Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci non sono volti nuovi per il teatro ragazzi: sono gli interpreti di Pigiami, lo spettacolo scritto da Nino D’Introna, Graziano Melano e Giacomo Ravicchio che da 35 anni viene replicato in tutto il mondo. Il 2 febbraio 2019 Buonarota e Pisci portano alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani il loro eccellente lavoro Il Re pescatore, appena dopo la tournée canadese di Pigiami che in poco più di un mese ha registrato 39 repliche alla Maison Théâtre di Montréal, toccando il record di 10.000 spettatori.
Due interpreti acclamati che si fanno autori, in qualche modo ricalcando il rapporto di amicizia dei protagonisti in pigiama del loro celebre spettacolo: la diffidenza che separa il leggendario Re pescatore (Pisci) – cristallizzato nel tempo per oltre un millennio a causa di una maledizione che coinvolge la figlia (Elena Campanella) – rispetto alla comparsa di un personaggio contemporaneo qualunque (Buonarota) si evolve in quella complicità infantile a cui Pigiami ci ha abituato e assuefatto.
Ancora una distanza concettuale tra due personaggi opposti, il pretesto per generare la tensione che accende la miccia della drammaturgia, ma qui esasperata dall’incredibile divario tra il regnante di un passato fantastico e il pragmatismo di un professionista che vuole prendersi una giornata di vacanza al mare.
Soltanto in apparenza, la debolezza del Re pescatore è diametralmente opposta a quella del personaggio comparso sulla spiaggia della sua secolare battuta di pesca: ostinandosi a catturare il pesce che lo chiama da tempi immemori, il Re ha smarrito tanto la propria memoria quanto la propria identità. Non ricorda più il motivo per cui tutti i giorni lancia la lenza tra le onde del mare; non si riconosce più in quel sovrano buono che ha creato e condotto un reame fatato; l’impegno profuso nella sua attività nasconde, in realtà, la stessa disattenzione per quei piccoli particolari della vita riscoperti insieme all’inaspettato bagnante.
Solo l’incontro con il personaggio di Buonarota e l’amicizia che ne scaturirà potranno permettergli di ritrovare se stesso e spezzare la maledizione che impone alla figlia di aspettarlo per sempre.
Una favola dal sapore classico affronta un tema non facile come quello della coscienza umana di un concetto astratto come il tempo: il testo, scritto a quattro mani e rivolto a un pubblico di giovani (ma esteso, per sua stessa natura, a quei “giovani di ogni età” che frequentano la Casa Teatro), prende forma nella messinscena allestita da Lucio Diana e Claudia Martore, animata dalle luci di Bruno Pochettino e diretta tecnicamente da Agostino Nardella, con un’ulteriore nota di merito per la cura dei costumi di Federica Genovese.
La favola di Buonarota e Pisci trascende il tempo, ritrovando nella fantasia l’infinito valore dell’amicizia che ha caratterizzato la loro carriera internazionale.
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Il Re pescatore
di Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
con Pasquale Buonarota, Elena Campanella, Alessandro Pisci
scenografia Lucio Diana
assistente alla regia Claudia Martore
creazione luci Bruno Pochettino
costumi Federica Genovese
tecnico audio e luci Agostino Nardella
produzione Fondazione TRG Onlus