“Non mi chiamate pianista, preferisco il termine “musicista”: con il primo si pensa alle mani, con il secondo al cuore e al cervello”. Non ama troppo le definizioni Michele Campanella, grande pianista italiano, napoletano, classe 1947, che festeggia i 50 anni dal suo debutto alla IUC, l’Istituzione Universitaria Concerti nel concerto di martedì 29 gennaio, alle 20.30 in Aula Magna della Sapienza a Roma.
Se uno dei tratti peculiari della IUC è sempre stato quello di puntare su giovani talenti proponendoli al pubblico spesso con lungimirante e sorprendente anticipo rispetto ad altre istituzioni romane, è pur vero che l’Istituzione ha sempre coltivato nel corso del temo assidue e lunghe frequentazioni con tanti artisti nel corso delle loro carriere internazionali.
Esempio mirabile ne è il rapporto fra la IUC e Michele Campanella, è longevo e dura da ben 50 anni: un rapporto assiduo che il pianista, o meglio il musicista, come ama definirsi lui stesso, festeggia con un concerto veramente straordinario e un programma maestoso che non include Liszt (di cui è considerato uno “specialista”), ma che attinge al repertorio di Beethoven, Schubert e Schumann.
Campanella, fra i maggiori pianisti italiani, allievo di Vincenzo Vitale, è massimo erede della tradizione pianistica napoletana e da grande virtuoso, ha esteso il suo repertorio a tutti i grandi autori di musica pianistica: nel corso della sua lunga carriera si è esibito in concerto con le grandi orchestre europee e statunitensi, ha collaborato con i più grandi, tra cui Claudio Abbado, Georges Prêtre, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Wolfgang Sawallisch.
“Insegno musica al pianoforte da quando avevo 37 anni, perché credo sia possibile farlo seriamente – spiega il maestro, anche titolare della prestigiosa cattedra di pianoforte all’Accademia Chigiana di Siena da oltre vent’anni e che ama definirsi un pessimista salvato dall’autoironia.
“Per cinquant’anni ho cercato il Suono e ancora sono per strada – afferma il maestro mosso da un’instancabile ricerca – Non intendo considerare la mia carriera terminata, credo invece che il meglio debba ancora arrivare e lavoro affinché ciò avvenga”.
E per il concerto straordinario alla IUC, Campanella ha scelto tre capolavori della musica per pianoforte di ogni tempo, la Sonata “Patetica” di Ludwig van Beethoven, la Fantasia “Wanderer” di Franz Schubert, la prima Sonata di Robert Schumann: tre pezzi tanto diversi, scritti tutti in giovane età dai compositori e accomunati dal fatto di aver segnato una rivoluzione nella musica pianistica.
Si comincia con la Sonata in do minore op. 13 “Patetica”, scritta tra il 1798 e il 1799 da un Beethoven, neppure trentenne, ma che racchiude già tutte le ambizioni sinfoniche e il pathos del compositore che riesce a manipolare le potenzialità della tastiera come mai era accaduto.
Si prosegue con la Fantasia “Wanderer” scritta nel 1822 da un allora 25enne Schubert: una grande Sonata per pianoforte in quattro movimenti collegati solo idealmente che rivendita la libertà dell’autore di fronte alle regole tradizionali.
Chiude il programma la Grande Sonata in fa diesis minore op. 11 scritta da Schumann dal 1833 quando aveva ventitré anni e che segna la fusione fra la rigida logica della Sonata classica, ma anche l’immediatezza e la freschezza espressiva ricercata dai giovani artisti romantici.
“La cosa più bella che possa capitarmi è incontrare persone che ricordano un mio concerto di 40 anni fa: qualcosa è rimasto, dunque – conclude il maestro.
Il concerto di Campanella è solo il primo di un trittico di anniversari importanti che cadono proprio nel 2019: dopo Campanella: il 29 marzo, Bruno Canino festeggerà i suoi 60 anni di presenza alla IUC con un concerto che spazia fra Haydn, Mozart, Copland, Cage e Corea, conferma dell’eclettica personalità del pianista. Si conclude sabato 18 maggio con Uto Ughi che festeggia i 60 anni di collaborazione con l’Istituzione. Biglietti interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita, giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, info per il pubblico: tel. 06 3610051/52, www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it.