Quando si sfiora la perfezione, o quasi, è lecito concedersi qualche piccolo divertissement ed è esattamente ciò che ha pensato di fare Rinaldo Alessandrini, uno dei maggiori interpreti della musica barocca in Bach: Variazioni su Variazioni, suo nuovo progetto su Bach che presenterà insieme al gruppo Concerto Italiano alla IUC, sabato 2 febbraio (alle 17.30 in Aula Magna dell’Università La Sapienza) a Roma.
“Nessuna pretesa di ortodossia in quello che ascolterete. Piuttosto un divertissement, un sottile piacere intellettuale – dice Alessandrini – Ma non si creda che imprese del genere siano degli “affronti” moderni e ingiustificati”. Sentire per credere perché il clavicembalista, organista e pianista, considerato il migliore interprete di Bach dalla critica internazionale, ha scelto diverse composizioni del Kantor di Lipsia accomunate dalla tecnica della variazione per poi elaborarle, trascriverle e variarle a sua volta.
“Una sfida intellettuale e tecnica” ricorda Alessandrini per un lavoro inedito e raffinato all’insegna delle variazioni che riesce a cambiare quasi radicalmente l’immagine delle composizioni originariamente scritte per strumento a tastiera, adattandole per l’occasione a gruppi di archi e clavicembalo.
“La mia idea di partenza è stata quella di realizzare una versione che presentasse comunque aspetti strutturali ortodossi e coerenti con una idea storica di scrittura strumentale” dice Alessandrini che riesce a offrire un punto di vista inedito sulle composizioni rispettandone al tempo stesso il carattere autentico legato all’estetica e alle sonorità della musica barocca.
Non è certo un caso che Alessandrini sia stato considerato il “principe dei barocchisti” in Italia e nel mondo, consacrato dalla pluripremiata incisione dei Concerti Brandeburghesi di Bach, la migliore mai realizzata secondo la critica insieme al gruppo Concerto Italiano, fondato nel 1984 che ha concretamente segnato la rinascita della musica in Italia antica in Italia, fra Monteverdi, Bach e Vivaldi.
Il concerto alla IUC è “composto da forme che adottano la variazione come sistema generatore della musica” ricorda Alessandrini che per l’occasione riserverà al pubblico le monumentali Variazioni Goldberg BWV 988 (già oggetto di riscrittura da parte di Dimitri Sitkovetsky per un trio di archi da per trio d’archi e da Bernard Labadie per orchestra d’archi) che partono da una semplice aria in ritmo di sarabanda che viene variata ben trenta volte. La leggenda, poi sfatata, vuole che le Variazioni siano state commissionate nel 1741 a Bach da Goldberg, un suo allievo che chi chiede si scrivere un brano musicale riposante che potesse conciliare il sonno del conte Keyserling che soffriva di insonnia e di cui era alle dipendenze.
“La mia idea di partenza è stata quella di realizzare una versione che presentasse comunque aspetti strutturali ortodossi e coerenti con una idea storica di scrittura strumentale” spiega Alessandrini che sfrutta la ricchezza timbrica di un gruppo di archi, ricreando al tempo stesso anche “l’unità contrappuntistica, evidenziandone ancora di più la straordinaria ricchezza e inventiva”.
In apertura del concerto, la Passacaglia BWV 582 per organo ispirata a un’antica danza di origina spagnola con la ripetizione ostinata del basso che Alessandrini ha trasposto un tono sopra, poi l’Aria variata alla maniera italiana BWV 989, un tema per clavicembalo seguito da dieci variazioni fantasiose qui con violino e basso continuo e la Canzona in re minore BWV 588 per organo che richiama la Canzona dopo l’Epistola di Frescobaldi per l’occasione letteralmente trascritta.
Biglietti interi da 15 euro a 25 euro, più prevendita, giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro, INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/52, www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it