Dopo il recital dello scorso dicembre, martedì 8 gennaio alle 20.30 il flautista Emmanuel Pahud torna al LAC per il suo secondo appuntamento da artista in residenza. Il primo flauto dei Berliner si esibisce questa volta con Les Vents français, gruppo di fiati nato per esplorare le sonorità della musica francese del primo Novecento.
Il francese Paul Meyer al clarinetto e il croato Radovan Vlatković al corno – solisti scelti da compositori contemporanei come Krzysztof Penderecki e Heinz Holliger – il primo fagotto dell’Opéra di Parigi Gilbert Audin e il pianista Éric Le Sage sono gli altri «alchimisti musicali» (Bachtrack) dell’ensemble, conosciuto per le ricercate e sottili sonorità che i suoi musicisti riescono a creare.
Con un’attività concertistica internazionale e quattro CD all’attivo per Warner Classics tra il 2014 e il 2018, il quintetto ha esplorato un repertorio che, partendo dalla musica dei francesi Ibert, Ravel, Poulenc e Milhaud, si è ampliato fino comprendere pagine più e meno eseguite di Mozart, Beethoven, Ligeti, Veress, Hindemith.
Dai brani scelti per il concerto al LAC emergono tutte le possibilità espressive degli strumenti a fiato: le sfumature di colore e carattere che hanno affascinato Beethoven per le sue otto variazioni sul tema mozartiano Là ci darem la mano, primo lavoro da camera per fiati; la leggerezza di flauto e clarinetto nelle suggestioni italiane della Tarantella di Camille Saint-Saëns; il timbro del corno nella cantilena russa del Quintetto di Rimskij-Korsakov. In programma anche il raramente eseguito Quintetto di Ludwig Spohr e il Trio pathétique di Michail Glinka.
Dopo i due appuntamenti cameristici, Emmanuel Pahud torna al LAC il prossimo 10 maggio con l’Orchestre de la Suisse Romande e Jonathan Nott, mentre l’11 maggio è protagonista della prima masterclass di LuganoMusica.