Un sicario di mezza età alla ricerca della sua mano mozzata, una giovane coppia di spacciatori, un concierge ex galeotto: i rappresentanti di un’umanità un po’ ai margini della società sono i protagonisti di A Behanding in Spokane (Una mano mozzata a Spokane) di Martin McDonagh, la commedia nera, nerissima, in scena al Teatro Belli di Roma dal 26 al 28 novembre (ore 21), nuovo appuntamento della rassegna Trend – nuove frontiere della scena britannica.
La raffinata rassegna curata da Rodolfo di Giammarco, alla XVII edizione, si conferma sempre una vetrina di lusso della nuova drammaturgia inglese con proposte eterogenee, piccole perle tutte da scoprire che arrivano sulla scena romana.
Tradotta e diretta da Carlo Sciaccaluga, Una mano mozzata a Spokane è una dark comedy del 2010, la prima di McDonagh ad essere ambientata negli Stati Uniti, a Spokene, nello stato di Washington e contiene tutti gli elementi archetipici della scrittura e del cinema del plrupremiato drammaturgo e regista britannico: una feroce e surreale black Comedy era l’applaudito In bruges, piccolo gioiello cinematografico, così come Tre manifesti a Ebbing, Missouri, drammatica storia di una lotta personale di una madre contro la polizia locale candidato agli Oscar, non si sottraeva a un completo equilibrio fra violenza, dramma e umorismo macabro.
L’umorismo nero è la cifra stilistica di McDonagh in ogni sua opera: anche nella commedia in scena al Belli racconta di violenza e di morte, ma senza rinunciare alla comicità, all’umorismo nero di una vicenda surreale e claustrofobica interamente ambientata in una stanza d’albergo.
Carmichael è un sicario di mezz’età a cui manca la mano sinistra da 27 anni che gli stata amputata da ragazzino. In scena ci sono poi due giovani innamorati, un ragazzo di colore e una bionda, due piccoli spacciatori che tentano di vendere al sicario una mano sottratta a un museo di storia naturale e tutto sotto gli occhi di uno stralunato ex galeotto, ora concierge dell’albergo.
La scrittura di Martin McDonagh è sempre avvincente, alterna dramma e commedia senza mai voler insegnare nulla, senza mai senza sentirsi in obbligo di offrire spiegazioni, piuttosto scatenando nello spettatore o nel lettore una continua volontà di riflettere sull’uomo mettendo in moto la la coscienza con una sapiente alternanza dramma e commedia. In scena Andreapietro Anselmi, Alice Arcuri, Maurizio Bousso, Denis Fontanari. Dal 26 al 28 novembre alle ore 21 al Teatro Belli in piazza Sant’Apollonia 11/a alle ore 06 5894875, ingresso posto unico 10 euro.