Come ogni anno il Conservatorio di Milano partecipa alle celebrazioni per il Giorno della Memoria, con un grande appuntamento musicale in Sala Verdi.
Domenica 27 gennaio 2019
Sala Verdi ore 20.00
XIX Giorno della Memoria
Milano ricorda la Shoah
Serata in ricordo di PRIMO LEVI nel centenario dalla sua nascita
Intervengono:
Ralph Alexandre Fassey Presidente del Conservatorio di Milano
Cristina Frosini Direttore del Conservatorio di Milano
Stefano Bruno Galli Assessore alla Cultura, Regione Lombardia
Roberta Cocco Assessore alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici, Comune di Milano
Gadi Schonheit Vice Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Milano
Roberto Jarach Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano
Rav Alfonso Arbib Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano
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Letture di testi di Primo Levi
Con la partecipazione di Geppi Cucciari
Introduce Giorgio Sacerdoti Presidente Fondazione CDEC
Leonard Bernstein (1918-1990)
Chichester Psalms per solisti, coro, organo, arpa e percussioni
Sayaka Hashimoto soprano
Alessandra Notarnicola mezzosoprano
Massimo Rizzo contraltista
Alessandro Tamiozzo tenore
Filippo Quarti basso
Intende Voci Chorus
Direttore Mirko Guadagnini
Corale Lirica Ambrosiana
Direttore Roberto Ardigò
Fabio Mancini organo
Marta Vecchio arpa
Lara Cristino percussioni
Direttore Carlo Emilio Tortarolo
Assistenza tecnica Centro SAV del Conservatorio
Ideazione e organizzazione del Giorno della Memoria
a cura di Lydia Cevidalli
In collaborazione con Daniela Uccello, Annamaria Palombini e Andrea Pestalozza
Coordinamento Associazione Figli della Shoah
La serata sarà trasmessa in diretta su Radio Popolare
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Del concerto organizzato per il Giorno della Memoria 2019 scrive l’ideatrice della manifestazione per parte del Conservatorio, Lydia Cevidalli, docente di violino al Verdi di Milano: «I Chichester Psalms furono composti da Bernstein nel 1965, su richiesta del decano della cattedrale di Chichester, per il festival che riunisce tutti gli anni le cattedrali del sud dell’Inghilterra. La prima esecuzione si ebbe alla Philarmonic Hall di New York, diretta dal compositore, seguita a breve distanza da quella di Chichester. Sempre a Chichester, nel novembre del 2018, i Salmi sono stati eseguiti nuovamente, in ricordo dei 100 anni della nascita di Bernstein.
La versione più conosciuta di questa composizione è scritta per soli, coro e orchestra; Bernstein stesso ne ha realizzato una versione ridotta per soli, coro, organo, arpa e percussioni. Questo è l’organico previsto per questa sera.
La composizione è divisa in tre parti, i testi sono scelti dai Salmi di Davide; la numerazione segue la tradizione ebraica.
Il primo brano unisce il primo verso del Salmo 108 e il Salmo 100. Questo Salmo viene declamato giornalmente nelle preghiere ebraiche ed è un inno di ringraziamento per tutti i miracoli compiuti dal Signore a favore degli uomini.
Qui Bernstein utilizza moduli compositivi nuovi e molto lontani dalla tradizione classica: melodie e ritmi provengono dal mondo del Jazz e dello Spiritual, in un’atmosfera gioiosa e festiva.
Il secondo brano unisce il Salmo 23 e i primi quattro versi del Salmo 2. Il primo si riferisce ai momenti in cui Davide si nascondeva da Saul ed era in condizioni disperate. Esprime la speranza che il Signore aiuti e fornisca il cibo agli uomini, anche quando le circostanze possono apparire senza nessuna speranza.
In apertura il testo viene affidato alla voce del controtenore in una dolce melodia, ripresa successivamente dalle voci femminili. Mentre prosegue la calma atmosfera dei soprani, improvvisamente entra in scena il gruppo degli uomini, che declama con toni disperati o tormentosamente sussurrati i versi del Salmo 2. Qui il poeta si domanda perché le nazioni vogliono contrastare il Signore e il popolo da lui prescelto; il Signore destinerà i loro tentativi all’insuccesso. I due gruppi di voci proseguono a lungo in questa sovrapposizione dei due momenti musicali contrastanti, fino a chiudere in un sussurro. A questo punto il controtenore intona l’ultimo verso del Salmo 23, riprendendo la sua limpida melodia; concludono le voci femminili. Sulla prolungata nota finale, gli strumenti eseguono il ritmo serrato della parte centrale.
Il terzo brano è formato dal Salmo 131 e dal primo verso del Salmo 133.
Il primo ci parla della grandezza di Davide, il secondo è una speranza di pace, «Ecco, come è bello e come è piacevole/ quando i fratelli vivono tutti insieme». Dopo un’apertura strumentale affidata all’organo e all’arpa, contraddistinta da forti dissonanze, successivamente le voci intonano il Salmo 131 con una melodia calma e lineare.
Nel verso finale, dal Salmo 133, melodia e ritmo non sono particolarmente definiti: forse Bernstein ha voluto descrivere una situazione ideale e quasi soprannaturale.
La conclusione è affidata alla parola «Amen», dal chiaro significato affermativo «Così è», che unisce tutti gli esecutori in un crescendo finale».
Ingresso alla serata libero fino ad esaurimento dei posti disponibili