Intervista a cura di Il Granchio in Frack
Di ritorno da St. Moritz mi dirigo alla biglietteria di Tirano pronta a inondare di domande la gentile signora incontrata il giorno prima. Al suo posto trovo lui, un sorridente responsabile delle comunicazioni per la Ferrovia Retica. Quando la gente mi sorride, io sono felice! Non c’è altro da aggiungere. A questo mondo la gentilezza porta ad altra gentilezza, la calma infonde altra calma e i sorrisi ti strappano sorrisi. Qui è il paradiso della cordialità e io, ne approfitto subito.
– Marco, il tuo cognome mi sembra sardo, sbaglio? Sei di Tirano o ti sei trasferito qui per lavoro?
In effetti il mio cognome non nasconde di certo le mie origini che confermo essere, per metà, provenienti dalla splendida Sardegna e l’altro cinquanta per cento è puro milanese (con la e aperta). Sono nato a Rho ed ho vissuto in un paesino lì vicino i miei primi 5 anni di vita poi, per motivi familiari, ci siamo trasferiti a Tirano (SO) dove sono cresciuto e dove tutt’ora risiedo. A livello lavorativo sono rimasto sempre qui, inizialmente ho trascorso sette anni presso una compagnia assicuratrice ed ora sono, con grandissimo piacere, a disposizione della Ferrovia Retica che reputo essere una vera e propria famiglia composta da quasi 1500 collaboratori!
– Quindi sono già diversi anni che lavori presso la Stazione di Tirano?
Sono stato assunto il 1° dicembre 2008 ed in questi anni ho avuto la fortuna di lavorare non solo a Tirano ma anche a Poschiavo, Disentis ed Ilanz; questo mi ha permesso di conoscere ancor meglio le varie tratte della nostra rete ferroviaria ed acquisire moltissime informazioni che mi tornano sempre utili in svariate occasioni come ad esempio mentre sono in biglietteria o alle prese con qualche giornalista o, per rispondere alle domande di curiosi, come te! In questi ultimi due/tre anni ho avuto modo di scoprire anche il mondo del marketing presenziando vari workshop in tutta Italia, potendo così stare a contatto diretto con agenzie di viaggio, tour operator, viaggiatori individuali e, devo dire, che è davvero un settore che mi affascina moltissimo. Dall’anno scorso seguo, sempre a braccetto col nostro reparto marketing, tutti i social per il mercato Italia e questo mi permette di dire che conosco la nostra ferrovia quasi a 360 gradi!
– Marco, visto che praticamente sai tutto di questo trenino rosso, è inutile che vada a controllare su internet perché sicuramente mi saprai dare la risposta nel modo più esaustivo possibile: mi sai dire da quando il Bernina è diventato Patrimonio UNESCO?
Facilissimo! Il 7 luglio 2008 la tratta ferroviaria da Tirano a Thusis è entrata ufficialmente a far parte del Patrimonio Mondiale UNESCO pertanto, non solo la famosa linea del Bernina si è potuta fregiare di questo straordinario riconoscimento ma, anche la tratta che collega St. Moritz a Thusis, ovvero la linea dell’Albula. Sono entrambe vere e proprie opere di altissima ingegneria ferroviaria e questo ha permesso di fare conoscere la nostra ferrovia in tutto il mondo incrementando inevitabilmente il nostro turismo internazionale.
– Ho appena concluso il mio giro che mi ha portato da Tirano a St. Moritz e ritorno. Sono ancora euforica. Come se avessi fatto un tuffo nella natura, quando i vagoni sfioravano le chiome degli alberi mi sembrava di poter sentire l’odore della dura corteccia bagnata dalla resina. Avrei potuto quasi tuffarmi nel lago dal finestrino per quanto vi eravamo vicini. La neve che si alzava dalle rotaie al nostro passaggio sembrava una nuvola di zucchero filato, come se qualche gigante la stesse soffiando via da sopra la cima delle montagne e da sotto i nostri piedi. È senza dubbio alcuno un percorso ferroviario pieno di magia, poesia, romanticismo e armonia. Devo riconoscere che è anche molto ben realizzato e tutto funziona in maniera impeccabile. Nulla è lasciato al caso, sedili confortevoli, finestrini pulitissimi che permettevano di scattare foto senza macchie di alitate o manate, una gradevolissima temperatura e una puntualità ‘svizzera’! Praticamente un salotto su ruote che attraversa la natura selvaggia.
Proprio così. La Ferrovia Retica è un esempio unico di ferrovia integrata in maniera armoniosa in un paesaggio di alta montagna. Devi sapere che le tratte Albula e Bernina costituiscono la zona centrale del Patrimonio mondiale UNESCO. La tratta dell’Albula è stata terminata nel 1903, quella del Bernina nel 1910. Entrambe le tratte collegano l’Alta Engadina con il turismo internazionale e sono esse stesse attrazioni turistiche. È una vera e propria ferrovia a servizio pubblico quindi circoliamo tutti i giorni, tutto l’anno; nella zona nord, verso Coira, i treni sono prettamente utilizzati da pendolari mentre sul Bernina direi che al 99% i nostri clienti sono turisti.
– Immagino tu abbia incontrato anche qualche celebrità durante tutti questi anni e poi mi chiedevo, ma si possono prenotare interi vagoni per eventi personali o magari solo perchè sono ricco sfondato e voglio stare comodo e in silenzio a godere di tutta quella natura che mi scorre davanti agli occhi?
