È pervenuto dalle segreterie sindacali regionali e dalle rappresentanze sindacali aziendali un comunicato con il quale vengono preannunciati 3 giorni di sciopero. Nel pieno rispetto dell’autonomia sindacale osserviamo che il comunicato contiene molte imprecisioni sulle quali desideriamo offrire un chiarimento.
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia tiene a precisare che non è in pericolo l’eccellenza della Fondazione e che il futuro delle compagini artistiche e del personale tutto è garantito da una programmazione artistica ritenuta di altissimo livello e da una politica del personale che mira a una piena occupazione stabile avendo quasi totalmente eliminato il precariato.
A tal proposito si ribadisce che l’attività di sviluppo del complesso corale è notevolmente aumentata e la presenza del Coro e delle sue formazioni, oltre che nelle produzioni sinfoniche e da camera, è arricchita da significative esperienze in Italia e all’estero.
Inoltre, è necessario precisare che il blocco del turn over non durerà cinque anni ma tre, e l’organico del Coro si ridurrà di tre unità nel 2019 (da 78 a 75), di ulteriori tre (da 75 a 72) nel 2020, per arrivare al 2021 alla cifra di 66 unità complessive (organico adeguato ad affrontare la maggior parte del repertorio sinfonico-corale), quando per obbligo di legge dovrà essere rideterminata la pianta organica per il successivo triennio, riaprendo i tavoli di confronto sindacali.
L’eccellenza di Santa Cecilia si basa su due elementi fondamentali, legati l’uno all’altro, che vanno perseguiti insieme: la qualità indiscussa dei complessi artistici e la solidità del proprio bilancio. Essi costituiscono garanzia di sviluppo e di stabilità per tutta l’Accademia, incluso il Coro che ne è parte essenziale e ineludibile. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia esprime stupore per l’inaspettato clamore suscitato da un’iniziativa che non mette a repentaglio né ora né in futuro nessun posto di lavoro.