Al via per tutto il 2019 StudioTeatro, il programma di residenze artistiche pensato dalla Fondazione Teatro della Toscana per il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, la cui gestione le è stata riconfermata per il prossimo triennio.
Domenica 20 gennaio, ore 16:15, il Teatro dell’Elce presenta la restituzione pubblica, a ingresso libero, del laboratorio A volte mi chiedo a cosa pensi il nemico: anche lui guarda le stelle?, liberamente ispirato a L’Ennemi, album illustrato di Davide Calì e Serge Bloch.
A seguire, incontro aperto con le compagnie coinvolte nel progetto, scelte tra 133 candidati da tutta Italia. Stivalaccio Teatro, ErosAntEros, Collettivo L’Amalgama, Malmadur, sono i quattro giovani gruppi che realizzeranno la messa in scena di spettacoli. Invece, Teatro dell’Elce, come detto, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, Pilar Ternera, Gogmagog e Meridiano Zero saranno impegnati in quattro laboratori.
La sala di Via Donizetti rafforza così la sua identità, qualificandosi quale “Casa degli artisti”, luogo di sperimentazione nel senso più alto del termine, e “Teatro per la città”, terreno d’incontro e confronto tra cittadini e artisti.
Necessità, entusiasmo, voglia di fare. La sfida della Fondazione Teatro della Toscana per la città di Scandicci e il suo Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ guarda ai giovani e alla loro energia creativa come opportunità di scambio e sostegno per realizzare, insieme, il nuovo. StudioTeatro, il programma di residenze artistiche 2019, sperimenta un fare teatro effettivamente partecipato, che accoglie esperienze e relazioni vigorose con la “cultura attiva” di oggi, esaltando i linguaggi propri di ciascuno, ma con l’intento di crearne uno comune, fondato sulla complicità degli orizzonti espressivi. Il progetto si aggiunge ai tanti intrapresi in questi mesi trascorsi dalla riconferma della qualifica di Teatro Nazionale e s’inscrive nella visione programmatica della Fondazione di far tesoro della storia della sala di Via Donizetti, connettendola fortemente alle risorse cittadine, al rinnovato tessuto urbano, alle sue tante eccellenze, soprattutto in campo produttivo e formativo.
Domenica 20 gennaio, ore 16:15, il Teatro dell’Elce propone la restituzione pubblica, a ingresso gratuito, di A volte mi chiedo a cosa pensi il nemico: anche lui guarda le stelle?, l’esito del laboratorio di “cerchi sonori” ispirato al tema del nemico a cura di Marco Di Costanzo, Erik Haglund, Lucia Sargenti (organizzazione Carolina Pezzini).
Un soldato è sepolto da anni nella sua trincea, nel suo buco, pronto a combattere il nemico che si trova nel buco di fronte. I giorni passano nell’attesa di questo scontro. Il soldato sa, perché glielo hanno insegnato, che il nemico è terribile, assetato di sangue, privo di qualsiasi umanità. Ma passano i giorni e il nemico non si vede mai.
Tale è l’intelaiatura dell’album illustrato Il nemico di Davide Calì e Serge Bloch come dello spettacolo omonimo a esso ispirato, realizzato dal Teatro dell’Elce nel 2015. A partire da esso, la compagnia ha proposto per StudioTeatro un approfondimento sui “cerchi sonori”, nome dato a una piattaforma di improvvisazione collettiva ideata e sviluppata per la produzione dello spettacolo di quattro anni fa, che vede in scena un attore (Erik Haglund) e una cantante (Lucia Sargenti) in continuo dialogo. Il “cerchio sonoro” indaga, infatti, le possibili interazioni tra la produzione di musica live e l’azione scenica in un processo di creazione teatrale.
Il laboratorio, al Teatro Studio dal 14 al 19 gennaio, prevede una prima parte propedeutica sull’uso della voce e del corpo e sull’organizzazione drammaturgica, e una seconda parte in cui tutti i partecipanti mettono in atto, in modo via via più approfondito, il “cerchio sonoro”. Coinvolti attori, danzatori e semplici appassionati di arti performative, anche senza esperienza.
Il Teatro dell’Elce è nato a Firenze nel 2006 su iniziativa del regista Marco Di Costanzo, dell’attore Stefano Parigi e del sound designer Andrea Pistolesi. Nel tempo il gruppo originario si è arricchito di nuove collaborazioni ed è diventato un nucleo di produzione di spettacoli e altri progetti teatrali. L’attività coniuga la ricerca sul lavoro dell’attore con la volontà di rivolgersi a un pubblico il più possibile vasto e differenziato, al fine di produrre un teatro popolare di qualità. Le sue produzioni sono state distribuite sul territorio nazionale e la compagnia è stata rappresentante dell’Italia al Festival International du Théâtre d’Alger 2010 (Algeria) e al Festival Internacional de Teatro por la Paz 2011 e 2012 a Barrancabermeja (Colombia).