Molte persone famose utilizzano i nostri treni, sia per godersi i paesaggi mozzafiato sia per arrivare alla rinomata St.Moritz dove, ben si sa, si trovano molte ville dei ‘vip’. Durante l’anno sono previsti dei ‘viaggi charter’ con carrozze storiche e ce n’è davvero per tutti i gusti! Treni a vapore, vagoni piano bar per aperitivi o meeting di lavoro, stupende carrozze ristorante completamente in legno e molto altro! Ti racconto questa: l’estate scorsa mi è capitato di aiutare un ragazzo ad appendere un cartellone enorme, grande quanto tutta la fiancata di una carrozza, con la famosa richiesta di matrimonio. La futura sposa, abitando proprio sul tragitto del treno, affacciandosi alla finestra, avrebbe potuto vedere la scritta passare davanti casa sua. Una sorta di Romeo e Giulietta … ‘rivisitata’ col mitico Trenino Rosso del Bernina!
– Quanto dura il percorso completo da Tirano sino all’ultima stazione?
Da Tirano a St.Moritz, ovvero la linea del Bernina, i nostri treni impiegano circa 2 ore e 20 minuti ed il percorso è di 62 km ferroviari; in alcuni punti la strada e la ferrovia viaggiano di pari passo addirittura intersecandosi sul percorso ma, nei punti più spettacolari ci si arriva solamente con noi! St. Moritz è indiscutibilmente la meta preferita dai nostri clienti, sia per il richiamo mediatico del nome ormai famoso in tutto il mondo, sia perché è il capolinea della nostra linea ferroviaria. Sottolineo però che ci sono molte altre stazioni lungo il percorso che meritano una sosta, come ad esempio Ospizio Bernina, punto ferroviario più alto a quota 2’253 metri, Bernina Diavolezza, dove troviamo l’omonimo comprensorio sciistico con vista indimenticabile sulla vallata oppure, gli splendidi e caratteristici borghi di Le Prese, Poschiavo e Pontresina.
La linea del Bernina ha un fascino incredibile e, secondo me, è una delle tratte ferroviarie più spettacolari al mondo ed è per questo che, almeno una volta nella vita, va sicuramente provata. Essere Patrimonio Mondiale UNESCO ne testimonia l’unicità, avvalorato poi dal fatto che sono solamente 3 le ferrovie che possono vantarsi di questo prestigioso riconoscimento in tutto il mondo. (Le ferrovie di montagna in India e quella sul confine tra Austria e Svizzera – la Semmeringbahn)
– Com’è lavorare in una stazione ferroviaria prettamente turistica?
Tirano rappresenta un vero e proprio crocevia per il turismo internazionale e si ha la possibilità di parlare e sentire varie lingue nel giro di poche ore ed al tempo stesso, conoscere le usanze ed i costumi dei nostri clienti… è un’esperienza bellissima!
– Perché ci sono scritte in giapponese sui vagoni, alla stazione e sui gadget?
Vari anni fa, degli esponenti della ferrovia di Hakone, in Giappone, hanno fatto visita alla nostra ferrovia per capire come sia stato possibile creare questa opera ferroviaria oltre 100 anni fa senza l’ausilio della cremagliera, ovvero quell’ingranaggio che aiuta il locomotore a trainare, nei punti di maggiore pendenza, le varie carrozze. I nostri antenati ferroviari avevano avuto la brillante idea di creare i viadotti elicoidali, proprio come quello a Brusio diventato ormai uno dei nostri simboli, per ovviare alle forti pendenze evitando così l’inserimento della cremagliera.
Il gemellaggio con questa ferrovia è diventato quindi realtà ed è ciò ha inevitabilmente portato ulteriore visibilità per noi anche nel Sol Levante infatti, abbiamo ad oggi tantissimi turisti giapponesi che vengono a scoprire le meraviglie della nostra zona.
La ovvia conseguenza di questo, ha portato alla creazione di poster, varie indicazioni in lingua giapponese ed addirittura la loro bandiera disegnata su uno dei nostri locomotori a simboleggiare appunto questa bellissimo connubio. Come dimenticarsi di creare anche un simpatico portachiavi in vero stile giapponese? A Tirano potrete acquistarne uno per ricordo!
– Marco, starei ore a parlare con te, non solo per la tua professionalità e la tua avvincente esposizione ma, anzi soprattutto, per la passione e l’allegria che trasmetti. Devo dire a onor del vero che chiunque capiti da queste parti potrà avere il piacere di incontrare tutto il team della stazione di Tirano. Persone di una gentilezza di altri tempi, con il sorriso, la pazienza e la voglia di aiutare. Mi sono quasi sembrati degli extraterrestri! Lavorare al pubblico non è sempre facile eppure loro qui, lo sanno fare benissimo! E dopo aver visto partire e tornare decine di migliaia di persone, Marco, io credo che ti sia fatto un’idea tutta tua del significato di ‘viaggio’. Che cos’è il viaggio per te?
Credo che la parola viaggio si sposi perfettamente con due semplici parole: emozione e libertà. La libertà di spostarsi, di conoscere, di scoprire, di fare tutto ciò che desideri. Credo sia uno dei momenti più intensi e gratificanti che si possano vivere. E tutto questo ti porta inevitabilmente ad una esplosione di sensazioni, percezioni e turbamenti e, quando riesci ad ottenere emozioni da un viaggio, non credo tu possa desiderare nient’altro.
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