L’intenso programma di concerti all’estero che ha caratterizzato le recenti stagioni con Riccardo Chailly si arricchisce di un altro importante capitolo: dopo i tre concerti che vedono impegnati gli scaligeri nell’esecuzione della Sesta Sinfonia di Mahler per la stagione sinfonica del Teatro, il nuovo tour invernale porta la Filarmonica all’estero per cinque appuntamenti.
Mercoledì 23 gennaio l’orchestra vola a Madrid dove sarà ospite di Ibermúsica all’Auditorio Nacional de Música per due serate: nel primo appuntamento Chailly dirige il Concerto per orchestra di Bartók e i Quadri da un’esposizione di Musorgskij-Ravel. La sera successiva il programma è dedicato alla Sinfonia n. 6 in la min. Tragica di Mahler. L’orchestra fa ritorno a Madrid dopo una lunga attesa del pubblico, l’ultimo concerto risale infatti al gennaio del 1998 con Riccardo Muti. Seconda tappa del tour è Parigi: venerdì 25 gennaio la Filarmonica torna alla Philharmonie, dove è ospite regolare dal debutto del 2016 con Chailly e Martha Argerich. Solista è il violinista Maxim Vengerov che esegue il Concerto per violino n. 1 di Šostakovič, brano con il quale ha fatto ritorno al Teatro alla Scala lo scorso novembre, in occasione del concerto inaugurale della Stagione della Filarmonica.
Il giorno successivo, sabato 26 gennaio, l’orchestra torna a Dortmund per eseguire ancora una volta la Sesta di Mahler . L’ultima presenza alla Konzerthaus della città tedesca risale al 2016 con Riccardo Chailly e Daniil Trifonov al pianoforte.
Particolarmente atteso, lunedì 28 gennaio, è il ritorno al Concertgebouw di Amsterdam, della cui orchestra Riccardo Chailly è stato direttore musicale dal 1998 al 2004. Per questa occasione Chailly dirige la Filarmonica della Scala nel Concerto di Bartók e nei Quadri di Musorgskij-Ravel. L’ultima presenza dell’orchestra ad Amsterdam risale alla tournée del 2015 diretta da Christoph Eschenbach.
Ultima tappa della tournée invernale dell’orchestra è alla Philharmonie di Lussemburgo martedì 29 gennaio, a un anno dalla sua ultima apparizione. Maxim Vengerov torna sul palcoscenico con il Concerto per violino n. 1 di Šostakovič, che Chailly dirige insieme al Concerto per orchestra di Bartók.
Il progetto mahleriano avviato da Chailly in questa stagione è un tema cardine nel rapporto con la Filarmonica della Scala che nasce appunto con Mahler: alla Scala il primo concerto di Chailly per la stagione Filarmonica risale al 1990 con la Sinfonia n. 9. Filo conduttore di tutta la sua vita artistica – fu proprio l’ascolto di un’esecuzione della Prima Sinfonia a fargli decidere di intraprendere la professione di Direttore d’Orchestra – a Mahler Chailly ha dedicato due cicli sinfonici incisi nel 2005 con il Koninklijk Concertgebouworkest di Amsterdam per Decca e nel 2014 con il Gewandhausorchester di Lipsia per Accentus, in un cammino mai interrotto. Mahler per Chailly è stato anche materia di studio incessante e di confronto con artisti e studiosi, da Claudio Abbado, di cui Chailly fu assistente, al dialogo con Herbert von Karajan sulla Decima: esperienze confluite tra l’altro nel grande Mahler Festival promosso dal Maestro a Lipsia nel 2011, nel centenario della morte del compositore, al quale hanno preso parte orchestre, direttori e studiosi da tutto il mondo.
Tra i prossimi impegni con Riccardo Chailly, oltre ai concerti scaligeri, sono da segnalare il ritorno a marzo a Modena (7, Teatro Comunale) con la Sinfonia n. 5 di Mahler cui si aggiunge la prima esecuzione italiana del Symphonisches Präludium nella ricostruzione di Albrecht Gürsching. L’orchestra farà poi ritorno anche a Lucerna (11, Easter Festival) e a Baden Baden (8 giugno).
L’attività della Filarmonica è sostenuta dal Main Partner UniCredit
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