George Balanchine’s The Nutcracker ®debutta in Italia in apertura della nuova stagione di balletto del Teatro alla Scala riscuotendo un clamoroso successo.
La produzione è una delle più belle rivisitazioni del capolavoro di Čajkovskij, per la prima volta in scena al Piermarini senza le scene e i costumi della versione originaria che Balanchine creò per il New York City Ballet nel 1954. Il titolo di Mr B., infatti, debutta proprio in Scala con un allestimento del tutto nuovo, firmato dalla scenografa e costumista Margerita Palli, alle prese per la prima volta con un titolo di balletto.
Dunque un duplice debutto per la compagnia scaligera, impegnata in una nuova produzione sia per coreografia che per allestimenti.
Il risultato è un capolavoro magico. Danza, musica e scenografie ricreano un mondo incantato, rivisitando i luoghi e le atmosfere della versione del New York City Ballet che nasce dai ricordi di un Balanchine bambino, che danzava nel grande titolo di Petipa e Ivanov. I maestri russi, infatti, costruirono a loro volta Lo Schiaccianoci pensando agli allievi dei primi corsi della Scuola di Ballo dei Teatri imperiali, lasciando spazio a grandi danze ed esibizioni da prima ballerina solamente nel secondo atto. La stessa impostazione rimane anche nel titolo di Balanchine, che a Milano coinvolge nel primo atto gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala accanto ai ruoli più maturi affidati ai colleghi del corpo di ballo, entrambi guidati da Frédéric Olivieri.
La trama della fiaba è ben nota a tutti.
La vicenda si apre ai piedi dell’albero di Natale nel salotto di Casa Stahlbaum per poi spostarsi in un regno di dolci e fantasia, ricreato da Palli a partire da vere pasticcerie, quali la Pasticceria Marchesi a Milano o l’Apotheke zum Weissen Engel di Vienna.
Sottofondo musicale per la transizione è un bellissimo brano per violino solo, scritto da Čaikovskij per La Bella Addormentata.
Il regno dei dolci accoglie virtuose e coinvolgenti performance di balletto, con il noto divertissement e le varie danze di carattere che si chiudono con il maestoso Valzer dei Fiori – dove spicca la Goccia di Rugiada di Martina Arduino, e con il grand pas de deux della Fata Confetto e del suo Cavaliere – con gli incantevoli Nicoletta Manni e Timofej Andriashenko.
Realtà e immaginazione sono avvolte dalla meravigliosa musica di Čajkovskij, mirabilmente interpretata dalla bacchetta di Michail Jurowski e impreziosita dalle candide voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala.
La produzione è una vera perla di qualità, e colpisce per l’effetto di costumi e allestimenti. La danza è impeccabile anche se passa in secondo piano nel primo atto, di stampo più narrativo e pantomimico, che ha però il merito di mitigare gli aspetti più tenebrosi del racconto di Hoffmann a cui la fiaba si ispira, esaltando la magica atmosfera e il sentimento gioioso che il Natale porta con sé.
Repliche in scena fino al 15 gennaio 2019.
Letizia Cantù