È una delle formazioni italiane di musica da camera più apprezzate quella del Trio di Parma, nato al Conservatorio di Parma nel 1990 e formato da Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino ed Enrico Bronzi violoncello. Con quasi trent’anni di attività concertistica, il Trio è regolarmente applaudito sui palcoscenici di tutto il mondo con riconoscimenti internazionali. A dare prestigio alla formazione, anche gli strumenti impiegati: Ivan Rabaglia suona infatti un violino Santo Serafino costruito a Venezia nel 1740 ed Enrico Bronzi un violoncello Vincenzo Panormo costruito a Londra nel 1775. Con il Trio, sul palco del Teatro Argentina giovedì 24 gennaio (ore 21) per il secondo concerto della Filarmonica Romana nello storico teatro capitolino, ci sarà anche Simonide Braconi prima viola del Teatro alla Scala, anche lui con un prezioso Giovanni Gagliano (1800).
Il concerto presenta un accostamento inusuale fra la musica di Johannes Brahms e quella dell’ungherese György Kurtág, fra i massimi compositori viventi, che si alterneranno nella successione dei brani. Del primo si ascolteranno i primi due dei tre Quartetti per archi e pianoforte (n. 1 op. 25 in sol minore, n. 2 op. 26 in la maggiore), scritti entrambi nel 1860-61, da un Brahms non ancora trentenne e già prossimo a una scrittura compositiva matura nel rispetto delle forme classiche aprendole però a nuovi orizzonti. Il Quartetto n. 1 fra l’altro ebbe come esecutrice d’eccezione, alla sua prima assoluta, Clara Schumann, vedova di Robert e carissima amica di Brahms.
L’omaggio alla musica di Kurtág, di cui nel 2016 si sono festeggiati i novant’anni e di cui la Scala lo scorso novembre ha allestito in prima mondiale la sua prima opera Fin de partie, ricavata dal lavoro teatrale di Beckett, sarà con alcuni brani tratti dalla raccolta Jelek, játékok és üzenetek (Segni, giochi e messaggi), un work in progress che accompagna la produzione artistica di Kurtág dal 1987, dilatandosi a macchia d’olio nel tempo con risultati sorprendenti. Sono brevi pezzi di durata e organico variabile, che raccolgono impressioni momentanee, abbozzi, pensieri rivolti ad amici o altri artisti, piccole scenette umoristiche inscenate dagli strumenti. Da questa antologia in perpetuo aggiornamento provengono sia i due Jelek per viola sola e violoncello solo, sia Schatten per violoncello solo che ascolteremo in quest’occasione. Nella seconda parte in programma i Tre pezzi per violino e pianoforte op. 14, che hanno origine da Herdecker Eurythmie, un lavoro del 1979 per flauto, violino, voce recitante e lira-tenore, trascritto successivamente per violino e pianoforte. Anche qui siamo di fronte a brevi composizioni simili a “schegge di suono”, “frammenti di ritmo”.
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Teatro Argentina: Largo di Torre Argentina 52
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
Biglietti:
TEATRO ARGENTINA 23 euro (platea, palchi di platea), 16 euro (palchi I, II, III ordine), 12 euro (palchi di IV, V e loggione) più diritto di prevendita; ragazzi fino a 14 anni 7 euro. Biglietteria del Teatro Argentina: tel. 06-684000311/14
Tutto il programma sul sito www.filarmonicaromana.org
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Teatro Argentina
giovedì 24 gennaio ore 21
BRAHMS PIANO QUARTETS
TRIO DI PARMA
Alberto Miodini pianoforte
Ivan Rabaglia violino
Enrico Bronzi violoncello
Simonide Braconi viola
György Kurtág (1926)
Jelek per viola sola
Jelek II
Perpetuum mobile
In Nomine-All’Ongherese
Jelek per violoncello solo
In memoriam Blum Tamás
Kroó György in memoriam
Árnyak (Schatten)
Johannes Brahms (1833-1897)
Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore op. 25
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György Kurtág
Tre pezzi per violino e pianoforte op. 14
Öd und traurig
Vivo
… aus der Ferne… Sehr leise, äusserst langsam
Johannes Brahms
Quartetto per pianoforte n. 2 in la maggiore op. 26
Trio di Parma Si è costituito nel 1990 in seno al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Successivamente il Trio ha approfondito la sua formazione musicale con il leggendario Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2000 è stato scelto per partecipare all’Isaac Stern Chamber Music Workshop presso la Carnegie Hall di New York.
