È in occasione delle festività natalizie che il Teatro dell’Opera di Roma inaugura la nuova stagione di balletto con un classico del repertorio: va in scena dal 28 dicembre (per 10 recite fino al 6 gennaio) Il lago dei cigni di Čajkovskij con la nuova coreografia di Benjamin Pech da Petipa – Ivanov che si innesta sul fiabesco e sontuoso allestimento del Costanzi con le scene e i costumi del maestro Aldo Buti.
L’inimitabile atmosfera delle feste si arricchisce stavolta con un classico destinato al sold out che spezza in parte la tradizione dello Schiaccianoci di Peparini prodotto dal teatro romano e campione di incassi del periodo natalizio ogni anno a partire dal 2015.
“Apriamo la nuova stagione di balletto con un grande classico – le parole del Sovrintendente del Teatro Carlo Fuortes – e lo facciamo affidandone la coreografia a Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi e assistente alla Direzione del Ballo qui a Roma”.
Il pubblico romano ha già ammirato Pech, nella magnifica Manon di pochi mesi fa, ma stavolta il francese si mette in gioco nell’impegnativo ruolo di coreografo che ha voluto rivisitare la fiaba giocata sul Bene e sul Male intervenendo sulla drammaturgia e sulla musica con una sorpresa: Rothbart non c’è e il ruolo del villain è ricoperto da Benno, l’amico (invidioso) del Principe.
“Il mago Von Rothbart che trasforma la principessa in cigno, non c’è nella mia versione. È Benno, l’insospettabile amico del Principe Siegfried, a incarnare questo ruolo malefico – esordisce Pech – Questo progetto è una sorta di sfida che ho portato avanti da sei mesi. Io ero un ballerino musicale e ogni movimento deve essere sottoposto alla musica. L’ho ascoltata e riascoltata e ho deciso di intervenire sulla storia eliminando Rothbart che non si sa nemmeno bene con esattezza da dove provenga. È allora che ho deciso che sarebbe diventato Benno l’anima nera del balletto”. Invidioso del Principe e avido di potere, ma capace di celare le sue reali intenzioni, dissimulando e fingendo, Benno riesce a manipolare il Principe per tutto il balletto, ma “solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto” continua Pech.
“Questo progetto è una sorta di sfida che ho portato avanti da sei mesi. Io ero un ballerino musicale e ogni movimento deve essere sottoposto alla musica – prosegue il coreografo – e questo è veramente l’unico balletto in cui si segue anche e soprattutto la storia del Principe. Ho lavorato sulla riedizione drammaturgia e musicale del Lago che mi sembra sempre troppo lungo e che rischia di far perdere il filo al pubblico”. Dunque Il lago di Pech, pur per la maggior parte rispettoso dell’originale, sarà più snello con un solo intervallo e senza il rischio che venga meno l’attenzione del pubblico: tutto il balletto è una storia di “amicizia e tradimenti” con Benno che assume quasi i connotati shakespeariani di Iago con colori diversi, ma senza indizi per il pubblico perché “ho lavorato sugli effetti scenici – spiega Pech – e il tradimento arriva solo alla fine”.
Ad impreziosire le prime repliche, la coppia di principal dancer del Teatro Bol’šoj di Mosca, Anna Nikulina – Semyon Chudin(28, 29, 31 dicembre) nei ruoli principali di Odette/Odile e Siegried, poi si alterneranno l’ètoile Alessandra Amato e il primo ballerino Claudio Cocino (30 dicembre 2018, 3 e 5 gennaio 2019 ore 20.00), la prima ballerina Susanna Salvi e Germain Louvet, étoile de l’Opéra di Parigi (4 e 6 gennaio 2019), Marianna Suriano, emozionata al debutto nel ruolo, e Michele Satriano (5 gennaio 2019 ore 15.00). Nell’allestimento di Pech gioca un ruolo centrale Benno, amico del Principe Siegfried, che verrà interpretato dal primo ballerino Alessio Rezza, dal solista Giacomo Castellana, dai ballerini Walter Maimone e Loïck Pireaux.
“Apriamo la stagione con il titolo forse più importante del repertorio classico: Il lago dei cigni è balletto fondamentale per me e Pech educati alla versione Nureyev: abbiamo ballato insieme quasi tutti i ruoli – spiega della direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato – Il lago dei cigni è musica e Benjamin Pech è sempre stato un ballerino molto musicale e qui a Roma mi ha aiutato a far crescere tutto il Corpo di Ballo – Pech ricorda che è importante sopratutto la storia anche per inquadrare i ruoli, sia maschili, sia femminili, estremamente difficili, da un punto di vista tecnico”.
La nuova rilettura coreografica attinge alle risorse interne del Teatro e si innesta sul prezioso allestimento fiabesco del Maestro Buti con le luci di Vinicio Cheli.
“È sempre importante riportare in scena capolavori come Il lago dei cigni o La bella addormentata – ricorda il Maestro Aldo Buti – anche se attualizzando ogni allestimento si perde purtroppo il senso e il fascino della fiaba. Ho voluto restituire all’allestimento la cifra del sogno ambientando il balletto nella metà dell’Ottocento che mi consente tante libertà, con tessuti di crinolina all’insegna della fantasia, ma ho inserito anche il quadro L’isola dei morti di Böcklin che accentua il senso del fiabesco perché il balletto fa sognare e anche la scenografia deve far sognare”.
La coppia di solisti Marianna Suriano – Michele Satriano interpreterà anche degli estratti del balletto coreografato da Pech nel corso di I coreografi, i ballerini e noi (biglietti a 5,00 €) appuntamento speciale organizzato mercoledì 19 dicembre alle ore 18 presso il Foyer del primo piano del Teatro Costanzi in occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita di Petipa per ricostruire la vicenda artistica e biografica del grande coreografo.
Annunciata in conferenza stampa anche la partnership della Scuola di danza diretta da Laura Comi con la Linkem l’azienda italiana a banda larga che finanzierà con dieci borse di studio i talenti più meritevoli.
Dopo la prima di venerdì 28 dicembre (alle 20.00), Il lago dei cigni replica anche sabato 29 dicembre (alle 18.00), domenica 30 dicembre (alle 16.30), lunedì 31 dicembre alle 18.00, giovedì 3 e venerdì 4 gennaio (alle 20.00), sabato 5 gennaio con doppia replica (alle 15.00 e alle 20.00), domenica 6 gennaio alle 16.30. info operaroma.it.