della famiglia musulmana del marito, presa di mira dalla legge e dall’astio della comunità dopo un atto terroristico (domenica 9 dicembre, ore 20.30). Si costruisce unendo due punti forza dell’India (il cibo e il Taj Mahal) con una sceneggiatura geniale, la pellicola di Kireet Khurana “T for Taj Mahal” che cerca di risolvere il problema dei villaggi sperduti di questo grande Paese: l’istruzione elementare (domenica 9 dicembre, ore 18.00). E ancora “Chitra (Nude)” il film di Ravi Jadhav, bandito da vari festival internazionali per l’argomento trattato, che affronta la storia di due donne alle prese con un lavoro anticonvenzionale che sfidano il pregiudizio comune (lunedì 10 dicembre, ore 20.30).
Ricca e variegata anche la sezione dedicata ai cortometraggi: dalle aspirazioni di un padre per il proprio figlio e l’invidia per i successi altrui raccontante in “Itwaar” di Rahul Srivastava (venerdì 7 dicembre, ore 16.00) a un cortometraggio animato sui sogni di alcuni monaci buddisti in “Everything is Upstream” di Martin Ponferrada (domenica 9 dicembre, ore 11.00) fino al cibo come scoperta di sé, come collante sociale e come motore di condivisione nel viaggio culinario narrato in “Forbidden Tikka Masala” di Rahul Chaturvedi (domenica 9, ore 16.30). Tra le novità di quest’anno, per alcune proiezioni ci sarà la possibilità di assaggiare delle specialità del cibo indiano in una speciale “food-box” che si potrà portare in sala.
Ampio spazio anche al cinema documentario con le pellicole “An Engineering Dream” di Hemant Gaba sulle vite di tre ragazzi, le pressioni e le aspettative delle loro famiglie per farli diventare ingegneri (venerdì 7 dicembre, ore 16.00); “Grandir au Ladakh” storia della piccola Padma, 12 anni, e della sua inseparabile sorellina che vivono in un piccolo villaggio Gya, in Ladakh (domenica 9 dicembre, ore 15.00); “Kalachakra: the Enlightenment” di Natalie Fuchs, raccontato attraverso la voce narrante della star internazionale Uma Thurman, film su “La ruota del tempo”, la più alta iniziazione che si possa ricevere nel buddismo tibetano (domenica 9 dicembre, ore 16.30). E infine: si può giocare a cricket indossando l’hijab? È il quesito che si pone Jeremy Guy, autore di “Purdah” che segue le vicende di una famiglia musulmana di Mumbai, dove le tre figlie lottano contro povertà, pressioni sociali e problemi familiari per inseguire le proprie aspirazioni (lunedì 10 dicembre, ore 18.00).
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EVENTI COLLATERALI
Tra gli eventi collaterali, la mostra “Like sugar in milk” del fotografo italo-albanese Majlend Bramo presso la Fondazione Studio Marangoni (opening 6 dicembre ore 18.00 in via San Zanobi, 19r), una documentazione visiva della comunità parsi di Mumbai, dal 2014 al 2018 che racconta la scomparsa della più antica religione monoteista al mondo, i Parsi, ultimi seguaci dello Zoroastrismo, cogliendo i vari aspetti di questa preziosa comunità che oggi vive in India ma che sta rapidamente scomparendo. Il libro omonimo, pubblicato attraverso un crowdfunding in India è stato introdotto dalla direttrice di UNESCO Parzor che si occupa della salvaguardia di questa comunità.
Venerdì 7 dicembre, per festeggiare la maggiore età del festival, dalle 23.00 si terrà il River To River 18th Birthday Party con il Pink Panther Bollywood dj set presso Amblè (Piazzetta dei Del Bene, 7/A).
Il River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e del Comune di Firenze, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana, ed è realizzato con il contributo di Regione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema.
Il festival si avvale del sostegno del major sponsor Bagri Foundation e degli sponsor Salvatore Ferragamo e Instyle; dei partner tecnici Hotel Roma, Pensione Canada, Air India, Fondazione Studio Marangoni, Marchesi Frescobaldi, Amblè, Cescot Firenze, Buh!, Pocket Films , Indian Association of North Italy; infine, dei media partner MYmovies.it, Firenze Spettacolo, Rdf e Novaradio.
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