S’inaugura lunedì 11 febbraio alle ore 21 al Teatro Elfo Puccini la XXII Stagione di musica contemporanea di Sentieri selvaggi. In programma il Quatuor pour la fin du temps, il celebre capolavoro di Olivier Messiaen, e la prima esecuzione italiana di Daedalus, concerto per flauto ed ensemble scritto da Luca Francesconi in memoria di Pierre Boulez, commissionato da Daniel Barenboim e da lui diretto lo scorso 26 gennaio, alla Pierre Boulez Saal di Berlino, con Emmanuel Pahud solista e il Boulez Ensemble. Per il suo nuovo lavoro, ispirato al labirinto di Hampton Court, Francesconi è partito dall’analisi di un frammento di Dérive 2 di Boulez, e l’ha «gettato nel labirinto». Luca Francesconi discute con Paola Fre della genesi di Daedalus domenica 10 febbraio alle 17 al Museo del Novecento, nel primo degli incontri di presentazione, in collaborazione con Associazione NoMus, che arricchiscono la Stagione 2019.
Dall’11 febbraio al 27 maggio, il gruppo guidato da Carlo Boccadoro ripercorre la doppia elica della musica contemporanea legando passato e presente di un repertorio che ha segnato la produzione musicale dell’ultimo secolo. Nella piena maturità artistica la nuova stagione di Sentieri selvaggi mette a confronto partiture di oggi con quelle del secolo appena trascorso, passato e presente, modernità e avanguardia.
Dice Carlo Boccadoro: «dopo vent’anni dedicati unicamente alla produzione recentissima, introduciamo un grande cambiamento nella nostra programmazione, accostando alle partiture di oggi quelle del Novecento storico, in un confronto serrato e incandescente a cavallo della Storia». Pagine di autori come Stravinskij, Rota, Ravel, Berg, Milhaud, Messiaen e Bartók, che rappresentano il DNA della musica d’oggi, accompagnano novità come il brano di Luca Francesconi scelto per l’inaugurazione, o quelle di protagonisti del nostro tempo come Giorgio Colombo Taccani e George Crumb.
Sui leggii compaiono lavori di compositori storici delle avanguardie, come Donatoni e Bussotti, accanto ad autori che a quelle avanguardie si sono ribellati, come Testoni e Lucchetti. Un panorama come sempre ricco di scoperte, affidato al virtuosismo straordinario dell’ensemble che ha rivoluzionato l’ascolto della musica contemporanea in Italia.