A conclusione dello spettacolo i giovani interpreti Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic e Giovanni De Monte si presentano come la quarta generazione della compagnia leccese dei Cantieri Teatrali Koreja. Una precisazione utile, per un pubblico che ha assistito a una costruzione scenica incredibile (principalmente perchè realizzata con plastica di scarto), portandosi a casa un’esperienza difficilmente definibile a parole, il risultato di una decennale ricerca teatrale e figurativa.
In scena alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, Giardini di plastica, che trasforma materiali da riciclo in performance, non è uno spettacolo privo di parole; il suo significato, tuttavia, non viene espresso verbalmente, perciò sfugge e muta continuamente dietro la spessa, sbalorditiva cortina dei giochi visivi.
L’impostazione narrativa della regia di Salvatore Tramacere, che pur non narra nulla dal punto di vista della canonica sequenza inizio-sviluppo-conclusione, distingue nettamente singoli episodi totalmente slegati tra loro (se non per il riutilizzo dei materiali di scena introdotti nell’episodio precedente: forse lo si potrebbe definire un “meta-riciclo”). Attoniti, gli spettatori non possono che accettare la meraviglia per quel che è, rinunciando a trovarvi un senso logico – mentre gli spettatori più giovani si ostinano a domandare ai genitori “cosa sta accadendo” sul palcoscenico.
E in effetti definirlo uno spettacolo “per bambini” non gli renderebbe giustizia, né sarebbe corretto nei confronti di genitori e adulti a cui lo spettacolo probabilmente si rivolge in maniera preponderante: quando la parola viene spogliata della sua attinenza ai fatti, una comunicazione che si avvale di luci e suoni, colore e buio arriva a trascendere perfino la poesia.
Il riferimento al sogno non è dunque casuale, né tanto meno un ruffiano rimando ai prodigi della mente umana: i tanti temi appena accennati, come proposte di riflessione o addirittura provocazioni, non hanno nulla di pedagogico, e in ogni caso non arrivano mai ad essere affrontati da argomentazioni effettive, sbiadendo sotto lo stupore.
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Giardini di plastica
regia Salvatore Tramacere
con Giovanni De Monte, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic
luci Mario Daniele
collaborazione all’allestimento Maria Rosaria Ponzetta
produzione Cantieri Teatrali Koreja