Al termine della restituzione pubblica di A volte mi chiedo a cosa pensi il nemico: anche lui guarda le stelle? è previsto un incontro aperto esplicativo del progetto StudioTeatro. Il chiaro intento è stato differenziarsi dalle attività semplicemente erogatrici di finanziamenti, che poi abbandonano gli artisti a loro stessi. È contemplato, infatti, un percorso di attento “tutoraggio” artistico, organizzativo e tecnico, coordinato dai responsabili delle singole attività della macchina teatrale del Teatro della Toscana. Tale supervisione si traduce nella condivisione dei processi: il contributo, produttivo ed economico, è volto al diretto sostegno della creazione, per tutelare la dignità del lavoro di attori e compagnie, perché acquistino consapevolezza, in un momento in cui risultano sempre più deboli e spesso mortificati dalle logiche di mercato.
133 le proposte pervenute da tutta Italia, molte artisticamente di alto livello, il che significa che lo stato dell’arte, in Italia, è più che vivo. Necessita solo della giusta attenzione e cura. La decisione finale non è stata facile. Dopo un’attenta e approfondita analisi, e dopo aver incontrato gli artisti individuati con una prima selezione, coadiuvato dalla consulenza artistica di Natalia Di Iorio (dal 1980 si occupa di progetti teatrali in collaborazione con artisti, compagnie, teatri e istituzioni, con particolare attenzione al teatro d’arte e di ricerca; nel 1994 fonda, con alcuni operatori del settore, l’Associazione Cadmo e Le vie dei Festival), il Teatro della Toscana ha deciso di accogliere le proposte di Teatro dell’Elce, come detto, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, Stivalaccio Teatro, ErosAntEros, Pilar Ternera, Gogmagog, Meridiano Zero, Collettivo L’Amalgama, Malmadur, che hanno manifestato, con immediatezza, una concreta urgenza creativa, distinguendosi per originalità artistica, innovatività anche comunicativa, solidità progettuale e interesse, non superficiale e non di comodo, al rapporto con il territorio. In questo senso, l’incontro con Scandicci, la città, la sua gente, è essenziale per la compiuta riuscita del programma complessivo come dei singoli progetti.
I temi dei progetti selezionati spaziano dall’ambiente, ai confini, al rapporto con gli altri e alle migrazioni, dalle stagioni della vita alla manualità e ai sogni. Tutti affrontati con sensibilità e modalità sceniche diverse, come il teatro d’attore, la performance, la creazione collettiva oppure il teatro digitale.
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Calendario
5 – 7 aprile / esito
> 22 marzo – 4 aprile / laboratorio
Domesticalchimia
LA BANCA DEI SOGNI
La vita onirica è uguale per tutti?
drammaturgia Domesticalchimia
con Federica Furlani, Davide Pachera, Laura Serena e un gruppo di sognatori
sound design Federica Furlani
movimenti scenici Elena Boillat
regia Francesca Merli
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10 – 12 maggio / esito
> 5 – 9 maggio / laboratorio
Batignani&Faloppa
COSTRUIRE È FACILE?
Un modo di trovare soluzioni
ideazione e drammaturgia Simone Faloppa
spazio scenico David Batignani
videomaker & foto Simone Cinelli
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17 – 19 maggio / spettacolo
> 7 – 13 gennaio, 13 – 16 maggio / residenza
Stivalaccio Teatro
SÊMI
senza infamia né lode
testo e regia Marco Zoppello
con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato
maschere Roberta Bianchini
costumi Lauretta Salvagnin
luci Matteo Pozzobon
ambiente sonoro Giovanni Frison
consulenza video Raffaella Rivi
organizzazione Federico Corona
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18 – 20 ottobre / spettacolo
> 9 – 22 settembre, 10 – 17 ottobre / residenza
ErosAntEros
CONFINI #AMF
ideazione Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros
dramaturgie Ruth Heynen e Agata Tomsic
con Silvia Pasello e Agata Tomsic
collaborazione al suono Tempo Reale
collaborazione al video Antropotopia
costumi Laura Dondoli
cura Pietro Valenti
regia Davide Sacco
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15 – 17 novembre / esito
> 28 – 29 settembre, 2 – 3 novembre; 8 – 14 novembre / laboratorio
Pilar Ternera, Gogmagog e Meridiano Zero
MERDREXDUE
liberamente tratto da “Ubu Re” di Alfred Jarry
con Alessia Cespuglio, Silvia Lemmi, Marco Sanna, Michele Crestacci, Carlo Salvador, Francesco Cortoni
costumi e oggetti di scena Giordana Vassena, Elisa Ranucci
luci e audio Filippo Conti
regia Francesco Cortoni
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29 novembre – 1 dicembre / spettacolo
> 2 – 8 settembre, 25 – 28 novembre / residenza
Collettivo L’Amalgama
QUI E ORA
di Roland Schimmelpfennig
con Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo
regia Andrea Collavino
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13 – 15 dicembre / spettacolo
> 21 – 27 ottobre, 2 – 12 dicembre / residenza
Malmadur
50 MINUTI DI RITARDO
drammaturgia Jacopo Giacomoni
con Elena Ajani, David Angeli, Jacopo Giacomoni, Davide Pachera, Marco Tonino
scene Caterina Soranzo
costumi Elena Ajani, Davide Pachera
regia Alessia Cacco
organizzazione Marco Tonino – ufficio stampa David Angeli