Con la prima di Tosca, serata inaugurale della Stagione 2019-2020, il Teatro alla Scala ricorda Paolo Grassi (1919-1981) nel centenario della nascita. La Scala celebra l’uomo che ha segnato uno dei periodi più fulgidi della sua storia, unendo qualità artistica, innovazione, dignità civile, apertura alla città e proiezione internazionale.
Paolo Grassi si insedia come Sovrintendente del Teatro alla Scala il 17 febbraio 1972, dopo 25 anni al Piccolo Teatro, e vi resta fino al 18 febbraio 1977. Cinque anni di passione, in cui l’attività della Scala è minacciata da una situazione economica drammatica e una incessante turbolenza politica. Eppure sono anni formidabili. Il livello artistico è garantito dalla presenza di Claudio Abbado e da una squadra di direttori ospiti trai quali basterà ricordare Carlos Kleiber, ma anche dal contributo di compositori come Luigi Nono e di registi come Strehler, Ponnelle, Ronconi. Ma la tempra di combattente e la capacità di visione di Grassi si concretizzano anche nell’apertura senza precedenti della Scala alla Città e al Paese. Il commendator Severgnini crea un teatro inclusivo fondando quello che oggi si chiama Servizio Promozione Culturale, e le forze artistiche della Scala sono ovunque in città, dalle scuole alle fabbriche alle piazze. Inoltre con la diretta dell’Otello che apre la stagione 1976-1977 si inaugura un rapporto con la Rai che dura ancora oggi. Celebrare Paolo Grassi significa ribadire l’impegno mai dimenticato alla Scala di parlare un linguaggio alto ma accessibile a tutti.