Quando Narek Hakhnazaryan debuttò alla IUC nell’autunno del 2011, subito dopo aver vinto il prestigioso Concorso “Ciajkovskij” di Mosca, era ancora un ragazzo, ma fu facile pronosticargli un grande futuro: ora quella previsione si è realizzata e il violoncellista armeno è diventato una star internazionale. Dopo quel primo concerto, ha suonato altre volte alla IUC e sabato 19 gennaio alle 17.30 torna di nuovo all’Aula Magna della Sapienza (piazzale Aldo Moro 5), con un programma di musica francese. Lo accompagna la sua abituale partner pianistica Oxana Shevechenko.
Il New York Times ha scritto di lui: “Ha intensamente coinvolto il pubblico dal primo momento in cui è entrato in scena”. E il Washington Post: “È un violoncellista fenomenale… destinato a una carriera stellare”. Il Guardian, all’indomani del suo debutto a Londra, l’ha definito “la stella più brillante della serata”.
Il leggendario violoncellista Mstislav Rostropovič era un suo grande ammiratore e, finché è vissuto, l’ha sostenuto con entusiasmo.
Oggi Narek Hakhnazaryan ha trenta anni e ha suonato con le più prestigiose orchestre, tra cui London Symphony Orchestra e Orchestra del Teatro Mariinskj di San Pietroburgo, entrambe dirette da Valery Gergiev, Orchestre de Paris, Wiener Symphonyker, Filarmonica Reale di Stoccolma, Los Angeles Philharmonic, Sydney Symphony, Orchestra Sinfonica di Tokyo, Filarmonica della Scala, Accademia di Santa Cecilia e molte altre. Si è inoltre esibito in recital nelle più grandi sale d’Europa, America e Asia.
Suonerà sette brani di cinque grandi compositori vissuti in Francia nell’Ottocento e nel primo Novecento. Ribaltando l’ordine cronologico, ha scelto di aprire il concerto con il brano più recente, la Sonata per violoncello e pianoforte di Claude Debussy, che fu scritta nel 1916, quando il compositore era già gravemente ammalato, ma tuttavia è pervasa di grazia, vivacità e ironia. A concludere il concerto sarà il brano più antico, la Sonata in sol minore op. 65 di Frédéric Chopin, che può essere considerata anch’essa musica tipicamente francese, poiché il compositore polacco la scrisse quando viveva a Parigi da quasi trent’anni e la dedicò all’illustre violoncellista francese Auguste Franchomme. Per la prima esecuzione di questa Sonata, nel 1848, Chopin stesso suonò il pianoforte e quello sarebbe stato l’ultimo concerto in cui apparve in pubblico.
Tra Debussy e Chopin stanno Élégie op. 24, Après un rêve op. 7 n. 1 e Papillon op. 77, tre brani di Gabriel Fauré, che amava molto il suono caldo e profondo del violoncello, cui dedicò alcuni dei suo maggiori capolavori, come questi tre brevi pezzi, molto diversi tra loro. Al profondo lirismo di Élégie si contrappongono il brillante virtuosismo e la cantabilità espansiva di Papillons (Farfalle), mentre Après un rêve op. 7 n. 1 ha toni delicati e sommessi.
Completano il programma Allegro appassionato op. 43 di Camille Saint-Saëns, compositore che dominò per oltre mezzo secolo la scena musicale francese, e la celeberrima Méditation dall’opera Thaïs di Jules Massenet, scritta originariamente per violino, ma molto adatta alla voce profonda ed espressiva del violoncello.
Ad accompagnare Hakhnazaryan sarà la pianista kazaka Oxana Shevechenko, che, dopo gli studi a Mosca e Londra, è stata premiata in importanti concorsi in Gran Bretagna, Italia, Giappone, Russia e Lituania e ha intrapreso una brillante carriera di concertista in Europa, America ed Asia. Dunque non è una semplice accompagnatrice ma è in grado di far dialogare il pianoforte col violoncello da pari a pari. Biglietti Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita, Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/52, www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
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Sabato 19 gennaio . ore 17.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro 5
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Narek Hakhnazaryan violoncello
Oxana Shevchenko pianoforte
Debussy Sonata in re minore
Fauré Élégie op. 24
Après un rêve op. 7 n. 1
Saint-Saëns Allegro appassionato op. 43
Messenet Méditation (da Thaïs)
Fauré Papillon op. 77
Chopin Sonata in sol minore op. 65