La Fondazione TPE presenta l’edizione di Palcoscenico Danza per quest’anno: dalle parole del direttore artistico Paolo Mohovich, della presidentessa della Fondazione Maddalena Bumma e del direttore TPE Valter Malosti lo scopo dell’iniziativa si presenta all’insegna di una tradizione dell’innovazione: il palco dell’Astra che ospita la rassegna dal 2015 sarà cornice, ovvero, della sperimentazione nelle arti sceniche – da sempre perseguita dalla Fondazione – e del tradizionale rapporto con l’estero.
Una tessera nel mosaico di quella cabina di regia costituita da TPE insieme alla Fondazione Teatro Stabile di Torino e Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, salutata dall’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon come il gruppo di lavoro impegnato a «superare la frammentazione delle arti performative», a vantaggio degli artisti emergenti.
«Io e Paolo siamo convinti che la trasversalità sia necessaria», commenta in proposito Malosti, lasciando a Mohovich (Paolo) l’onere di presentare la nuova stagione.
Teatro in Piemonte, teatro dal mondo
Il riguardo particolare per la realtà teatrale dell’estero riserva a questa edizione una doppia valenza: l’apertura del 12 gennaio La mar de Flamenco di José Huertas intende celebrare anzitutto la danza folclorica e popolare (che Mohovich ha definito come «l’origine della danza»). Un’apertura verso altre culture che quindi diventa anche apertura alla storia e al passato, e che prosegue il 13 gennaio con le celebrazioni della Festa Flamenca e con la Masterclass diretta dallo stesso Huertas.
Cambiano cultura e paese di provenienza, ma l’attenzione per le produzione estere continuerà a caratterizzare il cartellone il 16 aprile, con le tre performance della compagnia statunitense Tulsa Ballet: oltre al Shibuya Blues della coreografa Annabel Lopez Ochoa. la Table Vert di Kurt Joos e Who cares? di George Balanchine.
Ammesso che si possa parlare di analoga porosità verso l’esterno, il TPE rafforza i legami con il territorio, programmando alla Lavanderia a Vapore di Collegno Fiori di garza, cross-over tra danza e poesia con Cristina Casadio e Laura Fusco in scena il 23 marzo, e Il corpo sussurrando del Balletto Teatro Torino il 28 febbraio, anticipato dall’esordio di un giovane emergente come Tommaso Serratore in Passenger_Il coraggio di stare.
L’emergere di artisti e compagnie
Appunto secondo la volontà del TPE di sostenere le carriere dei giovani artisti, prosegue la collaborazione con il Festival Interplay diretto da Natalia Casorati, offrendo l’opportunità ai giovani come Serratore di aprire un importante appuntamento come quello del Balletto Teatro Torino.
Questa stessa sensibilità ha permesso al progetto formativo Eko Dance International Project diretto da Pompea Santoro di trovare il suo spazio nella programmazione, presentando Made4You 2019 il 16 febbraio con i giovani talenti di Fabio Liberti, Francesca Frassinelli e Barbara Gatto – mentre appena il giorno dopo la compagnia esplorerà il repertorio di Mats Ek in Viaggio nella Danza (17 febbraio).
Palcoscenico Danza tra innovazione e tradizione
A proposito di contaminazioni tra le arti, il classico della letteratura Il Maestro e Margherita sarà oggetto della rivisitazione registica del duo Michela Lucenti ed Emanuele Conte, per un lavoro in scena il 24 e il 25 gennaio che Mohovich non stenta a definire un «perfetto equilibrio tra danza e teatro».
Più attinente all’arte della danza in senso stretto, seguirà l’8 marzo A fury tale, coreografato da Cristiana Morganti (di cui TPE intende produrre uno spettacolo in futuro) e con Anna Wehsarg e Anna Fingerhurt.
Per rimanere sul fronte della tradizione, Palcoscenico Danza 2019 vedrà il ritorno della MM Contemporary Dance Company, con le coreografie di Michele Merola ed Enrico Morelli per la Gershwin Suite/Schubert Frames del 3 marzo, e la gradita riproposizione del Messiahaendel di Paolo Mohovich con il corpo di ballo dell’Eko Dance International Project il 17 maggio.