Il Teatro dell’Elfo presenta Gothika – Tre passi nel delirio, monologhi di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, dal 28 febbraio al 17 marzo.
Per prima cosa non vi dirò cosa voglio, quello che per prima cosa vi dirò è di cosa ho paura. (…) Ogni uomo vede soltanto una piccola porzione della verità complessiva e molto spesso, in realtà quasi sempre, deliberatamente si inganna, anche su questo piccolo, prezioso frammento.
E.A. POE
Le parole di Edgar Allan Poe potrebbero fare da introduzione all’inusuale escursione che Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani conducono in una zona oscura dell’immaginario poetico.
Il progetto GOTHIKA, che propongono nella stagione del Brancaccino dal 28 febbraio al 17 marzo, riunisce tre monologhi, ovvero “tre passi nel delirio”, come recitava il titolo di un vecchio film di culto.
«È un progetto che ci porta lontano dai nostri usuali sentieri, dai nostri percorsi abituali» – spiegano leader del Teatro dell’Elfo – «che esplorano la storia contemporanea e i suoi intrecci con le vite di tutti noi. Una ricognizione notturna per ricordarci che esistono luoghi nella mente (o se si preferisce, nell’anima) dove la luce della ragione stenta a farsi strada, ma che potrebbe essere pericoloso ignorare o, ancora peggio, sottovalutare.
Così in Frankenstein, il racconto del mostro Elio De Capitani permette all’inquietante creatura inventata da Mary Shelley di parlarci del dolore dell’esclusione e delle ferite della diversità, di inviarci, attraverso le note roche e dolenti della sua voce, una straziante richiesta d’amore.
Di solitudine, follia e oscurità ci parla anche la suite teatrale/musicale Una serie di stravaganti vicende, intreccio di parole, musica e immagini allucinate con la quale Teho Teardo, Francesco Frongia e Ferdinando Bruni rendono omaggio ad Edgar Allan Poe, padre indiscusso di ogni terrore letterario e poetico.
Lasciamo infine che sia il genio stravagante e acuto di Oscar Wilde a traghettarci verso la luce dell’ironia (e quindi della ragione) e ad architettare una storia di orrori per nulla orrenda, anzi divertentissima, la storia di uno spirito tormentato dalla presenza più terrificante che possa infestare un antico castello inglese: una moderna famiglia americana. Il Fantasma di Canterville merita un posto d’onore nei sinistri archivi del gotico perché è una irriverente antologia dei clichè di quel genere letterario. “La vita è troppo importante per essere presa sul serio” sostiene il nostro autore e, a giudicare da questo racconto, anche per quel che riguarda l’aldilà le cose non cambiano».
Gothika – Tre passi nel delirio si apre Frankenstein, il racconto del mostro, un monologo che restituisce tutta la straziante solitudine del mostro, in una scena dominata dalla presenza e dalla voce di Elio De Capitani e animata dai disegni di Ferdinando Bruni.
«Era da tempo che pensavo a Frankenstein e nel 2017 – a distanza di due secoli esatti da quando fu ideato – mi sono deciso. Perché oggi Frankenstein ci parla più che mai. Ben due secoli sono passati da quando fu ideato e oggi Frankenstein ci parla più che mai. Oggi, mentre siamo immersi in tensioni emotive davvero laceranti nei riguardi dell’altro, la cui diversità ce lo può far apparire esattamente come un mostro, la creatura di Mary Shelley è in grado di svelare le emozioni più profonde che agitano la nostra epoca, di catturare le contraddizioni di una società in un momento critico della sua esistenza. Com’è proprio dei grandi miti. Il tema di Frankenstein è la bruttezza, la mostruosità fisica, in una creatura potenzialmente dotata di dolcezza infinita, ma portato a un’ira feroce e inarrestabile nella disperazione: un tema estremo ma illuminante. Il bisogno di far parte della comunità umana non ci tocca se la vista non è appagata?
Concentrerò la narrazione sulla parte centrale del romanzo con la restituzione del punto di vista della creatura: è qui che Mary Shelly infatti dà direttamente la parola al mostro, costruito nel laboratorio del dottor Frankenstein assemblando pezzi di cadaveri. Uno dei momenti più toccanti del romanzo».
Elio De Capitani
Scrive Nadia Fubini nella sua introduzione per l’edizione Einaudi:
«Più che opera di scrittura, questo romanzo è un’opera di lettura; nel corso dei secoli, ad aver contribuito in modo fondamentale alla creazione del mito-Frankenstein sono stati i lettori, che nel chiuso della loro stanza hanno intrattenuto il suo fantasma, e gli spettatori che nel buio della sala cinematografica hanno tremato davanti al volto di Boris Karloff, o Christopher Lee, o David Warner, o Robert De Niro. Migliaia di volte il libro è stato ristampato, più di cento sono le versioni cinematografiche. Tutto ciò conferma come alla creazione dell’opera contribuisca chi la consuma e così facendo la riscrive, se ne appropria.
Se questo romanzo permane nei secoli è perché in esso trionfa il mito, nel senso proprio di racconto. Ovvero, la forza della storia è nell’idea. È così che chi scrive cattura – magari inconsapevolmente, ma tanto maggiore nel caso è la forza dell’intuizione geniale – le tensioni emotive profonde della sua epoca, le contraddizioni di una società in un momento critico della sua esistenza».
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BRANCACCINO, Via Mecenate 2, Roma – www.teatrobrancaccio.it, Biglietto: 18€ – ridotto 12,50€, card open 5 ingressi: 55 €, Prevendita su Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali, BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO , Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it, http://www.teatrobrancaccio.it/
dal 28 febbraio al 3 marzo 2019, dal giovedì al sabato ore 20; domenica ore 18.45
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Elio De Capitani
racconta
Frankenstein, il racconto del mostro
da Frankeinstein, ovvero il Prometeo moderno di Mary Shelley
disegni di Ferdinando Bruni
voce del dottor Frankenstein Ferdinando Bruni
luci Nando Frigerio
suono Gionata Bettini
assistente alla regia Alessandro Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo
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28 febbraio / 3 marzo (giovedì / sabato ore 20.00 – domenica ore 18.45)
Elio De Capitani narra
Frankenstein, il racconto del mostro
da Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno di Mary Shelley
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7/10 marzo (giovedì / sabato ore 20.00 – domenica ore 18.45)
Ferdinando Bruni
Una serie di stravaganti vicende
omaggio a Edgar Allan Poe
scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
musiche originali di Teho Teardo
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14/17 marzo (giovedì / sabato ore 20.00 – domenica ore 18.45)
Ferdinando Bruni legge Oscar Wilde
Il fantasma di Canterville