Mentre parte dell’apparato Scala è impegnato nella produzione della Chovanščina di Mussorgsky sotto la direzione di Valery Gergiev, la programmazione scaligera offre un titolo più frivolo ma non per questo meno importante.
Passato l’eccesso rossiniano dell’anno scorso, celebrazione dei 150 dalla morte, e approfittando dell’omaggio alla scomparsa di Claudio Abbado, viene ripresa “La Cenerentola” prodotto di Jean-Pierre Ponnelle tante volte riproposta in Scala fino ad esserne diventata un “film”, disponibile anche su Youtube.
Proprio questa presenza online permette, a chi non c’era, di dire quanto la ripresa di queste regie storiche funzioni. Come nel “telefono senza fili”, gioco per bambini in cui la frase inizialmente sussurrata immancabilmente, dopo i vari passaggi, differiva da quella conclusiva, così una regia priva del verbo diretto del creatore e toccata da più mani nel corso degli anni, risulta diluita e sostanzialmente diversa.
La sensazione, nonostante un impianto genericamente stabile e strutturato che ben segue le vicende rossiniane, esaltandole in ironia e meccanica degli equivoci, è quello di una copia carbone in cui tutto funziona ma senza che i protagonisti ne siano pienamente artefici.
Visto la forte presenza straniera in sala forse l’intento, come già per l’Aida di Zeffirelli (https://www.teatrionline.com/2018/05/educazione-scaligera/), è di proporre un must per il pubblico internazionale, interessato a quelle produzioni storiche, al tempo non alla portata di tutti. Mossa di marketing valida ma non pienamente soddisfatta dall’effettiva presenza in sala, pur sempre in giorno lavorativo, non all’altezza delle solite rappresentazioni operistiche.
A sbrogliare la delicata massa musicale, Ottavio Dantone, che opta per concertati finali molto veloci, quasi privi di dettagli sillabici, e per arie e momenti musicali di maggiore respiro, in un continuo saliscendi di agitazione e quiete.
Una scelta forse poco ottocentesca che funziona maggiormente nel secondo atto e soprattutto nel sestetto “Questo è un nodo avviluppato”.
Orchestralmente opta per una maggiore sottolineatura dei fiati che trova nella estrema presenza dell’ottavino la sua naturale conclusione.
Da evidenziare una qual sorta di amplificazione della buca, abbastanza fastidiosa, forse dovuta alla microfonazione dell’accompagnamento al cembalo (un ottimo Paolo Munitto).
Il cast soddisfa ma non eccelle a partire dalla protagonista Marianne Crebassa, dal timbro e presenza scenica di prima categoria ma che trova nelle agilità rossiniane qualche problema di troppo, risolto in un rallentamento del materiale vocale.
Nicola Alaimo, Dandini, conquista il pubblico con la sua presenza scenica e la solidità nei concertati che aiuta i reingressi di chi, risparmiando voce, canta a mezza voce.
Carlos Chausson, Don Magnifico, è probabilmente quello che più si avvicina alle richieste registiche di questa produzione disegnando un personaggio di alto livello, unico con la sillabazione sempre presente.
Completa l’elenco dei personaggi principali Maxim Mironov, scenicamente ineccepibile ma dal canto discontinuo sia per volume, non aiutato da alcuni punti in scena che sono sembrati particolarmenti sordi, sia per agilità.
Stimolanti le prestazioni di Erwin Schott pur con qualche difficoltà nell’aria, così come quelle delle due giovini allieve dell’Accademia, Anna-Doris Capitelli (Tisbe) e Tsisana Giorgadze (Clorinda), decisamente caricaturali ma personalizzate e originali.
Il coro diretto da Bruno Casoni, in questo caso a ranghi ridotti, risulta impreciso e un po’ sconnesso con la buca orchestrale.
Applausi prolungati a fine recita.
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Martedì 19 febbraio, Teatro alla Scala, Milano
La Cenerentola
Dramma giocoso in due atti
Libretto | Jacopo Ferretti
Musica | Gioacchino Rossini
Direttore | Ottavio Dantone
Regia, scene e Costumi | Jean-Pierre Ponnelle (ripresa da Grischa Asagaroff)
Luci | Marco Filibeck
CORO e ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA
Maestro del Coro | Bruno Casoni
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Personaggi ed interpreti principali
Don Ramiro | Maxim Mironov
Dandini | Nicola Alaimo
Don Magnifico | Carlos Chausson
Clorinda | Tsisana Giorgadze
Tisbe | Anna-Doris Capitelli
Angelina/Cenerentola | Marianne Crebassa
Alidoro | Erwin Schrott