Sei spettacoli di danza contemporanea, installazioni visuali e sonore, sound performance, tutto lo spettacolo dell’aurora boreale in live streaming, anche incontri e proiezioni: questo l’ambizioso e sfaccettato programma di Equilibrio Festival 2019, il festival di danza della Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas.
Ricca e rinnovata l’edizione del 2019 che quest’anno è dedicato alla danza dei Paesi Nordici, in scena al Parco della Musica dal 10 al 26 febbraio a Roma.
“L’Aurora Boreale e la danza delle luci e nulla potrebbe essere più indicato per parlare di un festival di danza – spiega Salas – tutti i paesi, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Islanda, hanno partecipato a un progetto collettivo che coinvolge tutti come un vero e proprio corpo di ballo”.
Il titolo poetico di Aurora Boreale è particolarmente evocativo e lascia accostare il pubblico romano al panorama culturale seducente dei Paesi Nordici richiamando lo spettacolo eccezionale che fu ammirato anche nella Capitale nel 1859: è proprio l’Aurora Boreale il fil rouge di un festival che ruota intorno alla danza, ma non solo, profondamente rinnovato sotto il profilo estetico con la partecipazione non solo dei coreografi e ballerini, ma anche di artisti plastici e compositori.
Imperdibile l’appuntamento con l’aurora boreale in live streaming dalla Lapponia finlandese che verrà proiettata sulla cupola della sala Sinopoli e che arriva in diretta dall’osservatorio di Geofisica di Sodankylä, dell’Università di Oulu. “L’edizione dedicata ai Paesi Nordici rappresenta la conclusione di un triennio dedicato allo sguardo sulla danza europea dopo Francia e Germania – ricorda Salas – esiste una relazione di vasi comunicanti veramente esemplare nei Paesi Nordici, tutto da emulare”. Un festival importante per l’Auditorium che fino a questo momento non aveva mai ospitato la danza nordica.
“Il nostro lavoro è per il pubblico di Roma al di là di quello che si vede in altri paesi e in altre città – ricorda il direttore – Non ci interessa il discorso dell’esclusività di un prodotto che si vede solo in un festival perché è un pregiudizio inutile, ma ci interessa la struttura generale del Festival”. Ricchissimo il programma dell’inaugurazione del festival, il 10 febbraio (a partire dalle 17) fra concerti, mostre, proiezioni, installazioni video e sonore aperti al pubblico e tutti all’insegna dei suoni e delle luci dell’Aurora Boreale: appuntamento con la danza(in Sala Petrassi ore 18, biglietti 30 euro) con Mats Ek: il grande coreografo e registra svedese torna alla danza accanto alla moglie Ana Laguna e al danzatore Yvan Auzely presentando tre coreografie che racchiudono il senso artistico della sua ricerca. In programma, Memory, racconto danzato sul filo dei ricordi, Axe (del 2015) sull’incontro fra un uomo e una donna e la prima nazionale del film Old and door su Birgit Cullberg, danzatrice, coreografa, fondatrice del Cullberg Ballet.
Non è certo un caso che il Festival si apra proprio con Ek, figlio della fondatrice del Cullberg Ballet e che si chiuda il 26 febbraio con la presenza del Cullbergbaletten e con Protagonists, seconda grande produzione di Jefta van Dinther creata proprio la storica compagnia fra canzoni di rivoluzione e danze di evoluzione.
Ma non mancano tanti altri grandi spettacoli e sempre all’insegna del rapporto fra l’uomo e la natura.
Spazio alla Norvegia con Frozen Songs di Ina Christel Johannessen e la compagnia Zero Visibility Corp che racconta la Svalbard Global Seed Vault, la Banca mondiale dei semi, simbolo dell’origine della vita (martedì 12 febbraio in Sala Petrassi alle 21, biglietti 20 euro) interrogandosi sul problema ambientale della terra e sul suo futuro, poi spazio al coreografo, regista e danzatore svedese Pontus Lidberg che lavora con il Danish Dance Theatre e presenta Siren, ispirato alle figure mitologiche a cui solo Ulisse riuscì a resistere (giovedì 14 febbraio alle 21 in Sala Petrassi, biglietti 25 euro).
Alpo Aaltokoski e la sua compagnia, figure di spicco del panorama artistico finlandese, presentano Brothers, coreografia per tre danzatori, Ahto Koskitalo, Jouni Majaniemi, Jussi Vaananen, che prosegue l’indagine sul procedere insieme (sabato 17 febbraio alle 18, biglietti 25 euro) mentre Hallgrim Hansegård e il suo ensemble Frikar, figure di spicco della danza norvegese, emozioneranno con GotoGuta che racconta gli stereotipi di un pubblico rispetto al contatto corporeo tra danzatori, fra dinamiche di gruppo e approccio individuale (il 20 febbraio alle ore 21 in Sala Petrassi, biglietti 25 euro).
Non solo danza, ma anche musica con MAA, suggestiva composizione della finlandese Kaija Saariaho creata su richiesta di Carolyn Carlson: a Equilibrio Festival verrà eseguita la versione da concerto, senza la danza con la PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretta da Tonino Battista per proporre una performance musicale assoluta (domenica 17 gennaio al Teatro Studio Gianni Borgna alle 21, biglietti 15 euro).
Se la danza resta il cuore di Equilibrio, l’edizione 2019 del festival si arricchisce di un viaggio estetico e di tanti eventi collaterali con incontri (con Ana Laguna, Potus Lidberg, Pompeo Santoro e Stefano Giannetti, danzatori italiani che hanno fatto carriera nei paesi nordici)), conferenze ( Donatella Bertozzi parla del centenario dei Ballets Suedois di Jean Borlin e Rof De Marè), lezioni di musica (Gianluigi Mattietti e Kaija Saariaho), e workshop (con l’Accademia Nazionale di Danza e la coreografa islandese Margrét Sara Guðjónsdóttir), proiezioni cinematografiche sulla danza dei Paesi Nordici (allo Studio3), ma anche tanti incontri e letture alla scoperta della letteratura nordica per l’infanzia (al Notebook).
Ingresso libero i progetti di light e sound art tra cui l’installazioni dell’artista danese Mads Vegas che con Aurora Sky illumina l’esterno dell’Auditorium e lo trasforma in uno straordinario omaggio al fenomeno ottico dell’aurora boreale o la performance dal vivo del sound artist danese Jacob Kirkegaard che propone le emissioni elettromagnetiche e cosmiche dell’aurora boreale, o le registrazioni di Eldfjall di Jacob Kirkegaard, le mostre di Irene Suosalo, le foto di Sara Melchiori, Paul Kolnik, Peter Lueders e Martin Nissen. “Il fascino di Roma ha stregato anche gli artisti dei paesi nordici – scrittori, poeti, compositori, pittori, scultori e coreografi, cui va aggiunta la figura di Cristina di Svezia, la regina scandinava che ha lasciato traccia di sé e della sua leggenda nella Città eterna” conclude Salas sottolineando lo strettissimo legame fra Roma e i paesi nordici. Info e dettagli auditorium.com, Riduzioni, I Love Auditorium, infoline tel. 0680241281.