Stockhausen, il più geniale esponente fra le avanguardie del secondo dopoguerra, accanto a Debussy e Mahler, che segnarono il passaggio al Novecento musicale, nel concerto celebrativo in occasione del 60esimo anniversario dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, unica fra le realtà italiane che si dedica solo alla musica sinfonica.
Appuntamento alla IUC, Istituzione Universitaria dei Concerti, martedì 4 dicembre alle 20.30 nell’Aula Magna della Sapienza di Roma con la presenza di Maxime Pascal, giovane e talentoso direttore d’orchestra francese, 33 anni, fra i più in vista della sua generazione, che lo scorso anno aveva già diretto al Costanzi La voix humaine di Poulenc (con Anna Caterina Antonacci, uno dei concerti dell’anno), al Festival di Spoleto il Requiem di Silvia Colasanti, al Teatro alla Scala, Ti vedo, ti sento, mi perdo di Sciarrino.
E non è certo un caso che il concerto celebrativo si apra con Punkte, opera giovanile del 24enne Stockhausen scritta nel 1952 e poi dedicata all’Orchestra Sinfonica Siciliana e al suo presidente Francesco Agnello: dalla prima stesura al debutto italiano nel 1965 a Palermo fino alla stesura definitiva nel 1994, Punkte subì diverse revisioni, ma il suo impatto restò paragonabile solo allo scandalo sollevato dalla Sacre du Printemps di Stravinskij cinquant’anni prima per la portata rivoluzionaria della composizione.
“Sarà molto difficile eseguire questo lavoro” scriveva Stockhausen in una lettera al suo amico Karel Goeyvaerts nel 1953 parlando proprio di Punkte, composizione ispirata alle regole matematiche e nata come collage di “punti” sparsi nello spazio sonoro: la prima versione per piccola orchestra, ineseguibile per la sua complessità, fu rivista e trasformata nel 1962 in una versione per grande orchestra, destinata e dedicata proprio all’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Partecipa al concerto romano il baritono tedesco Otto Katzameier, già ospite di tanti celebri palcoscenici, dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, dalla Staatsoper di Amburgo al festival di Salisburgo.
A seguire, Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy del 1894, ispirato al poemetto di Mallarmé Il pomeriggio di un fauno, simbolo dell’impressionismo musicale che racconta le avventure di un fauno suona il flauto amoreggiando con le ninfe sullo sfondo di un paesaggio bucolico. Concludono il concerto Lieder eines fahrenden Gesellen di Gustav Mahler, composto su quattro poesie del compositore scritte dall’amore infelice per la cantante lirica Johanna Richter.
Per avvicinarsi al concerto, appuntamento alle ore 18.30 presso il MLAC Museo-Laboratorio di Arte Contemporanea con l’incontro sulle “Settimane Internazionali di Nuova Musica” (1960-1968) di Palermo realizzato in collaborazione con Nuova Consonanza e il MLAC che vede la partecipazione di Pietro Misuraca, Marcello Panni, Franco Piperno e Claudio Zambianchi.
Biglietti interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita, Giovani under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, info 06 3610051/52, www.concertiiuc.it, botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it.