Il Trio di Parma ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi con le affermazioni al Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze, al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbourne, al Concorso Internazionale della ARD di Monaco e al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione. Inoltre nel 1994 l’Associazione Nazionale della Critica Musicale ha assegnato al Trio di Parma il Premio Abbiati quale miglior complesso cameristico.
Il Trio è stato invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Teatro La Fenice di Venezia, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, etc.) e all’estero (Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra, Konzerthaus di Vienna, Sala Molière di Lione, Filarmonica di San Pietroburgo, Music Dom di Mosca, Coliseum e Teatro Colón di Buenos Aires, Los Angeles, Washington, Amburgo, Monaco, Dublino, Varsavia, Rio de Janeiro, San Paolo, Lockenhaus Festival, Barossa e Melbourne Festival, Orta Festival…). Ha collaborato con importanti musicisti quali Vladimir Delman, Carl Melles, Anton Nanut, Bruno Giuranna, Alessandro Carbonare ed Eduard Brunner; ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per la Rai e per numerose emittenti estere (Bayerischer Rundfunk, NDR, WDR, MDR, Radio Bremen, ORT, BBC Londra, ABC-Classic Australia). Ha inoltre inciso le opere integrali per trio di Brahms per l’UNICEF, di Beethoven e Ravel per la rivista Amadeus, di Šostakovič per Stradivarius (premiato come miglior disco dell’anno 2008 dalla rivista Classic Voice), di Pizzetti, Liszt, Schumann e Dvořák per l’etichetta Concerto e di Schubert per la Decca.
Il Trio di Parma, oltre ad un impegno didattico costante nei conservatori di Novara, Mantova e al Mozarteum di Salisburgo, tiene corsi di musica da camera alla Scuola di Musica di Fiesole.
Ivan Rabaglia suona un violino Santo Serafino costruito a Venezia nel 1740 (gentile concessione della Fondazione Pro Canale onlus) ed Enrico Bronzi un violoncello Vincenzo Panormo costruito a Londra nel 1775.
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Simonide Braconi Nato a Roma, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e successivamente alla Musikochschule di Friburgo in Germania (con menzione d’onore), perfezionandosi poi all’Accademia “W. Stauffer” di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena. È stato premiato in diversi concorsi internazionali (tra cui Colonia e il Lionel Tertis Competition in Inghilterra).
Ha collaborato in qualità di prima viola con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e nel 1994, a soli 22 anni, è stato scelto da Riccardo Muti a ricoprire lo stesso ruolo nell’Orchestra del Teatro alla Scala; successivamente è stato invitato a suonare nei Berliner Philharmoniker. Per la musica da camera ha collaborato con Accardo, Rachlin, Ughi, Faust, Vernikov, Nordio, Canino, Lucchesini, Andaloro, Filippini, Dindo, Sollima, Gutman, Petracchi, Pahud, Henschel Quartett, etc.
Tra le varie orchestre con le quali ha collaborato da solista spiccano Orchestra Stabile di Bergamo “G. Donizetti”, Orchestra Accademia I Filarmonici, Orchestra Sinfonica Abruzzese, United Europe Chamber Orchestra, Philharmonie Baden-Baden, Solisti Aquilani, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Filarmonica della Scala con la quale ha interpretato Kammermusik n. 5 di Hindemith sotto la direzione di Sawallisch e l’Orchestra Sinfonica Cherubini con la quale ha eseguito la Sinfonia Concertante di Mozart sotto la direzione di Muti.
Insieme alle altre prime parti dell’Orchestra del Teatro, ha costituito il Quartetto d’archi della Scala compiendo tournée in tutto il mondo e per le maggiori società concertistiche in Italia.
Membro di giurie in diversi concorsi internazionali (tra cui quello di Ginevra), è regolarmente invitato a tenere corsi in importanti istituzioni (fra cui Festival delle città a Portogruaro, Accademia Perosi di Biella, Accademia di Musica di Pinerolo). Attualmente è docente presso la Milano Music Master.
È anche solista di viola d’amore e come compositore ha pubblicato lavori per la casa editrice MAP e Sonzogno.
Ha inciso per numerose etichette discografiche (fra cui Stradivarius, Dynamic, Brilliant e Decca), per la Rai e Sky Classica e per le riviste CD Classica, Suonare news, Amadeus.
Suona una viola G. Gagliano (1800) della Fondazione Pro Canale Onlus di Milano.