Le grandi tematiche espresse nel tempo dai classici possono essere riviste e riscritte dagli autori contemporanei senza sminuire la loro forza archetipica: le grandi storie d’amore, di vendetta, di crescita possono cambiare nel tempo la loro forma, ma non mutare i contenuti sostanziali. Parlare di teatro contemporaneo significa avvicinare lo spettatore al racconto e farlo identificare agli accadimenti drammaturgici con un linguaggio e delle situazioni vicine alla propria realtà, senza però dimenticare la funzione del teatro di sublimare il quotidiano e la vita che, volendo o meno, è fonte d’ispirazione delle grandi creazioni artistiche di tutti i tempi. Ogni grande autore classico ha scritto le proprie opere per essere rappresentate nella propria epoca e nel proprio contesto sociale; parlando di teatro contemporaneo, però, non si vuole creare un’opposizione o una gerarchia di importanza con il teatro classico bensì creare un contatto attivo con lo spettatore, che è, e deve rimanere sempre, l’obiettivo di ogni messa in scena.
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IL TESTO
Giovane, non ancora trent’anni, e già acclamato da critica e pubblico Luke Norris con il suo ultimo testo Growth (crescita) vince il prestigioso Fringe First Award al Fringe Festival di Edimburgo del 2016. 20 anni e qualcosa Tobes è ancora un ragazzo: la madre paga il suo conto telefonico, non si sforza di cercare un lavoro perché non pensa di mantenersi, la sua ragazza lo lascia, la figlia del padrone di casa si avvicina per avvisarlo che se non paga l’affitto deve lasciare l’appartamento, ignora i problemi, sperando che si risolvano da soli; e da due anni sta ignorando un problema particolare: un grumo al testicolo sinistro; ora deve affrontare la possibilità che possa avere o non avere un cancro. Osserviamo le insidie del suo rapporto fallito, il sentimento di inadeguatezza, la mancanza di lavoro e la paura della malattia invasiva che non andrà via. C’è tanta commedia nel testo di Luke Norris ma, come suggerisce il titolo, parla di un giovane immaturo che affronta il fatto che è tempo di crescere e di come la vita e la forza di crescere insistano per farci prendere decisioni e assumerci delle responsabilità. In questo teatro privo di particolari scenografie con un dialogo ritmato e veloce (che richiama alla mente lo stile minimalista di Mike Bartlett), il cast di tre attori, dove solo il ruolo di Tobes è il centro immutabile del racconto, gli altri due interpreti scambiano agevolmente ruoli e posizioni, senza cambi di costume creano una processione di personaggi maschili e femminili che il protagonista incontra durante il suo viaggio fra tragedia e possibile riscatto: l’amico a cui chiede disperatamente di ispezionare i suoi genitali, la dottoressa che trova distrattamente attraente, l’irriverente infermiere della banca del seme, il consulente a cui chiede di dirgli qualcosa di bello… Questa commedia di Luke Norris consolida la carriera di un significativo talento della scrittura che sviluppa semplicemente un argomento così difficile.
Dal 5 all’8 dicembre, Teatro Belli – piazza Sant’Apollonia 11/a – 06 5894875, spettacoli ore 21,00 – ingresso posto unico € 10
dal 5 all’8 dicembre
GROWTH
(Crescendo)
di Luke Norris
traduzione Enrico Luttmann
con Francesco Aricò, Giulia Trippetta e Pavel Zelinskiy
scene e costumi Katia Titolo
disegno luci Omar Scala
regia Silvio Peroni
produzione Pierfrancesco Pisani